Zone franche montane, ok alla legge | Le novità per 132 Comuni - Live Sicilia

Zone franche montane, ok alla legge | Le novità per 132 Comuni

Ora serve l'approvazione del parlamento nazionale. Intanto le forze politiche festeggiano.

PALAZZO DEI NORMANNI
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PALERMO – Via libera a Palazzo dei Normanni alla legge voto per l’istituzione delle zone franche montane. Il provvedimento adesso dovrà essere sottoposto all’approvazione del parlamento nazionale. Intanto a Sala d’Ercole, l’approvazione arriva con il sostegno di tutte le forze politiche. La legge afferma che appartengono alle zone franche montane i Comuni la cui superficie sia per oltre il 50 per cento sopra i 500 metri d’altezza.  La norma non varrà però per tutti gli enti locali ma solo per quelli che hanno una popolazione residente inferiore a 15 mila abitanti.

All’individuazione dei territori provvederà il presidente della Regione, dopo una deliberazione del governo regionale su proposta dell’assessore alle Attività produttive. Il cuore della legge si occupa della previsione di numerosi benefici fiscali sulle principali imposte, dall’Irpef all’Iva passando per l’Imu. Prevista anche la decontribuzione per le nuove assunzioni.

L’approvazione della legge viene salutata positivamente da tutti anzitutto dal governo regionale. “Si tratta – commenta il presidente della Regione Nello Musumeci – di un importante strumento di crescita per le aree più interne dell’Isola, perché può creare favorevoli condizioni di sviluppo.  Adesso, però, la partita si sposta a Roma, per cui dobbiamo fare pressione sul Parlamento nazionale, affinché si arrivi al voto finale nel più breve tempo possibile”. Al governatore si unisce il suo vice Gaetano Armao. ““Giunge all’approvazione un’iniziativa sulla quale lavoriamo da anni con gli esponenti del territorio che può costituire una leva di sviluppo per contrastare desertificazione delle imprese e spopolamento delle aree montane”.

La legge sulle Zone franche montane – sottolineano i deputati del Movimento cinque stelle – nasce in maniera assolutamente trasversale ed è un segno di accoglimento nei riguardi dei sindaci e di condivisione politica tra tutti i colleghi deputati. Una iniziativa doverosa verso quel popolo autentico dell’entroterra siciliano, sempre operoso nella storia, e che potrà continuare ad esserlo con questa legge che compensa le forti dinamiche sociali che hanno portato allo spopolamento e al trasferimento nelle fasce costiere, dando anche la spinta all’urbanizzazione nei grandi centri abitati. Le conseguenze – concludono i pentastellati – sono sotto gli occhi di tutti: abbandono dei territori, dissesto idrogeologico sempre più incombente, terreni abbandonati e famiglie in difficoltà costrette all’esodo”.

Per il capogruppo del Partito democratico Giuseppe Lupo l’approvazione della legge “è certamente un segnale importante nei confronti di molte nostre comunità. Ma le norme da sole non bastano, per andare incontro alle esigenze dei territori montani servono infrastrutture, servizi, risorse, e serve una programmazione dei fondi comunitari in grado di favorire gli investimenti in quelle aree. Naturalmente – aggiunge Lupo – accanto ad uno specifico piano di sviluppo per quei territori, serve l’impegno del governo regionale e dell’Ars affinché nella prossima manovra non sia tagliato neppure un euro di trasferimenti ai comuni montani”.

Secondo Riccardo Savona (Fi) la legge potrebbe essere un “toccasana” per gli enti “Le aree montane che, soprattutto negli ultimi anni sono state abbandonate dalle Istituzioni – afferma il forzista -, adesso ci sono gli spazi normativi e finanziari per aprire una nuova fase e subito dopo gli ultimi step,questa norma potrà vedere l’attuazione dando finalmente la luce per comunità, cittadini e amministrazioni locali. Tutto ciò avrà uno scopo precipuo che si riverbererà in una serie di opportunità con le agevolazioni fiscali,tributarie e degli investimenti produttivi”.

Dai banchi della maggioranza apprezzamento anche da Diventerà Bellissima che con Alessandro Aricò sottolinea come la legge “riguarda materie fiscali e quindi dovrà essere sostenuta anche dallo Stato”. Dello stesso avviso la capogruppo Udc Eleonora Lo Curto: “Questa legge ovviamente non può e non deve restare solo un pio desiderio, per questo l’unanime apprezzamento delle forze politiche che oggi approveranno questa legge, senza divisione di parte impone a chi governa e al parlamento nazionale un atto di responsabilità e di rispetto nei confronti della Sicilia. Solo così si potrà impedire lo spopolamento delle nostre aree interne montane ed ottenere una vera resilienza per quei territori che più di altri pagano lo scotto dell’isolamento con la crescita zero”.


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