”Ancora oggi ho tanti rimorsi per quanto successo… Quando ripenso a questa storia mi viene da paragonarmi ad un animale, perchè animale alle fine lo sono stato, senza testa e senza cuore”. Lo afferma dal carcere Giuseppe, uno dei tre ragazzi condannati a vent’anni di reclusione per aver violentato e ucciso Lorena Cultraro, la 14enne di Niscemi il cui corpo fu trovato l’11 maggio del 2008 in un pozzo. Giuseppe, all’epoca minorenne, parla con una lettera inviata a News Mediaset, l’agenzia di notizie tv del Gruppo Mediaset. ”Ancora oggi – scrive – non riesco a spiegarmi come ho potuto avventarmi contro una ragazza come Lorena, perchè era indifesa e soprattutto non meritava una fine così orrenda… Le donerei la mia vita – aggiunge Giuseppe nella missiva – per farla rivivere con tutta la gioia che non le mancava mai”.
Lorena fu uccisa perchè raccontava di aspettare un figlio da uno del gruppo, raccontarono i tre assassini. Creava problemi con le fidanzate e così decisero di ucciderla. La perizia della procura stabilì però che non c’era alcuna gravidanza. Nelle due pagine scritte a mano il 18enne chiede perdono ora anche alla famiglia Cultraro. ”Mi reputeranno un mostro – scrive – e gli do pienamente ragione perchè gli è stata strappata per sempre una figlia ancora 13enne…”. Tra quattro giorni la cassazione deciderà sulla condanna a vent’anni di reclusione comminata ai tre ragazzi che, per il padre di Lorena, ”meritano l’ergastolo”. ”Vorrei avere – conclude Giuseppe – un’altra opportunità… Sacrificare la mia vita per fare del bene a chi è in difficoltà… Mi pento, mi pento e mi pento. Chiedo perdono e spero che Lorena non sarà mai dimenticata”.