Quarta e ultima parte di "Linea diretta col sindaco", l'iniziativa di Livesicilia che ha posto le domande dei suoi lettori al primo cittadino di Palermo, Leoluca Orlando. Questa volta si parla di Festino, della passata amministrazione e degli "occhi felici" di un uomo "condannato a fare il sindaco".
Ricordo le interviste dello stesso giornalista al precedente sindaco e, senza polemica personale, ma solo perchè credo fermamente nella funzione civile e democratica dell’informazione: vogliamo imparare a fare domande vere?
Il giornalista che intervista un politico non è quel signore che regge un microfono…
http://www.youtube.com/watch?v=EpYzMBTnp9E&feature=youtube_gdata_player
Analisi lucida.
I 1000 scippatori quotidiani le diranno che sono costretti a farlo per “sfamare i picciriddi” o “sennò debbo licenziare i miei impiegati”.
Resista e imponga controlli e sanzioni vere sugli “scippatori quotidiani”.
Solo così potremo recuperare un po’ di dignità di città europea.
Così fosse, anche suo genero potrebbe tornare a vivere a Palermo: guadagnerebbe poco, onestamente e potrebbe vivere bene. E anche noi palermitani, vittime indifese di scippatori quotidiani.
Ricordi però: purtroppo non crediamo più nella classe politica, per colpa proprio della classe politica. Ci faccia ricredere.
Forse è (un po’) vero che il Dottor Puglisi, oltre a essere un bravo giornalista, è anche un poeta, perciò fa domande ANCHE da poeta.
Allora, per i tecnicismi, io propongo come portavoce dei palermitani, per fare domande tecnicamente “difficili” agli amministratori della città, il signor Donato Didonna. Si badi bene, non portavoce di un gruppo di cittadini, o di un giornale, no, portavoce dei palermitani, di tutta la cittadinanza… tout court!
Il signor Didonna è meglio conosciuto in un altro sito cittadino col nome Giuliano Didonna. Il quale, Giuliano, è famoso per le sue invenzioni imprenditoriali, dove, nel migliore dei casi non ci perde soldi, cosa che, purtroppo, gli succede di frequente.
Resta come perla del genere l’invenzione della quale, Giuliano D., è ideatore-promotore-sponsor, cioè quella “impresa” nata per permettere a una cooperativa di ex disoccupati palermitani, alcuni dei quali neo-laureati nelle materie che “avrebbero” a che fare con l’economia (e lo sviluppo), di trasferire (inconsapevolmente!… laureati nelle materie che avrebbero a che fare con economia e sviluppo, meglio ribadirlo!), ripeto di trasferire, dalla quasi disastrata economia cittadina denaro verso la regione Campania. Come? I membri della suddetta cooperativa, fungono da fattorini… per andare a fare la spesa, per conto di clienti privati palermitani, presso Ikea in Campania. Ai membri della cooperativa, quindi nell’economia cittadina, restano le “mance” ottenute dai clienti acquirenti privati palermitani per il servizio di fattorinaggio.
Senza bisogno di essere esperto di tecnicismi economici, né di domande “difficili” ai politici, chiunque, qualsiasi neofita, persino qualsiasi ignorante in materia, si può rendere conto che si tratta di una delle imprese “a perdere” di Giuliano Didonna, poiché non fa altro che impoverire il territorio, l’economia cittadina, tramite il trasferimento di denaro altrove.
Questa era la situazione fino all’apertura di Ikea nei pressi Catania; ora non sono al corrente se la cooperativa continua a fare la spesa in Campania o se si reca nei pressi di Catania.