Multiservizi, ecco l'accordo | In servizio entro il 12 luglio - Live Sicilia

Multiservizi, ecco l’accordo | In servizio entro il 12 luglio

La fumata bianca è arrivata nella notte in Commissione bilancio, presieduta da Riccardo Savona (nella foto). No ai superminimi, ma viene riconosciuta l'anzianità di servizio. Gli interinali confluiranno nella Sas con contratti "part time".

 

È servita una riunione-fiume in Commissione bilancio all’Ars alla presenza del presidente Riccardo Savona, dell’assessore all’Economia Gaetano Armao e del commissario liquidatore di Multiservizi Anna Rosa Corsello, per arrivare alla fumata bianca. I sindacati e il governo hanno infatti trovato l’accordo per la fusione di Multiservizi e Biosphera nella nuova “Servizi ausiliari Sicilia”. Un esito giunto dopo una giornata “di passione”, vissuta tra i due palazzi del potere siciliano: Palazzo d’Orleans e Palazzo dei Normanni, tra i quali è rimbalzato un vecchio accordo-quadro sulla fusione delle società che è servito come base di partenza per il nuovo accordo sottoscritto dalle sigle.

Un accordo di appena cinque articoli, ma frutto di una contrattazione a volte tesa, come raccontato da alcuni partecipanti alla riunione di ieri sera in Commissione bilancio, arrivata dopo una prima audizione in mattinata nella stessa Commissione, culminata con un “impegno” del presidente Riccardo Savona e dopo un colloquio tra lo stesso Savona e il presidente della Regione Raffaele Lombardo. Fino a ieri pomeriggio, i sindacati denunciavano l’assenza dell’assessore all’Economia Gaetano Armao, giunto poi nel momento decisivo della riunione notturna. Quella della fumata bianca.

Cinque articoli, dicevamo, che di fatto sanciscono il transito dei lavoratori di Multiservizi e Biosphera nella nuova “Sas”. Ma il “nodo” della questione, quello per il quale ieri notte il documento sarebbe stato scritto e riscritto più volte, riguarda i cosiddetti “superminimi”: bonus allo stipendio a volte superiori allo stipendio stesso. Ecco, i superminimi non verranno riconosciuti ai lavoratori, così come “altre forme di integrazione salariale che non siano state oggetto di contrattazione aziendale”. Riconosciuta ai lavoratori, invece, l’anzianità di servizio.

L’immissione in ruolo dei dipendenti, è prevista per il prossimo 12 luglio, data entro la quale “il contenzioso pendente presso le tre società oggetto del presente accordo verrà rigorosamente valutato, al fine di pervenire alla definizione di eventuali accordi transattivi, nel rispetto delle prescrizioni dei decreti attuativi e degli atti di indirizzo nonché della disponibilità finanziaria e degli equilibri di bilancio e del patto di stabilità regionale”.

I contenziosi, in particolare, riguardano i cosiddetti “interinali” di Multiservizi. Precari ai quali i tribunali di Palermo e Agrigento hanno riconosciuto il diritto all’assunzione. Un’assunzione contro la quale era stato alzato un muro dal governo e dal commissario liquidatore di Multiservizi. La soluzione, indicata genericamente nell’accordo in una “via transattiva”, sarebbe stata trovata nell’assunzione con la formula del part-time. Man mano che i lavoratori della Sas andranno in pensione, questi contratti potranno essere convertiti in formule più stabili. Confermato il dato diffuso ieri: i contenziosi in atto sono ben 208, molti di più dei 129 inizialmente indicati.

Adesso il nodo riguarda i tempi. Intanto, sindacati e governo si rivedranno tra 48 ore. L’obiettivo, infatti, è quello di “mettere tutto a posto” nelle more dell’entrata a pieno regime del nuovo cda di Beni culturali spa, formato dal presidente Gianni Silvia, dal fresco dirigente generale della Sanità Salvatore Sammartano e da Mario Pisciotta.

“È servita una seduta lunga e a tratti tesa – ha raccontato il presidente della Commissione bilancio Riccardo Savona – ma era necessario dare a questi lavoratori delle certezze sul loro futuro e riconoscere loro il sacrosanto diritto a una stabilizzazione sancita anche dai tribunali. Ieri notte – prosegue – non sono mancati i problemi, ed è stato necessario riscrivere l’accordo quattro-cinque volte. Ma credo che siamo riusciti a trovare l’equilibrio tra i diritti dei lavoratori e le esigenze finanziarie ed economiche della Regione”. Insomma, impegno mantenuto. Già in mattinata, infatti, lo stesso Savona si era proposto come “ponte” tra i sindacati e il governo, andando a fare visita al presidente della Regione Raffaele Lombardo.

“L’accordo di stanotte – spiega Michele D’Amico dei Cobas Codir – prevede  un’apertura per la risoluzione di contenziosi, che dovranno essere valutati entro e non oltre il 12 luglio, al fine di pervenire alla definizione di eventuali accordi transattivi, in atto nell’ambito delle tre società. Dopo avere assistito ad un fuggi fuggi durante la giornata di ieri, nel corso della serata, – ha aggiunto D’Amico – grazie alla volontà espressa dai soggetti presenti, si è potuto chiudere un accordo politico che dovrà trovare applicazione nell’ambito della costituenda Società Consortile”.

Grande soddisfazione per l’intesa raggiunta è stata espressa anche dal segretaio generale Fisascat Cisl Mimma Calabrò: “Voglio, innanzi tutto, – ha dichiarato – fare un plauso ai lavoratori tutti che ci hanno fortemente sostenuto nella vertenza con grande senso di responsabilità e rispetto per la cittadinanza. Hanno atteso pazientemente nella piazza antistante palazzo dei Normanni sin dalle prime ore del mattino con temperature che, di certo, non hanno reso facile l’attesa. Mi ritengo molto soddisfatta per l’accordo raggiunto stanotte, ma ora attendiamo che l’assessore Armao ci convochi, entro la fine della settimana, in presenza del Presidente della SAS per declinare nello specifico tutte le parti dell’accordo definitivo.”

“Dopo mesi di incontri, – ha dichiarato Gianni Borrelli della Uil Sicilia – è stato finalmente raggiunto l’accordo sul piano di riordino delle società partecipate. Ciò darà finalmente certezza e lavoro ai 2.400 dipendenti. E inoltre – aggiunge Borrelli – si è trovata la soluzione per l’annosa vicenda che riguarda gli ex interinali di Multiservizi e Biosphera e dei lavoratori part-time della Beni culturali, che aspettano da anni la trasformazione del rapporto di lavoro in full time”.

“Non è certo entusiasmante – ha commentato invece il segretario regionale della Uiltucs Uil Pietro La Torre – l’accordo sottoscritto sulle partecipate, perché questioni come  l’inquadramento e il  riconoscimento dei trattamenti economici pregressi sono rinviati al confronto in sede di chiusura di procedimento mobilità ed al confronto con il nuovo soggetto, la S.A.S. Società Consortile. L’accordo – ha aggiunto La Torre – crediamo vada letto incrociandolo con la nota redatta dall’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, in data 2 luglio 2012, che ha come oggetto la Società Consortile Servizi Ausiliari Sicilia, inviata ai presidenti delle tre società, al presidente della Regione e al Ragioniere Generale del Dipartimento Bilancio e Tesoro. La nota – prosegue il sindacalista – esalta i limiti della volontà politica e degli orientamenti, evidenziando tutte le criticità che ci troveremo di fronte nella discussione delle società in liquidazione e nella stessa S.A.S. Società Consortile che, come è noto, dovrà dare seguito all’assunzione dei lavoratori”


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