Si racconta (“Repubblica”) di una donna morta in via Cordova, zona residenziale di Palermo. Un’anziana, cotta dal sole per dieci ore in macchina. Nessuno se n’è accorto. Nessuno ha pensato che quel corpo boccheggiante nella lamiera avesse bisogno di aiuto. Palermo ha inventato il miracolo dell’invisibilità.
Un tempo, la nostra sicurezza si cementava intorno a un luogo comune falso. Se caschi per terra a Milano, nessuno ti soccorre. Ma a Palermo… E abbiamo nutrito la nostra fiducia con la visione consolante di una caduta sorretta dalla rete di protezione di cento mani. Sorriso di circostanza. A Milano se la passeranno meglio, però noi abbiamo il sole e la solidarietà. Ora, la cronaca ci sbatte in faccia una favola nera. Una vecchietta-Pollicino che si è sentita male nel traffico. Ha accostato la macchiona al marciapiede. Ha seminato sguardi come molliche di pane, convinta che l’aiutassero a ritrovare la strada di casa. E’ morta senza un conforto, senza un aiuto. Palermo invisibile le è passata di fianco. E non l’ha vista.
La morta non vista nella città invisibile
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