“In qualunque altra città diversa da Palermo, un personaggio condannato con sentenza definitiva per reati di mafia quantomeno sarebbe passato inosservato o comunque isolato. In questa città invece viene riverito, corteggiato, baciato e rispettato . Si vede che la lotta per contrastare Cosa nostra e isolare anche socialmente i boss mafiosi è ancora ardua e complessa e la strada per la legalità è ancora molto lunga”. A dichiararlo è Salvino Caputo, parlamentare regionale del Pdl e componente la Commissione regionale Antimafia che ha commentato la notizia degli abbracci e dei baci riservati da tantissime persone al boss Alessandro D’Ambrogio , durante la affollata processione a Ballaro’, quartiere storico di Palermo.
“Mi chiedo quanti servitori dello Stato – ha aggiunto Salvino Caputo – devono ancora cadere vittime della mafia e quanti boss devono essere arrestati e quante generazioni devono ancora passare prima che si consolidi un sentimento diffuso di ostracismo e reazione anche sociale e culturale verso i mafiosi. Ieri il saluto al boss della Kalsa arrestato.Oggi le deferenze verso un condannato per mafia. Palermo deve cominciare a reagire fermamente partendo proprio da questi gesti che seppur a prima vista innocui sono il simbolo di una cultura incline verso i mafiosi che dopo il carcere vengono considerati persone di rispetto invece che isolati ed emarginati“.