Una soluzione per gli sfollati di via Serpotta - Live Sicilia

Una soluzione per gli sfollati di via Serpotta

L'assessore al Bene comune del territorio con delega alla Protezione civile e quello al Bene comune dei diritti di cittadinanza con delega all'emergenza abitativa affrontano il problema degli sfollati di via Serpotta, a Palermo, dove alcune famiglie hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni per pericoli di crolli.

Palermo, gli assessori Bazzi e Ciulla
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“Premesso che l’emergenza abitativa, quella vera, drastica e dolorosa di chi è o rischia a breve di trovarsi senza un tetto sotto cui dormire, riguarda a Palermo circa tremila famiglie quindi oltre diecimila cittadini tra cui almeno quattromila bambini, siamo pronti ad affrontare questa emergenza nell’emergenza, trovando soluzioni tampone dignitose per le famiglie di via Serpotta”. Lo dicono Agata Bazzi, assessore al Bene comune del territorio con delega alla Protezione civile, e Agnese Ciulla, assessore al Bene comune dei diritti di cittadinanza con delega all’emergenza abitativa in merito alla situazione determinatasi in via Serpotta, a Palermo, dove alcune famiglie hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni per pericoli di crolli.

E’ del tutto evidente che la situazione che abbiamo trovato – aggiungono – e che stiamo affrontando da appena 18 giorni è del tutto eccezionale sia per la sua portata che per la superficialità con cui la precedente Amministrazione ha pensato di poterla affrontare, testimoniata dall’esiguità delle risorse umane e finanziarie destinate al settore”.

Alle famiglie di via Serpotta – concludono – possiamo solo assicurare quello che abbiamo già assicurato in questi giorni e ancora in queste ore ai tanti che ci hanno contattato per chiedere aiuto: l’amministrazione, nel rispetto delle regole e della legge, si farà carico di aiutare tutti e di ciascuno, senza che chi si trova in reali condizioni di emergenza sia abbandonato a sé stesso. In questo sappiamo di poter contare tanto sulla sensibilità istituzionale di altri soggetti pubblici, quanto sulla indispensabile collaborazione del privato sociale”.


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