Viticoltura in crisi e terremotati | Le lettere di Musumeci - Live Sicilia

Viticoltura in crisi e terremotati | Le lettere di Musumeci

Il governatore si appella al governo nazionale con due missive.

Stato-Regione
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PALERMO – La Sicilia soffre, il presidente scrive a Roma. Il governatore Nello Musumeci prende carta e penna e manda due missive al governo nazionale. Una sul tema della sofferenza della viticoltura isolana. Un’altra sull’eccessiva burocrazia che devono fronteggiare i terremotati.

“La viticoltura da tavola siciliana sta attraversando una crisi senza precedenti, anche a causa del fenomeno del cosiddetto cracking che, nel periodo compreso tra giugno e settembre dello scorso anno, ha colpito le produzioni proprio durante la fase di maturazione. I danni accertati a seguito delle verifiche effettuate dagli uffici di questa Amministrazione nei territori interessati dal fenomeno, concentrati nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Catania e Ragusa, ammontano infatti a circa duecento milioni di euro”. Così il presidente della Regione in una lettera indirizzata al ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio per sollecitare un intervento del governo nazionale a favore delle aziende vitivinicole dell’Isola.

“Tali ingenti danni – scrive il governatore siciliano – riguardano imprese già provate dalla lunga siccità dei mesi precedenti, la cui ripresa economica e produttiva, in assenza di adeguati interventi compensativi, appare difficilmente prevedibile. Sono note, al riguardo, le criticità che hanno, nel tempo, ridotto – fino a livelli minimi in Sicilia – il tasso di adesione delle imprese agricole alle polizze assicurative agevolate, a partire dalla significativa riduzione dell’intensità dell’aiuto; in tale situazione versano la maggior parte delle imprese duramente colpite dagli eventi dannosi cui sopra si è fatto cenno”.

“Al fine di consentire la ripresa economica delle stesse – è l’appello di Musumeci al ministro – , Le chiedo di valutare la proposizione di un intervento normativo, giustificato dall’entità dei danni causati dal fenomeno, finalizzato a consentire l’intervento del Fondo di Solidarietà Nazionale, in deroga al disposto dell’articolo 1, comma 3 lettera b) del d.lgs. 102/2004, per le imprese agricole colpite dal cracking”.

L’altra missiva riguarda invece i terremotati. “Un decreto legge che dia risposte concrete alle famiglie terremotate e supporto tecnico-amministrativo agli uffici comunali”. E’ la richiesta cheMusumeci ha messo nero su bianco in una lettera al sottosegretario per la Ricostruzione, Vito Crimi.

“Pur non avendo la Regione alcuna diretta competenza con la fase di ricostruzione del post terremoto – scrive il governatore – sento il dovere di rappresentarLe lo stato di disagio che vivono ormai da un mese e mezzo le Comunità siciliane colpite dal terremoto del dicembre scorso. Serve con urgenza un decreto legge che dia risposte concrete sulle cose da fare nella fase post emergenziale per mettere ordine ad un caos burocratico affollato di carta, istanze, progetti, relazioni, circolari, ordinanze. Mentre il commissario delegato da Roma e i sindaci delle zone colpite sembrano vivere in una disarmante solitudine ed incertezza sulle scelte da compiere”.

“Mi permetto di suggerire – aggiunge Musumeci – l’esigenza di inviare in loco, per almeno tre mesi, un nutrito gruppi di tecnici professionisti allo scopo di fornire ogni attività di consulenza e di supporto amministrativo alle poche unità lavorative impegnate negli uffici comunali. Credo, infine, che non sfugga alla Sua attenzione, Signor Sottosegretario, la necessità di sburocratizzare e semplificare in Italia le procedure legate alle calamità naturali per evitare che la gente si senta colpita due volte: la prima dalla natura, la seconda dalle istituzioni”.

“Mi consideri a disposizione per qualsiasi utile contributo – conclude il presidente della Regione Siciliana – al di là dell’impegno profuso nelle scorse settimane dalle strutture regionali, con la Protezione civile, con il Genio civile e con la Sovrintendenza al Beni culturali nell’attività di verifica di agibilità e di messa in sicurezza”.


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