“E’ arrivata l’ora di dire a chiare lettere a tutti i general contractors che operano o opereranno sul nostro territorio che la Sicilia non e’ piu’ disposta a farsi saccheggiare. Il governo della Regione vigilera’ su appalti e subappalti perche’ i lavori pubblici non possono essere piu’ affidati a costi al di sotto del mercato, altrimenti e’ chiaro che c’e’ il trucco, ed il prezzo non possono pagarlo i siciliani. Valuteremo i costi minimi tenendo conto dei prezzi delle materie prime di qualita’, del costo della manodopera regolare e dei costi d’impresa. Non dovra’ essere possibile scendere al di sotto di questi prezzi perche’ cio’ innesca fenomeni come l’utilizzo di cemento depotenziato, l’uso di acciaio scadente e il ricorso al lavoro nero”. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, intervenendo a Palermo agli Stati generali delle costruzioni in Sicilia su “Edilizia e Infrastrutture: Quale futuro?”
“Metteremo tutto cio’ nero su bianco in una lettera ai general contractors – ha proseguito il Presidente della Regione – e per far questo chiedo la collaborazione dei costruttori di Ance-Confindustria ma anche delle associazioni datoriali e dei lavoratori. La colonizzazione da parte dei grandi gruppi che strozzano i subappaltatori locali facendo eseguire lavori a prezzi inferiori alla soglia minima di regolarita’ deve finire”.
Ai costruttori che denunciavano una persistente crisi del settore il Presidente della Regione ha annunciato l’apertura di un tavolo di ‘monitoraggio e collaborazione’ manifestando la propria diponibilita’ a recepire indicazioni per emendamenti alla legge finanziaria che servano a far ripartire gli appalti in Sicilia.
Lombardo ha ricordato le azioni finanziate nel campo delle opere pubbliche con la rimodulazione dei fondi Fas: 220 milioni di euro per 1.800 interventi nei Comuni, 125 milioni per riqualificare i centri urbani, di cui una parte per il messinese in aggiunta a quanto gia’ stanziato per il dissesto idrogeologico di Giampilieri e San Fratello, cui si aggiungera’ una ulteriore quota del Par-Fas per la quale e’ stata gia’ ottenuta una deroga.
E’ stato chiesto al Cipe di destinare altri 115 milioni del Fas al rifacimento delle reti a Itala e nei dintorni di Giampilieri. Il Presidente della Regione ha concluso il suo intervento con un invito ad utilizzare il credito d’imposta per il quale sono disponibili 120 milioni di euro.