Parte l'indagine della Finanza | E salta il premio "Borsellino" - Live Sicilia

Parte l’indagine della Finanza | E salta il premio “Borsellino”

Agrigento, la denuncia di Arnone
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Nessun premio dedicato a Paolo Borsellino. Lo dichiarano, categoricamente, dall’Accademia di Studi Mediterranei di Agrigento. Solo una ciclo di convegni con a tema le nuove tecnologie informatiche e le ricadute di queste sulla pubblica amministrazione. “E’ una questione di coerenza”, dicono dall’Accademia, senza volere aggiungere altro a un discorso, che riguarda un’inchiesta delle Fiamme Gialle e della procura agrigentina. Gli inquirenti, infatti, confermano che l’Accademia di studi Mediterranei è finita al centro di un’indagine, che sta verificando la legittimità di una serie di fatturazioni, che ammonterebbero a una somma di migliaia di euro, che, però, gli investigatori non vogliono, al momento, rendere nota.

E così, è arrivata la decisone della marcia indietro sul premio Paolo Borsellino, che si doveva consegnare nei prossimi giorni. E che aveva fatto scatenare la protesta di Giuseppe Arnone del Pd. Che a Livesicilia ha consegnato una lettera destinata ai familiari di Paolo Borsellino: “In queste ore, Agrigento è tappezzata di manifesti che annunziano che tale “Accademia degli Studi Mediterranei”, venerdì prossimo, terrà una serie di convegni nell’ambito dei quali verrà conferito un premio ‘Paolo Borsellino’. La Procura della Repubblica di Agrigento – scrive Arnone – ha appena elevato un pesantissimo capo di imputazione a carico dei responsabili di questa ‘Accademia’ e di pubblici ufficiali che li avrebbero favoriti, o, più probabilmente, sono stati semplicemente tratti in inganno… Secondo la Procura, questi convegni e questi premi servivano ad accaparrare fatture e giustificativi di spesa per poi truffare gli enti pubblici (Comune, Provincia, Regione) con doppi e tripli pagamenti. Sempre secondo la Procura di Agrigento, questi “signoroni” dell’Accademia hanno truffato ben 400.000 euro con il sistema delle “fatture in fotocopia”.

Gli ospiti di alcuni eventi venivano invitati, dopo la cerimonia, al ristorante. E a questo punto, denuncia Arnone ,“il ristorante emetteva regolare fattura, ad esempio, di 5.000 euro. La fattura in originale veniva presentata alla Regione, che la rimborsava interamente e in fotocopia anche al Comune e alla Provincia che, a loro volta, operavano il rimborso. All’Accademia la cena costava 5.000 euro, alla collettività, cioè ai contribuenti ne costava 15.000″.

Sulla fattispecie, sollevata da Arnone, però gli inquirenti sono molto cauti e non si esprimono, in alcun modo, in merito alla veridicità dei dati e delle cifre esposte. Quel che è certo, come confermano gli organizzatori degli incontri, che si stanno svolgendo in questi giorni presso l’ex collegio dei Padrei Filippini ad Agrigento, è che, a seguito della vicenda – loro non la chiamano mai indagine nè inchiesta – era giusto eliminare il premio in onore del giudice palermitano vittima della mafia.


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