FAVARA (AG) – Violenza sessuale aggravata e lesioni personali. Sono queste le accuse messe nero su bianco nella richiesta di rinvio a giudizio, avanzata dal sostituto procuratore Elenia Manno, a carico di A.L., quarantunenne di Favara. La prima udienza preliminare si celebrerà il prossimo 3 maggio davanti il gup del tribunale di Agrigento, Micaela Raimondo.
La ricostruzione dei fatti
La vicenda risale al dicembre 2021. L’uomo deve rispondere di violenza sessuale nei confronti di una sedicenne, amica della figlia della coniuge. Due gli episodi, che sarebbero avvenuti la stessa sera, al centro dell’inchiesta: il primo in auto quando, secondo l’ipotesi accusatoria, il 41enne avrebbe afferrato per il collo l’amica della figlia tentando di baciarla e palpeggiarla.
Il secondo, poco più tardi, in un ristorante nel quartiere di Villaggio Mosè. In questa occasione l’uomo, che avrebbe anche avanzato proposte a pagamento, si sarebbe chiuso all’interno di uno sgabuzzino adiacente all’ingresso principale del ristorante tentando un secondo approccio sessuale con la ragazza.
Provvidenziale, secondo l’ipotesi accusatoria, l’intervento di un cameriere che – accortosi della scena- avrebbe invitato l’uomo a rientrare nel locale. Il 41enne è accusato anche di di lesioni aggravate ai danni della moglie e della figlia di quest’ultima. La prima, nel frattempo giunta sul posto dopo essere stata avvertita, sarebbe stata aggredita con calci e pugni mentre la più giovane presa a schiaffi.