"Quel prete abusò di me" | La testimonianza choc - Live Sicilia

“Quel prete abusò di me” | La testimonianza choc

Prima, per dodici anni, ha dovuto affrontare la psicoterapia. Anni e anni di colloqui su un lettino per lavarsi di dosso l'orrore. Poi, dopo aver letto su un giornale di un'associazione, “La Caramella Buona onlus”, che si occupa di denunciare le storie di abusi sui bambini, ha deciso di raccontare la sua storia: le molestie subite da un prete quando era minorenne. Infine, un giorno dell'anno scorso, ha preso il coraggio a due mani e ha affrontato il suo carnefice registrando una conversazione nella quale il sacerdote ammette i rapporti sessuali (VIDEO).
Su S in edicola. L'esclusiva
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Prima, per dodici anni, ha dovuto affrontare la psicoterapia. Anni e anni di colloqui su un lettino per lavarsi di dosso l’orrore. Poi, dopo aver letto su un giornale di un’associazione, “La Caramella Buona onlus”, che si occupa di denunciare le storie di abusi sui bambini, ha deciso di raccontare la sua storia: le molestie subite da un prete quando era minorenne. Infine, un giorno dell’anno scorso, ha preso il coraggio a due mani e ha affrontato il suo carnefice registrando una conversazione nella quale il sacerdote ammette i rapporti sessuali (VIDEO).  È la storia raccontata in un servizio di Andrea Cottone nel prossimo numero di “S”, in edicola da sabato: la storia di Salvo (il nome è di fantasia) e del prete della diocesi di Acireale che ha abusato di lui quando era ancora minorenne. Un caso non isolato.

Già, perché l’associazione “La Caramella Buona” ha raccolto un’altra storia, proveniente dalla stessa parrocchia. A denunciare gli abusi, in questo caso, è una ragazza, che all’associazione ha detto di aver avuto rapporti sessuali completi con lo stesso sacerdote. “Diceva di amarmi – racconta la ragazza -, che quello che aveva provato e provava per me era un sentimento unico, che quello che aveva fatto con me non lo aveva fatto con nessuno, che non poteva fare a meno di vivere senza il mio amore”.

Sullo sfondo il muro di “non ricordo” della Chiesa. Alla quale i ragazzi sostengono di essersi rivolti, e alla quale anche la stessa associazione ha scritto: “La Caramella Buona”, infatti, si è prima rivolta alla Congregazione per la dottrina della fede, che ha risposto invitando l’organizzazione a scrivere al vescovo. Così è partita una seconda lettera, questa volta indirizzata alla diocesi: la missiva, però, è rimasta senza risposta.

E mentre a Roma si discute, il prete resta fra i bambini. Il sacerdote, infatti, continua a celebrare messa. Antonio Condorelli è andato per “S” nella chiesa del prelato accusato dai due ragazzi: la sua attività prosegue senza cambiamenti, e il prete è spesso circondato dai ragazzini. Nel silenzio generale.


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