Viaggio nella prima circoscrizione | "Ballarò e Vucciria stanno morendo" - Live Sicilia

Viaggio nella prima circoscrizione | “Ballarò e Vucciria stanno morendo”

Qui all'interno il mercato di Ballarò. In home page piazza Caracciolo nel cuore della Vucciria

I vicoli che ispirarono Guttuso sono vivi ormai solo la notte. All'Albergheria tanto abusivismo.

PALERMO - IL REPORTAGE
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7 min di lettura

PALERMO – Smaltita la sbornia elettorale e lo spoglio infinito delle elezioni amministrative di Palermo Livesicilia dedica dei reportage alle circoscrizioni del capoluogo. Un viaggio alla scoperta dei punti deboli della città e zone abbandonate, ma anche delle conquiste e degli esempi di recupero e innovazione. Accompagnati dalla voce dei cittadini, commercianti e rappresentanti dei comitati di quartiere, siamo partiti dalla prima circoscrizione in cui si trovano due dei più noti mercati storici di Palermo, ovvero Ballarò e Vucciria. Intorno ai due mercati il territorio “si presenta pieno di criticità e debolezze strutturali, ma le potenzialità sono altissime” sottolinea Massimo Castiglia, il neo eletto presidente della prima circoscrizione . 

BALLARO’ E DINTORNI

Facendo un giro all’Albergheria, quindi nei dintorni del mercato di Ballarò, colori, odori ed etnie diverse creano quel melting pot di culture che da anni ormai caratterizza questo angolo di Palermo. Una zona della città in cui, nonostante gli angoli e le piazze recuperate da cittadini e associazioni, come piazza Mediterraneo o il campetto di calcio nuovo in via Albergheria, una volta discarica a cielo aperto, continua a mostrare forti segni di degrado difficili da superare. Come il tanto odiato dai residenti “Mercatino del baratto”. Un grande suk all’aria aperta in cui quasi mille ambulanti, palermitani e stranieri, vendono ogni genere di oggetto, tecnologico o meno, abiti usati, vintage, stoffe, mobili e tanto tanto altro. Un mercato ormai stabile e da sempre abusivo. Da molti considerato un luogo in cui smerciare refurtiva, viene allestito ormai ogni giorno. Questo mercato ha scatento l’ira di alcuni residenti del quartiere: “In questi mesi abbiamo cercato di tenere calmi i cittadini e credo che siamo arrivati ad una soluzione – spiega Massimo Castiglia –: organizziamo frequenti assemblee pubbliche e pensiamo che sia arrivato il momento di formalizzare il mercato. Quindi lo faremo sopravvivere, ma i venditori dovranno rispettare delle regole precise. Il lavoro è già cominciato e con la creazione di un’associazione di quartiere siamo riusciti a censire già circa 300 venditori”.

Il presidente della prima circoscrizione, prima delle elezioni, aveva già ottenuto dal sindaco Leoluca Orlando un atto di indirizzo: “Continueremo a lavorare in questa direzione. Il recupero del quartiere passa anche dalla pacificazione fra residenti e commercianti”. E ancora, i palazzi storici pericolanti come quello in via Casa Professa, 25: un’impalcatura regge la struttura fatiscente dal 2008, anche se sul cartello delle specifiche del cantiere si legge: “Lavori di somma urgenza e di messa in sicurezza”. E ancora, la discarica a cielo aperto proprio di fronte la chiesa del Carmine Maggiore, una delle più belle e antiche di Palermo. Vasche in eternit, rifiuti di ogni genere, e scarti edilizi occupano la piazza antistante la chiesa, i residenti incuranti parcheggiano le auto proprio sui rifiuti, ormai sembra non ci facciano più caso.

IL MERCATO DI BALLARO’

“Il mercato di piazza del Carmine è completamente abusivo – spiega Massimo Castiglia – i commercianti non hanno mai ottenuto la concessione del suolo pubblico. Si va avanti da sempre con proroghe e rinvii”. Ma adesso il presidente della circoscrizione sottolinea che c’è un progetto preciso per Ballarò: la costruzione di una copertura unica, il mercato diventerà coperto e naturalmente ospiterà solo ed esclusivamente chi è in regola. “Esiste un vero e proprio piano di rilancio del mercato varato dalla precedente giunta comunale e che siamo certi si attuerà anche con questa amministrazione – afferma il presidente della circoscrizione -. Un piano che prevede anche agevolazioni fiscali per i commercianti e aiuti per le botteghe storiche”.

“Rilancio” è una parola molto cara ai commercianti della zona, primo fra tutti il presidente dell’associazione “Mercato storico Ballarò” Giacomo Terranova. La sua famiglia fa caramelle dal 1890 e le esporta in tutto il mondo. La sua azienda è nel cuore di via Albergheria “e ci rimarrà – dice Terranova – noi siamo nati qui, mio padre vive ancora qui e non abbiamo intenzione di andare da nessuna parte. Ballarò è cambiata, sta morendo tra incuria e sporcizia, ma noi non ci arrendiamo, abbiamo il dovere di riportare il nostro mercato agli antichi splendori. Vogliamo che i giovani tornino a vivere e lavorare qui. Vogliamo che torni la vitalità di un tempo”. “Tutte le battaglie che abbiamo fatto e che faremo saranno battaglie comuni volute dalla nostra comunità – dice Massimo Castiglia – io per primo, faccio di tutto perchè siano i residenti a essere coinvolti, loro che vivono il quartiere sono gli unici a sapere di cosa hanno bisogno e a dover lottare per ottenerlo”. 

VUCCIRIA E DINTORNI 

Intorno alla Vucciria è come se esistesse uno scollamento concreto fra la realtà che vivono i commercianti o i residenti della zona e i rappresentati delle istituzioni. “La Ztl ci ha definitivamente uccisi” è il leitmotiv dei commercianti, “La rinascita della zona passa dalla pedonalizzazione e dalla chiusura al traffico” ribattono invece il sindaco Leoluca Orlando e i consiglieri di circoscrizione di maggioranza. Intanto, entrando nel cuore della Vucciria la mattina, a partire da Piazza Garraffello, non si incontra anima viva. Il silenzio regna laddove in passato colori e grida dei commercianti stordivano il passante ubriacandolo di vita e merce di ogni tipo. Adesso la vita che caratterizza quei vicoli è solo quella notturna. Al calar del sole intorno alla fontana appena restaurata del Garraffello apre la grande discoteca a cielo aperto, regolarmente abusiva, come i tanti ambulanti che vendono cibo e bevande ai giovani palermitani che ballano e bevono fra i palazzi storici e, spesso, pericolanti. E proprio quei tre palazzi, Mazzarino, Ramacca e Sperlinga, sono stati comprati da privati cittadini italiani, naturalmente facoltosi, fra cui anche Tommaso Dragotto, leader palermitano nel mondo dell’autonoleggio, che ne faranno alloggi e case residenziali. Il progetto è partito con il finanziamento della messa in sicurezza dei tre palazzi storici, sull’inizio dei lavori veri e propri di ripristino e costruzione ancora non si hanno dettagli. “Il progetto prevede che il piano terra dei tre palazzi sarà destinato all’apertura di botteghe o attività legate al mercato storico – spiega Massimo Castiglia – la nostra non sarà una guerra totale contro i gestori dei locali e la vita notturna. Noi vogliamo però ripristinare l’ordine e la legalità, dove l’abusivismo ormai sembra essere diventato la norma”.

IL MERCATO DELLA VUCCIRIA

“Quale mercato? Il mercato è morto”. Queste le parole di Aurelio Valenti, uno dei pochi macellai rimasti nei dintorni di piazza Caracciolo. Le attività commerciali aperte di mattina effettivamente si possono contare sulle punta delle dita: tre pescherie, due banchi di frutta e verdura e tre bancarelle di oggetti e vestiti usati. Nessuno urla, nessuno invoglia i clienti ad avvicinarsi, “Non ci sono clienti, per chi dobbiamo urlare”, dice uno dei due fruttivendoli della Vucciria. Passa qualche turista curioso e fotografa un murales del Padrino, “I turisti prima fotografavano noi – dice lo stesso commerciante – adesso passano e non ci guardano nemmeno”. Lo stesso presidente della circoscrizione deve ammettere che ad oggi non esiste un piano concreto sul rilancio della Vucciria: “Non ci sono più commercianti a richiederlo”. A rendere ulteriormente degradato l’ambiente è la scarsa igiene nei vicoli. A piazza Caracciolo sei contenitori dell’immondizia sono stati installati proprio nel cuore della piazza e di fronte alle poche attività rimaste: “Non li svuotano da almeno cinque mesi – accusano i commercianti – è una vergogna”

DESERTIFICAZIONE

Un problema che accomuna i due mercati storici, ma che probabilmente penalizza maggiormente la zona intorno il mercato della Vucciria, è la mancanza sempre più consistente di residenti. Un problema che si può chiamare, usando una metafora, “Desertificazione” “Qui alla Vucciria i proprietari degli immobili creano solo B&B per turisti, pochissimi anche fra i commercianti vivono fra questi vicoli – spiega Aurelio Valenti -”. E se nessuno vive quei vicoli, nessuno si lamenta, nessuno interviene, questa sembra essere la conclusione a tutti i problemi della Vucciria. “Mentre a Ballarò la comunità è molto più attiva – spiega Castiglia – fra associazioni, commercianti e residenti cerchiamo tutti di farci ascoltare. Attenzione però, anche qui il problema esiste. Tanti palazzi antichi sono disabitati o occupati abusivamente viste le pessime condizioni”. Intanto lo Iacp sta costruendo proprio nel cuore dell’Albergheria un dormitorio per studenti di Unipa e il Comune sta investendo fondi statali per recuperare alcuni palazzi storici.


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