Una brutta storia. Un 17enne e un 18enne sono stati arrestati dalla polizia su mandato della procura minorile di Palermo. L’accusa è di violenza di gruppo nei confronti di una 13enne. Un fatto risalente al 30 marzo 2008 che ha portato, dopo più d’un anno di indagini di polizia e carabinieri, all’ingresso in comunità per il ragazzo di 17 anni e agli arresti domiciliari per il maggiorenne.
I fatti sarebbero accaduti in un paese della provincia di Palermo. La sera del 30 marzo 2008 la ragazzina sarebbe stata attirata in un casolare dal suo ex fidanzato e da un amico di lui. Anzi sarebbe stato proprio “l’amico” a chiamarla e invitarla in quel rudere, per fare da mediatore e mettere pace fra gli ex fidanzati. La ragazzina, ancora innamorata del suo ex, ha accettato l’invito e giunta sul posto, si è appartata con il suo ex dentro la casetta. Dopo qualche minuto questi ha fatto entrare anche il suo amico e insieme avrebbero violentato la 13enne.
La ragazzina, dopo aver subito l’abuso, è scappata a piedi scalzi verso il centro abitato ed ha trovato rifugio a casa di amici a cui avrebbe raccontato tutto. Con loro sarebbe, poi, andata a casa del suo ex. Il ragazzo, appoggiato dal padre, avrebbe negato ogni cosa, e cominciato a insultare la giovane vittima.
In famiglia la giovane ha tentato di mantenere nascosto il fatto, ma in paese la voce già cominciava a circolare. La madre è venuta a sapere tutto e, nonostante una serie di minacce che gli sarebbero state rivolte dalla famiglia dell’ex fidanzato della figlia, ha denunciato tutto alle forze dell’ordine.
Mi si permetta di prescindere dal triste fatto descritto in questo articolo e di porre l’attenzione sul fatto che il pezzo è scritto veramente molto male. Errori di tutti i tipi e linguaggio approssimativo.
“Un fatto risalente al 30 marzo scorso che ha portato, dopo più d’un anno di indagini”.
Siamo a maggio, dal 30 marzo scorso non è passato di certo un anno.
“La ragazzina […] si è chiusa nel casolare col suo ex”
Si è chiusa???
“Così, in compagnia di amici, sarebbe andata a casa del suo ex che, insieme al padre, hanno negato ogni cosa, cominciando anzi a prendere a parolacce la giovane vittima.”
Non si può leggere. Ma poi “a prendere a parolacce”???
Mi aspetto per il futuro un minimo di rigore in più nella redazione e verifica degli articoli.
Un vs. assiduo lettore.
Gentile lettore assiduo, purtoppo la redazione in questa giornata è impegnata nel seguire in “real time” ciò che sta succedendo alla Regione. La notizia della violenza sulla minore è un fatto importante di cronaca che non poteva non essere trattato per cui la scrittura del pezzo è stata veloce e – come sottolinea giustamente – senza particolare cura stilistica. L’importante, per quanto mi riguarda, è stato riportare la notizia. Condivido, dunque, quanto lei lamenta e spero di aver spiegato i motivi che hanno portato a questi “errori” che lei ha sottolineato.
Le riconosco il grande merito di aver accettato la mia critica con stile. Di questi tempi, non è cosa affatto comune. La sua spiegazione è più che sufficiente e le auguro buon lavoro per il futuro.