Vince Totò Cuffaro. E che c’erano dubbi? Si era capito subito, dall’andamento del nostro sondaggio-referendum, che, alla fine dei giochi, sarebbe stato considerato una benedizione per la Sicilia, non una disgrazia. Torna Totò, ‘sta casa, etc, etc…
L’abbiamo scritto, Lombardo e Cuffaro si avviano a sperimentarsi in uno scontro epico – cosuzze giudiziarie permettendo – che in confronto quello degli highlander sembrerà un litigio tra dodicenni. Diversi e uguali. Due facce speculari del potere e del suo esercizio. Totò è più morbido all’apparenza, ed è anche un uomo dai contatti umani più facili. Ma solo chi lo conosce bene può raccontarne la ferrea presa, la feroce determinazione, la capacità di assalto, beninteso quando serve. Raffaele pare uno scoglio spigoloso di Aci Trezza. E da quello scoglio – dice lui – ci chiama a nuotare in mare aperto, verso una nuova era. La dimensione personale del rapporto col pubblico non gli interessa. Preferisce accreditare il suo distacco come regola di buona e imparziale amministrazione. E, ogni volta che ti parla, è come se parlasse – in astratto – all’umanità. Lombardo si mostra come il medico che, davanti al cancro terminale, fa di tutto, ma non è pietoso nel denuciare la diagnosi. Per Cuffaro, il rapporto apparentemente preferenziale tra dottore e paziente (ogni paziente) è già una terapia.
Come finirà? Ci tremano i polsi nell’azzardare un pronostico. Di sicuro, c’è già uno sconfitto: il Partito Democratico. Non è questione di inciuci o accordi sottobanco, crediamo alla buonafede di Giuseppe Lupo e crediamo che lui ci creda. E’ che, come al solito, coloro che dovrebbero opporsi e tecnicamente – per missione parlamentare e politica – costruire un’alternativa si lasciano sorprendere come incastrati nell’unico orizzonte possibile. Anche per il Pd siciliano si tratta solo di prendere atto: o Totò o Raffaele, nel male e nel bene. E più nulla.
Il risultato del sondaggio.
Cracolici dice: se cade Lombardo, torna Cuffaro. Sarebbe…
Totale Voti: 1,316
