Il Pd denuncia: nuove assunzioni| a "Palermo Energia" - Live Sicilia

Il Pd denuncia: nuove assunzioni| a “Palermo Energia”

Provincia di Palermo
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Palermo Energia, atto secondo. La polemica sulla società partecipata della Provincia di Palermo, scoppiata a metà febbraio per l’assunzione di nuovo personale e stoppata da una smentita di Giovanni Avanti, torna al centro della scena politica. E a risollevare il caso è il capogruppo del Pd Gaetano Lapunzina che ha scritto una lettera indirizzata la numero uno di Palazzo Comitini.  Argomento ancora Palermo Energia e le assunzioni, nonostante i divieti di legge e i grossi problemi finanziari dell’azienda.

Una missiva nella quale si legge che le assunzioni, in effetti, ci sarebbero state: due nel 2011 e altrettante nel 2012. Nonostante, puntualizza Lapunzina, Avanti avesse smentito, proprio a Livesicilia, la circostanza (“le voci che circolano in merito a presunti ingressi nella società sono prive di alcun fondamento”) e che il direttore generale, Giuseppe Li Calsi, sentito dalla commissione Bilancio il 20 febbraio, avesse dichiarato: “La società non ha fatto alcuna assunzione. L’organico è di 164 dipendenti contro i 171 del 2009, a seguito di personale andato in pensione, comprese le tre assunzioni effettuate nel 2010 in ottemperanza alla normativa inerente gli invalidi”.

Peccato, però, che a seguito di una richiesta di accesso agli atti, il 2 marzo lo stesso Li Calsi abbia scritto al Segretario generale ammettendo che due assunzioni sono state fatte, una nel 2011 e una nel 2012 appartenenti alle categorie protette. Ma c’è di più. Lapunzina, infatti, scrive: “Da informazioni acquisite presso altre pubbliche amministrazioni – si legge nella lettera – la Palermo Energia ha effettuato quattro assunzioni” di cui due sole per le categorie protette.

Oltre alla di per sé grave violazione delle disposizioni di legge, che impongono il divieto di assunzioni – scrive il capogruppo – si è di fronte a una infedele risposta alla richiesta di accesso, così come alle domande poste in commissione nei confronti di una società soggetta al ‘controllo analogo’, palesandosi l’evasione al controllo ad ogni livello, dovendosi presumere la buona fede nelle dichiarazioni del presidente Avanti ”.

Insomma, una nuova grana per l’inquilino più alto di Palazzo Comitini, già alle prese con la Corte dei Conti e una richiesta di risarcimento che si attesta intorno al milione di euro, e per la società che assume nonostante non abbia i soldi per adeguare i contratti ai lavoratori, per passare a full time alcuni dei suoi dipendenti e perfino il contratto di servizio copre appena undici mesi per mancanza di liquidità.


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