Il mafioso e Gennaro: il Csm archivia - Live Sicilia

Il mafioso e Gennaro: il Csm archivia

La decisione sulla foto
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Non ci sono elementi per “ipotizzare il venir meno delle condizioni di indipendenza e imparzialità richieste per l’esercizio delle funzioni nell’ufficio attualmente ricoperto”: con questa motivazione il plenum del Csm ha archiviato il fascicolo che era stato aperto sul procuratore aggiunto di Catania Giuseppe Gennaro (nella foto), dopo che a Palazzo dei marescialli era stata spedita una fotografia che lo ritraeva accanto a Carmelo Rizzo, affiliato alla cosca mafiosa dei Laudani e ucciso nel 1997 , e a un vicino di casa , in occasione della cresima della figlia di questi. La foto era in una lettera in cui si chiedeva al Csm di approfondire i rapporti tra Gennaro e Rizzo, indicato come gestore di fatto di una società di costruzioni dalla quale il procuratore aggiunto di Catania aveva acquistato una villetta.

La vicenda dei rapporti di Gennaro con Rizzo e dell’acquisto della villetta era stata già al centro di un’inchiesta della procura di Messina conclusa nel 2004 con un decreto di archiviazione in cui si definivano “infondate” le accuse di un’azione di supporto del pm nei confronti del mafioso e di aver ricevuto in cambio vantaggi economici, come la cessione a titolo gratuito della villetta; ma in cui tuttavia si definiva, sulla base di testimonianze, “verosimile” un rapporto di conoscenza “di per sé neutro” tra Rizzo e Gennaro, da questi invece negato. Anche davanti al Csm che lo ha ascoltato il 5 aprile scorso Gennaro – che è in corsa per il posto di procuratore di Catania e che è stato presidente dell’Anm – ha sostenuto di non aver mai conosciuto Rizzo, fotografato casualmente vicino a lui. Ma non ha convinto del tutto i consiglieri, visto che nella delibera passata all’unanimità si sottolinea che la fotografia “converge” con la conclusione del gip . Non essendo però “possibile andare oltre le conclusioni ‘dubitative’ del gip, peraltro limitate al solo e mero rapporto di conoscenza tra Rizzo e Gennaro”, e non essendoci in particolare “ulteriori dati” “apprezzabili” ai fini dell’apertura di una procedura di trasferimento, il Csm ha deciso di chiudere il caso.


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