La diretta: E la gente | gridò: "Scemo, scemo" - Live Sicilia

La diretta: E la gente | gridò: “Scemo, scemo”

Fine della latitanza di Domenico Raccuglia, boss di primissimo piano, tra i latitanti più pericolosi, ritenuto vicino a Matteo Messina Denaro e implicato nell'omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo. Su Livesicilia tutte le fasi della cattura e le reazioni (SEGUI LA DIRETTA).
Col latitante due favoreggiatori
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23,57. E la gente gridò: “Scemo, scemo”. Era gia’ successo altre volte in occasione dell’arresto di boss di rango come Giovanni Brusca o Bernardo Provenzano, di fronte alla Questura di Palermo, ma questa volta la gente e’ scesa subito in strada a Calatafimi, il paese del trapanese dove e’ stato catturato Mimmo Raccuglia. Non appena si e’ sparsa la vice dell’arresto del capomafia una piccola folla si e’ infatti radunata davanti al covo dove e’ stato bloccato il latitante. La gente ha applaudito i poliziotti con il volto coperto da passamontagna che avevano partecipato all’operazione e ha cominciato a scandire un insulto bruciante per un mafioso del calibro di Raccuglia: ”Scemo, scemo…”. Una scena analoga si e’ ripetuta poco dopo davanti agli uffici della Questura di Palermo, al momento dell’arrivo del corteo di auto blindate che scortavano il boss. I ragazzi di Addiopizzo, oltre ad applaudire, hanno cominciato a scandire in coro: ”chi non salta e’ mafioso”, e gli agenti della sezione catturandi affacciati dalle finestre hanno accolto l’invito, saltando ritmicamente e salutando con le mani la folla che si era radunata nella piazza.

23,49. Il Capo della Catturandi: “Orgoglioso della mia squadra”. ”Sono orgoglioso di guidare una squadra di ragazzi di incomparabile professionalita’. Sono poliziotti capaci di sacrificarsi giorno e notte”. Lo dice Mario Bignone, dirigente della sezione catturandi della squadra mobile di Palermo, che ha diretto le indagini che hanno portato alla cattura del boss latitante Mimmo Raccuglia. Visibilmente stanco, con gli occhi di chi non dorme da diverse notti, con i pantaloni della mimetica, Bignone racconta il film della cattura: ”Eravamo 55 poliziotti. Un gruppo ha circondato l’edificio mentre un altro e’ entrato in azione quando abbiamo dato il segnale dopo aver visto la luce della tv che si accendeva nell’appartamento. Raccuglia, colto di sorpresa, ha cercato di fuggire dal terrazzo. Con se’ aveva un sacco con soldi, pistole e documenti che ha gettato dalla finestra. Quando lo abbiamo bloccato non ha detto nulla”. Napoletano, 43 anni, Bignone e’ vicequestore aggiunto. Per 10 anni e’ stato alla Mobile di Napoli e da due anni dirige la sezione catturandi alla mobile palermitana

22,50. Col boss pizzini e presunti favoreggiatori. Nel covo di Domenico Raccuglia la polizia ha sequestrato, oltre a due pistole, documenti, pizzini, e materiale che gli inquirenti definiscono ”molto importanti”. Nell’abitazione c’era anche denaro. Il latitante prima di tentare la fuga ha gettato dal quarto piano dell’immobile dove si nascondeva un sacco pieno di documenti e pizzini raccolto dagli agenti della mobile palermitana che avevano circondato l’edificio. Il questore di Palermo, Alessandro Marangoni, in una conferenza stampa per spiegare i particolari della cattura del boss, ha detto: ”E’ un grande successo, non solo della polizia ma di tutte le istituzioni”. Con Raccuglia in Questura Palermo pure due presunti favoreggiatori: Benedetto Calamusa (44 anni), e Antonia Soresi, (38 anni), indagati per favoreggiamento aggravato. Sarebbero i proprietari dell’immobile dove si nascondeva il boss latitante.

22. Il boss è a Palermo. Mimmo Raccuglia è arrivato a Palermo. Si trova negli uffici della mobile in Questura. E’ entrato da un ingresso secondario. Tra poco comincerà la conferenza stampa.

21,22. Lumia e Orlando: “Un risultato importante”. “L’arresto del boss Domenico Raccuglia, numero due di Cosa nostra, è un risultato importante nel contrasto alla mafia. La procura e la squadra mobile di Palermo hanno espresso grande professionalità, nonostante la scarsezza di risorse”. Lo dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia. ”Raccuglia – aggiunge – era ai vertici di Cosa nostra. La sua cattura nel trapanese dimostra che aveva saldato il suo rapporto con Matteo Messina Denaro. Era un boss feroce e spietato sul piano militare, quanto attento sul piano economico e delle collusioni con settori della politica”. “L’arresto di Domenico ‘Mimmo’ Raccuglia, esponente di spicco della cupola mafiosa, avvenuto oggi pomeriggio ad opera della squadra mobile di Palermo, è un fatto importantissimo e rappresenta un duro colpo all’organizzazione criminale mafiosa. Esprimo pertanto massimo apprezzamento e stima al Capo della Polizia e a tutte le forze dell’ordine coinvolte in questa azione di cattura. Forze che quotidianamente e silenziosamente ogni giorno lavorano in difesa di legalità e sicurezza”. Lo ha detto Leoluca Orlando, portavoce nazionale dell’Italia dei valori.

20,38. Familiari vittime dei Georgofili: “Un arresto a orologeria”. “Non possiamo che applaudire per l’arresto del numero due di Cosa Nostra, riconosciamo tutto l’immane lavoro di quanti hanno contribuito affinche’ l’arresto avvenisse. Ma non possiamo non inquietarci quando gli arresti paiono purtroppo a orologeria. Nessuno può negare che sul fronte della mafia il clima sia caldo, parlano nuovi ‘pentiti’, sono intensificate le indagini sui mandanti esterni a Cosa Nostra per le stragi del 1993, forse era meglio arrestare Matteo Messina Denaro, ci sentivamo tutti più tranquilli”. Cosi’ Giovanna Maggiani Chelli, dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili.

20,35. Fini: “Un successo della democrazia”. “Un successo dello Stato e della democrazia che testimonia l’importanza di proseguire con determinazione nella lotta alla mafia e a ogni forma di criminalità organizzata. Questa lotta è essenziale per affermare la forza del diritto e la cultura della legalità contro ogni nuova barbarie”. Il presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, ha inviato al ministro degli Interni, Roberto Maroni, un messaggio in cui esprime grande soddisfazione per l’arresto del pericoloso latitante Domenico Raccuglia.

20,14. Addio Pizzo in Questura. Un gruppo di giovani del comitato antiracket Addiopizzo sta aspettando, davanti alla questura di Palermo, l’arrivo del boss Domenico Raccuglia, arrestato nel pomeriggio nel trapanese, dagli uomini della catturandi e dello Sco. L’arrivo del capomafia arrestato è atteso tra circa un’ora.

20,10. Alfano: “Lavoro straordinario. “Uno straordinario lavoro, portato avanti con grande professionalità e impegno dalla Polizia e dai magistrati, ha consentito l’arresto del boss latitante, ricercato da quindici anni, Domenico Raccuglia“. Lo afferma il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che, nel corso di una lunga e cordiale telefonata con il Capo della Polizia, Antonio Manganelli, si è congratulato per la brillante operazione. “Il perseguimento di questi risultati – continua il Guardasigilli – è possibile grazie al lavoro di quella straordinaria squadra che si chiama Stato, per il funzionamento della quale ogni soggetto svolge un ruolo preciso, in equilibrata e armonica collaborazione. Mi congratulo, quindi, con tutti coloro che hanno dato un prezioso contributo per la cattura del numero due di Cosa nostra, ottenendo un successo investigativo di altissimo livello”.

20. Lombardo: “Un successo della società civile”. ‘Un altro grande successo delle forze dell’ordine, dello Stato, della società civile. L’arresto del boss ricercato da anni perché accusato di efferati crimini, è una bella notizia per tutti i siciliani che sperano e vogliono con forza che questa terra sia liberata dalla mafia. A nome di tutto il governo regionale voglio congratularmi con il ministro dell’Interno e con il capo della Polizia: questa importante operazione testimonia la voglia di non abbassare la guardia”. Lo ha detto il presidente della Regione Raffaele Lombardo dopo la cattura del boss mafioso.

19,56. Schifani e Vizzini: “Ora tocca a Matteo Messina Denaro”. Appresa la notizia dell’arresto del pericoloso latitante, Domenico Raccuglia, il presidente del Senato, Renato Schifani ha inviato le sue congratulazioni al ministro dell’Interno Roberto Maroni. Il Presidente Schifani ha anche espresso il suo compiacimento per la brillante operazione telefonando personalmente al Capo della Polizia Antonio Manganelli e al Questore di Palermo Alessandro Marangoni. ”L’arresto del boss Raccuglia – si legge in una nota del Senato – rappresenta un evento importantissimo e un’ulteriore vittoria dello Stato sulla criminalita’ organizzata”.”Complimenti al Capo della Polizia Prefetto Manganelli, al Questore di Palermo Marangoni, agli uomini della Polizia di Stato ed a tutti coloro che hanno lavorato per la cattura di Domenico Raccuglia”. E’ quanto afferma Carlo Vizzini, presidente della commissione Affari costituzionali del Senato. ”L’arresto del boss, uno dei latitanti più pericolosi, rappresenta – spiega Vizzini – un ulteriore colpo verso la disarticolazione totale dei vertici di cosa nostra. Credo che non bisogna assolutamente fermarsi e continuare, costi quel che costi, ad assicurare alle patrie galere ogni mafioso. Mi auguro che si stringa sempre di più il cerchio attorno a Matteo Messina Denaro. I latitanti troveranno ad attenderli il nuovo carcere duro del quale invano si lamentano perchè continueremo nell’azione di contrasto con grande determinazione e senza paura”.

19,52. Parla Maroni. ‘L’arresto di Raccuglia è uno dei colpi piu’ duri inferti alle organizzazioni mafiose negli ultimi anni perchè era di fatto il numero due di Cosa Nostra”. Lo afferma il ministro dell’interno Roberto Maroni. Il responsabile del Viminale ha telefonato al Capo della Polizia, prefetto Antonio Manganelli, per congratularsi dell’operazione eseguita dalla Squadra Mobile di Palermo che ha portato all’arresto del boss ricercato da quindici anni, gia’ condannato a diversi ergastoli e inserito nell’elenco dei trenta latitanti più pericolosi.

19,35. Ha tentato la fuga. Il boss Mimmo Raccuglia, 45 anni, arrestato questo pomeriggio dalla sezione catturandi della mobile di Palermo guidata da Mario Bignone, si nascondeva in un appartamento di via del Cabbasino, alla periferia di Calatafimi (Trapani). Al momento dell’irruzione degli agenti era solo. Il capomafia ha tentato di fuggire dal terrazzo, ma è stato bloccato dai poliziotti che avevano circondato tutto l’edificio. Nell’abitazione, che sarebbe stato il suo covo da qualche giorno, sono state trovate diverse pistole. Il boss è stato portato in questura, a Palermo.

 

18,40. Preso! La sezione catturandi della polizia di Stato ha arrestato, nel trapanese, il boss Domenico Raccuglia, originario di Altofonte (Palermo) ricercato da 15 anni. A confermarlo è la squadra mobile palermitana.
Il capomafia Raccuglia, conosciuto come “il veterinario” è un ex “delfino” del boss di San Giuseppe Jato, oggi pentito, Giovanni Brusca ed è stato già condannato a tre ergastoli (uno per l’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo), a 20 anni di reclusione per tentativo di omicidio e ad altre pene per associazione mafiosa.

Ritenuto vicino a Matteo Messina Denaro durante la sua latitanza, nonostante i servizi di osservazione disposti nei confronti della moglie, Raccuglia è riuscito a diventare padre per la seconda volta. Il boss era considerato uno degli aspiranti al vertice della mafia palermitana essendo il capo incontrastato delle cosche a Partinico grosso centro fra Palermo e Trapani.


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