PALERMO – Allo scoccare dell’ora X il patron Maurizio Zamparini è il ritratto di un uomo felice. Ci risponde per pochi secondi al telefono quando il signor Manganiello di Pinerolo fischia per tre volte la fine della gara di Novara e decreta la matematica promozione in serie A della squadra di Iachini. Un ritorno in massima serie conquistato con cinque giornate di anticipo. “Sono felice, è stato un anno fantastico e adesso è il momento di festeggiare – dice il presidente con la voce rotta dall’emozione -. Scusate ma adesso non posso stare tanto al telefono, ho voglia di festeggiare questo ritorno in serie A. Ce lo siamo meritati. Siamo stati la squadra migliore. Ora festeggiamo da domani penseremo al futuro”.
Ai microfoni di Mediaset Premium ha espresso la propria felicità per la promozione in massima serie: “La felicità più grande è dare questa gioia ai palermitani che vivono in città. Anche quelli che non vengono allo stadio, perché il Palermo di dieci anni fa era un orgoglio e lo è anche oggi. Abbiamo vissuto la retrocessione come un decadimento, ma c’ero abituato dai tempi del Venezia,. E’ la mia quarta promozione, spero sia l’ultima perché sono stanco. L’importanza della gavetta la dimostra Iachini, in serie B serve esperienza. Ha fatto quattro promozioni in A e in più sarà una rivelazione la prossima stagione. Sarà vincente anche in Serie A, punteremo in alto. Non lo scudetto, ma almeno andare in Europa come con Gudolin. Abbiamo costruito la squadra tenendo il telaio dell’anno scorso con l’obiettivo della Serie A, senza alcuna presunzione. Conosco bene il calcio, sapevo di aver allestito una buona squadra. Ho fatto l’errore iniziale di innamorarmi di Gattuso, così come lui si è innamorato di me. Diventerà un grandissimo allenatore ma deve fare gavetta”.
