La polemica nasce su un titolo con relativo articolo del Corriere della Sera. Si legge, a proposito della scarsamente partecipata marcia delle agende rosse: “Palermo volta le spalle a Borsellino”. Una cronaca e un’interpretazione che accendono lo stoppino delle reazioni. Si adira, a destra, Simona Vicari che rilancia la questione con un comunicato: “Il titolo del Corriere della Sera offende una Città intera e vilipende il senso delle istituzioni, dello Stato e della legalità che ogni palermitano ha sin dalla nascita. Sintetizzare in quel modo una manifestazione di certa parte politica è segno di sciatteria giornalistica e di mistificazione della realtà. Come si può dire che Palermo volta le spalle a Borsellino standosene dietro una scrivania con l’aria condizionata?. Noi abbiamo ancora non rimarginate le ferite di quella tremenda stagione, noi sopportiamo ogni giorno quotidianamente lo scherno di chi palermitano non è. Le agende rosse sono, dalla loro nascita, sempre state capeggiate da una certa parte politica: la signora Borsellino eurodeputata del partito comunista, Salvatore Borsellino che non ha mai fatto mistero di osteggiare il governo ed il premier, l’On. Barbato di IDV e molti altri di sinistra. Il fallimento di una manifestazione malamente organizzata non può essere addossato ad una città intera”.
Con un tono invero più sobrio anche i giovani di destra intervengono con un comunicato: “Nessuno può affermare che Palermo ha voltato le spalle a Paolo Borsellino. Questa mattina la manifestazione delle agende rosse è stata disertata perché fortemente politicizzata da chi vuole fare polemiche sfruttando l’anniversario della strage. I palermitani non hanno mai partecipato, e mai lo faranno, a cortei che vogliono strumentalizzare il sacrificio di Borsellino”, lo dichiara Nino Costa Presidente Provinciale di Giovane Italia. Resta il dubbio motivato, a parere di chi scrive. E una sensazione di tristezza per polemiche trasversali che davvero offendono il cordoglio di tutti.
Il giornalista del Corriere ha perso un’occasione importante per evidenziare la propria onestà intellettuale. Il titolo corretto poteva essere ” Palermo volta le spalle a Salvatore Borsellino”. Non è la prima volta, del resto, che con un giochetto di parole, si crea una polemica infinita. La stampa ha le sue belle responsabilità sulla situazione italiana…
Bravissima la Vicari
Sì, ma neanche LiveSicilia scherza col titolo di quest’articolo. Ma si sa, c’è sempre da salvaguardare la solidarietà tra i giornalisti.
tristezza si tanta, anch’io, ma per loro. Per quelli che pretendono di dover e potere essere gli unici e i soli ad avere il diritto di ricordare Paolo Borsellino, con le loro liste di proscrizione e il loro manicheismo.
Scrive Manfredi:
siamo cresciuti tutti molto in fretta ed abbiamo capito, da subito, che dovevamo sottrarci senza “se” e senza “ma” a qualsivoglia sollecitazione ci pervenisse dal mondo esterno e da quello mediatico in particolare. Sapevamo che mio padre non avrebbe gradito che noi ci trasformassimo in “familiari superstiti di una vittima della mafia”, che noi vivessimo come figli o moglie di…
Chissà se lo rileggono mai.
Simona Vicari dice avere “ancora non rimarginate le ferite di quella tremenda stagione”? E io che pensavo che votando in aula la fiducia al ddl intercettazioni, e seppellendo così un’altra volta Borsellino, le si fosse rimarginato ogni dolore…
Ah Simo’, sveglia: i comunisti non ci sono più. Le intercettazioni, fra un po’, nemmeno.
Guardi in questo giorno di cordoglio non abbiamo proprio voglia di scherzare. Lei evidentemente sì.
Stamane Rita Borsellino non era presente alla marcia: il milanese “Corriere della Sera” come la interpreta questa notizia? Anche lei ha voltato le spalle a suo fratello?
Meglio poche persone pulite (anche in rappresentanza di molti che non hanno potuto partecipare) alla marcia che stuoli di mandanti ed esecutori a posare corone di fiori istituzionali nei luoghi della strage.
Giovane Italia (un pò demodè come nome) e Simona Vicari (un pò demodè come poliica) hanno ben altri riferimenti. Marcello Dell’Utri per esempio, fulgido esempio di antimafia. Nicola Cosentino, specchiato politico privo di condizionamenti. Aldo Brancher, ministro al proprio (legittimo) impedimento.
Per coprire il ridicolo delle loro affermazioni arrivano a far passare i Borsellino per comunisti. Sono loro che invece passano per quel pochissimo che sono… che tristezza avere ‘sta gente tra i piedi, che vergogna.
Non hanno la patente morale per aprir bocca davanti a chiunque si chiami Borsellino. Ma blaterano. E c’è chi li ascolta.
Quello che scrive il Corriere della Sera , interessa nulla.
Chi ha voltato le spalle a Borsellino è lo Stato Italiano, che non ha saputo proteggerlo, nonostante vi fossero tutti i presupposti per un ulteriore attentato, dopo quello di Falcone.
Borsellino è un eroe di tutti e tale deve restare. Nessuno ritiene di avere il monopolio del suo ricordo di eroe o di uomo. Chi ha organizzato la fiaccolata non ha trascinato Paolo Borsellino da una parte a marciare in una bella sera d’Estate è stato trascinato invece da Borsellino fuori casa in una notte di tempesta, magari mentre dormiva beato o mentre si rigirava nel letto, e si è ritrovato nudo, solo, inerme di fronte alle proprie responsabilità. E le ha affrontate, a proprio modo, spesso fallacemente ma sempre in buona fede. Quotidianamente per me Paolo Borsellino è una Stella Polare e aiuta questo povero Cristo a navigare e con lui il timone è più saldo, per dirla con le parole del poeta, “sicchè fortuna od altro tempo rio non ci potesse esser d’impedimento. Anzi vivendo sempre in un talento di stare insieme crescesse il disio”. Detto questo, per tabulas, mentre da parte del sottoscritto e di altre persone perbene c’è sempre stata apertura anche nell’organizzare congiuntamente eventi per amplificare il bene che dal sacrificio di Paolo e della sua Scorta si è sprigionato, da altre parti si è ritenuto di potere e dovere fare selezione, umana e (troppo spesso) politica. “Questo non deve venire, con questo non ci parliamo, coi Fascisti mai, i Democristiani a casa, gli avvocati troppo di Destra, i metalmeccanici si ma solo quelli della FIOM…..” e molto altro ancora.
Insomma, qualcuno si è creato attorno una solitudine triste e non necessaria. La stessa che Paolo e Giovanni si ritrovarono intorno per lungo tempo ma che nessuno dei due aveva cercato. C’è da parte di alcuni la costruzione di un “a-social network” che, purtroppo a volte, mette la sordina anche agli Eroi di cui parliamo. Palermo per fortuna è molto altro e molto di più!
Antonio Triolo
Orazio ne capisce di società civile e di politica quanto di fusione fredda
@ Roberto Puglisi :
a me sembra che “Bah” non volesse scherzare per niente, anzi.
e chi ci crede più a questa magistratura policitizata più a proteggere i vari
spatuzza pluri asssasini di turno!!!!
Si Olivieri hai ragione, Dell’Utri, Cosentino e Brancher sono società civile… ahahah (boh…avanti il prossimo!!!!!)
e’ inutile prendersela con chi ci guarda da fuori,questo vede;ma perche’ la realta’ palermitana e siciliana vi sembra delle migliori?e per esempio come l’immondizia…quella di napoli era comunista,quella di palermo cos’e’?rose e fiori…. infatti non ne parla nessuno,al massimo come una marachella…la marmellata rubata dai bambini……abbiamo bisogno di tanta autocritica a mio avviso….a prescindere dall’appartenenza politica.
saluti
ottagono,
a me sembra che il dott. Puglisi ce l’avesse con Giovanni e non con Bah.
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Comunque, per commmentare l’articolo, Il corriere della sera poteva scrivere altro perché non credo si capisca da quanti erano alla manifestazione se Palermo ha o no voltato le spalle a Borsellino. In compenso la Simona Vicari ha perso una buona occasione per stare zitta.
Credo che la questione sia gravissima e mi trovo concorde col comunicato della Vicari. Almeno tra la massa insulsa di politici c’è qualcuno che non si spaventa di bacchettare il primo quotidiano italiano. Quelli del Corriere se la potevano risparmiare, il danno di immagine oramai è fatto……che schifo…
Io non ho partecipato alla marcia, E ALLORA?????
Anzi, non ho mai partecipato alle fiaccolate, E ALLORA????????
Lo schifo che provo (ed è enorme) per la mafia, da quella delle stragi a quella che inquina anche i più piccoli comportamenti quotidiani della gente che ci circonda lo devo per forza manifestare con la fiaccola in mano o con l’impegno continuo di civilizzarmi e provare a civilizzare i miei concittadini? ….anche con “sciarre” quotidiane contro l’incivile di turno…. (nell’incivilità e nell’ignoranza la mafia ci sguazza)
Quello che mi fa “senso” dell’articolo del Corriere è l’allarme che terrorizza tutti i “professionisti dell’antimafia”, quelli che si sono fatti i “bei piccioli” grazie all’antimafia, E SONO ASSAI!!!!
SOLO A QUESTI DISPIACE LA SCARSA PARTECIPAZIONE ALLA MANIFESTAZIONE, NON A CHI LA MAFIA LA COMBATTE QUOTIDIANAMENTE…..
ECCO PERCHE’ CERTA ANTIMAFIA MI FA SCHIFO, mi sa solo di “bisinìssi”. E basta.
@Ugo P.: ma dici sul serio? “Non si spaventa di bacchettare il primo quotidiano italiano”? Una che ha il dono del ventriloquio e quando apre la bocca ha la voce di Schifani? Ma suvvia, non siamo ridicoli.
Riguardo alla polemica fra poligoni più su e alla presunta risposta di Puglisi a me: non so a chi si riferisse; ricordo però che Livesicilia aveva fatto voto di imporre il silenzio sui berluscones pronti a votare la fiducia. Vedo che una polemicuzza sterile su come titola il Corriere fa subito cadere il voto.
Ricorda Puglisi in un articolo pubblicato adesso su questo sito che Borsellino chiedeva ai partiti non solo di essere onesti, ma anche di apparirlo; permettendomi di parafrasarlo mi vien da dire che Palermo non solo deve essere vigile, ma deve apparirlo.
Le stragi hanno gettato una maledizione su di noi. Potremo scacciarla solo con anni di attenzione. Non abboccando alle provocazioni.
devo rispondere al signor Bah (un nome un programma). Premesso che non conosco Simona Vicari, ma che mi piacerebbe conoscerla, le comunico che la suddetta politica esiste da prima che fosse inventato Schifani, che la suddetta politica è stata eletta a colpi di quasi 10.000 voti a volta all’Ars (mi sono appena documentato sul sito dell’ars) oltre ad essere stata Sindaco di Cefalù per 10 anni restituendola almeno per un certo periodo ai fasti che merita. le pare che la signora Vicari abbia bisogno di Schifani?.
Detto questo l’argomento del post non è la Vicari e neanche il dott. Puglisi o Livesicilia. Noto che sul merito dell’argomento lei non ha granchè da dire…pazienza. Problema suo.
Poi voglio dire a Panormita che HA PERFETTAMENTE RAGIONE. Neanche io ho partecipato a fiaccolate o manifestazioni, sono mafioso??
Palermo ha girato le spalle al fratello del Magistrato e non a Paolo.
Palermo ha girato le spalle a questo uomo che usa il fratello per attaccare Berlusconi!
Palermo ha girato le spalle a quel partito che farebbe bene a chiamarsi ITALIA DEI DISVALORI!
Il giornalista del Corriere assiste ad una manifestazione di parte. Anzi ad un balletto retorico sceneggiato su Bella ciao e con giochi pirotecnici finali che illuminano il solito sinistro cielo fatto delle solite stantie accuse lanciate dall’organizzatore della manifestazione e secondo le quali tutto il male proviene da Berlusconi. Stando il bene solo, e soltanto, dalla sua parte e dalla parte dei suoi sodali. Con diligenza, l’inviato, allora, segna tutto quello che gli servirà per scrivere il pezzo, sul suo bloc notes. Anche l’assenza di pubblico. Ma al momento di dare forma al suo articolo, invece di capire o cercare di capire del perché dell’assenza di quell’ingrediente essenziale, alza il dito accusatore contro gli assenti. E per evitare di sbagliare, indignato, accusa tutta la Città di Palermo di aver voltato le spalle a Borsellino. Anche una medusa avrebbe capito che se ci si chiude in un recinto la minima cosa che possa accadere e di restare soli. Eppure il cronista la pensa diversamente. Ma, forse, la colpa è tutta da addebitare alla cappa di calore che avvolgeva Palermo. Perciò, non resta che chiedere scusa ai fratelli animali planctonici per averli impropriamente chiamati in causa.
sono super daccordo con Giancarlo non se ne puo più con questi pentiti pluri assassini (li tratassero da quello che sono)
grande Giancarlo!
Vogliono politicizzare la lotta alla mafia ma a quanto pare i palermitani non sono stupidi.
il fratello di Paolo dovrebbe solo vergognarsi sta sfruttando il suo cognome per scendere in politica dove sicuramente quel pagliaccio di ex magistrato accoglierà.
Mi sa che la dichiarazione di Manfredi Borsellino su cosa ne pensasse suo padre
a chi sfrutta il cognome per fare carriera politica sia una stilettata per qualche su parente.