PALERMO- Alcuni dei candidati alle elezioni affermano di sentire il profumo della vittoria. Io affermo di sentire ancora, inesorabilmente, esclusivamente, profumo di munnizza. Che va e viene. Sparisce e ritorna I turisti si chiedono se non siano installazioni d’arte contemporanea queste piramidi colorate in ogni strada che periodicamente ci sommergono. Potremmo sempre decidere di illuderli in tal senso e cavalcare l’onda, proponendo Palermo come prossima capitale della cultura. Titolo possibile: Montagna variopinta con mosche e topi. Sottotitolo: esperienza multisensoriale di una civiltà. Dove “multisensoriale” è chiaramente da intendere come olfatto, più che come vista. Alla vista ci siamo, ahimè, abituati.
Ci siamo talmente abituati che ormai non ci lamentiamo nemmeno più. Siamo anzi, addirittura grati, per il buono pasto che ci danno se contribuiamo al riciclo. A proposito, poi nemmeno si è capito più come andò a finire il discorso della raccolta differenziata. Dico, partiamo dal fatto che a Palermo, città avanguardista e sperimentatrice anche nelle piccole cose, sia una raccolta differenziata “a zone”, allarmante.
Cosa esattamente, vuol dire, “a zone”? Mi chiedo se mai qualcuno, in nome di tutti i netturbini del mondo, si sia mai chiesto quale sia il motivo. Poi, ammesso (e non lo so) che non vada tutto a finire a Bellolampo, la spazzatura recuperata in zone dove la differenziata non è riconosciuta come dogma dove va a finire? Intanto, visto e considerato che non viene comunque portata via, vuol dire solo che te la devi accollare. O meglio, nei quartieri vip ti lamenti a giorni alterni, un giorno per il cattivo odore di pesce fituso e un giorno per la carta che svolazza. Nei quartieri indegni di questo meraviglioso, innovativo ed efficente servizio hai tutto: succede che scivolando nel rigolo di acqua di pesce fituso arrivi a tuffo direttamente sul sacco di bottiglie in vetro mentre ti lamenti della carta che svolazza. Che organizzazione, che culo.
Che poi va bene su. In fondo, che saranno mai, un po’ di sacchetti graziosamente ammassati a formare deliziose scenografie cittadine? Solo sapessi i nomi dei responsabili li andrei a ringraziare uno per uno. Vi immaginate una città pulita, profumata, dove come tanti soldatini gli operatori ecologici fanno il loro dovere e come tanti soldatini chi deve pagarli lo fa? Che tristezza, che tradizionalismo, che vecchiume. Noi sì che siamo avanti!
Pensa se, dopo una giornata che sei fuori casa finamente rientri, non indossi il pigiama né inizi a cucinare o a vedere un film perchè alle ore venti punto zero la munnizza deve essere portata giù e dopo appena qualche minuto arrivassero quei cattivoni dell’Amia a portarla via. Ma no, ma che bruttura. Al sol pensiero ho l’ansia da separazione. Invece noi a Palermo siamo fortunati.
Abbiamo giorni e giorni di tempo per decidere di portarla giù e giorni e giorni di tempo per ripensarci. Possiamo sempre correre giù, cercare il nostro caro sacchetto, abbracciarlo stretto, dirgli: ‘ti prego perdonami’ e riportarcelo su, a casetta, senza che nessun uomo nero sia venuto a prelevarlo. A Palermo pensiamo proprio a tutto, anche ai sentimenti che ci legano alla munnizza. La verità è quella che si è tante volte detta. Aristotele prima, Churchill poi e Nicolosi oggi: Ogni popolo ha il governo che si merita. Pardon, munnizza, la munnizza che si merita. Scusate, è l’abitudine.
frustrante sapere che a Palermo i cittadini differenziano ma l’AMIA no!!!
CARTELLO MANOSCRITTO LETTO SU UN SACCHETTO DI IMMONDIZIA BUTTATO PER STRADA A BELPASSO:
” IU SUGNU A MUNNIZZA E FETU, MA A VERA COSA FITUSA IE’ DDU POCCU CA MI
ITTAU CCA'”
CHE DIRE . . .
@vomitai, vedi, io non penso sia l’Amia a non differenziare, ma chi la gestisce, io palermitana, in questo momento, non so se esiste una discarica diversa a seconda del “sacchetto”, sinceramente, credo proprio di no, per cui a sti’ cristi di operatori ecologici, qualcuno ha detto ” voi andate qua’ e voi andate la’?, ma manco per il cavolo !! costerebbe troppo!!! e nelle tasche di ” chisisa’ ” entrerebbero troppi pochi denari.
Grazie Eugenia per alleviare con il tuo pezzo il dolore nel vedere la nostra citta’ resa un’unica e immensa BELLOLAMPO.
Ora per fortuna votiamo e facciamo salire una persona perbene, che ci tiena alla citta’,alla regione, che fara’ come se fosse casa sua, che gestira’ come se fosse suo patrimonio ,e che non se lo metta in tasca, il suo patrimonio, e che di noi poveri allocchi se ne strafreghi come hanno fatto tutti . ……Affacciatevi alla finestra, lassu’ c’e’ uno scecco che vola ………
Brava! hai ragione, la raccolta e’ differenziata, si ma differenziata dal fatto che ..qua’ si e qua’ no.., dove abitano i vips tutto lindo e pulito, che poi cu’ su’ i vips a Palermo non si e’ mai capito, dove ci sono scuole,ospedali,ristoranti,bar ecc, uno schifo inaudito. ogni sera alle 20,30, finge ora in cui la raccolta dovrebbere essere stata fatta, mi fermo per prendere il pane e prima di entrare varco la galleria del monte Munnizza, e mi pare davvero una cosa molto poco igienica ; il panettiere mi dice che si e’ lamentato piu’ volte, ma purtroppo in quella zona non ci abitano ne politici ne magistrati per cui …..
Ma almeno in prossimita’ di attivita’ gastronomiche, scuole o ospedali, centri sociali, non si potrebbe fare un ‘eccezione e far pulire 3 volte al giorno? Cari vips, vedete che qua’ siamo tutte persone , come voi, e non bestie.
Eugenia ha detto bene all’ultimo, i palermitani hanno la munnizza che si meritano a Milano si dice “nivuru cu nivuru un tinci” ahahahahahahahahahhahah
I primi parametri di valutazione tra Orlando e Cammarata potevano essere: la raccolta dei rifiuti, i vigili urbani per le strade, azioni decise per fermare i motorini ormai padroni dei marciapiedi, multare chi non pulisce gli escrementi dei cani che portano a passeggio.
Cosa è partito: le multe in seconda fila, con le telecamere, minimo sforzo massimi introiti.
Orlando così non va, non puoi presentare Palermo “Città d’arte”. La nostra città ha vissuto i fasti di città elegante con i Florio e i Basile. Oggi il degrado imperversa. Se, come vai decantando, vuoi promuovere il turismo come volano di sviluppo, prendi questi suggerimenti.
Poi se vuoi COMINCIARE a rispettare l’ambiente, prova a parlare con i vertici regionali per organizzare la raccolta differenziata. Chissà, proporre che l’ex stabilimento FIAT di Termini Imerese, venga riconvertito in centro di smistamento per la differenziata.
L’assemblamento di automoli in Sicilia è pura follia. Pensate materiali, per la costruzione di automobili che vanno su e giù per l’Italia. Nessun imprenditore sarà mai in grado di reggere questi costi.
mi capita spesso di vedere uscire dai portoni donne/uomini con 2-3 sacchetti, 1 x l’umido,1 x la carta, 1 x la plastica ecc.., e penso, ma che bravi !! meno male che qualcuno ci pensa…tempo un secondo , con un solo gesto di una sola mano i 3 sacchetti volano dritto tutti insieme dentro al cassonetto, l’unico esistente, e allora mi dico, ma perche’ hai perso tempo ?
Articolo secco, preciso e ben fatto (come tu normalmente sai fare) , hai centrato in pieno!! anche la nobile ”munnizza” è adeguata ai loro nobili ”proprietari” cittadini.
Sono un autista dell’Amia é posso assicurare che i rifiuti raccolti nella zona dove é prevista la raccolta differenziata vanno nei centri di raccolta. Peccato che nessuno ne parla ma ci sono dei documenti che lo dimostrano. L’organici viene portato ad un centro di marsala la plastica e il vetro a termini imerese la carta e il cartone a Palermo. dispiace che non si faccia in tutta la città ma questo dipende da chi ci amministra.
Viva a munnizza
che olezza
prova e certezza
c’a genti è pazza
Giampi, le strade dei vips, come li chiama lei, sono più “fituse” di quelle di periferia. Si aggiorni e lasci perdere l’invidia sociale. Si faccia una passeggiata in via Di Marco, dove abitano presidenti di commissione al Senato e importanti magistrati e vedrà.
Caro Leuluca anche questo è uno dei grossissimi problemi della città….attendere o rinunciare…dimmi tu!
Noi siamo importanti per la munnizza. Senza munizza non c’è notizia.
Per carità, non vi azzardate a togliere la munizza. La munizza è il nostro orgoglio;
la munizza è il nostro profumo,
la munizza è il nostro prodotto interno lordo;
la munizza è la nostra cultura;
la munnizza è il nostro affare;
insomma, la munnizza è la nostra quotidiana chiacchera.
Io quando percorro le strade :statali, regionali, provinciali, trazzere; le vie del centro storico di Palermo e le periferie e vedo tutta sta bella munizza accatastata, meglio ancora, con un pò di ingombranti accanto, mi sento orgoglioso di essere siciliano.
Non facciamo che da domani Amia e Ato, per colpa di una grande Eugenialata, fate sparire la munizza?
Oh, attenzione, senza Munizza, noi,siamo nessuno. W la nostra munizza!!!
Il resto per tenere sporca la citta’ viene fatto dai mercatini settimanali ,alla fine della giornata i venditori ambulanti e occasionali lasciano tanta Munizza ma tanta munizza distribuita in strada, sarebbe chiedere l’impossibile che ogni venditore almeno la lasciasse nei sacchetti per permettere poi velocemente la raccolta ,ma credo che questo sia fantascienza.
MI INTRIGA.
Che tristezza
la mondezza
stridente contrasto
del mito vasto
con la bellezza
e la fierezza
della vista
della giornalista.
Aristotele prima, Churchill poi e Nicolosi oggi….almeno questa frase mi ha fatto ridere, rispetto a tutto l’articolo che mi ha fatto piangere. cara eugenia, almeno cerca di fare la modesta…
All’autista dell’AMIA. Premesso che chi lavora sugli automezzi AMIA, merita un grandissimo rispetto, perchè è davvero un lavoro pesante. Perchè raccogliete solo l’immondiizia all’interno dei cassonetti e non quella che c’è, fuori accanto agli stessi cassonetti? Perchè i netturbini non stanno 6,30 ore al giorno a spazzare le strade. Palermo potrebbe brillare. Con questa incuria e assenteismo, cosa pensate che diranno i palermitani che pagano, a sangue di papa le tasse sull’immondizia, se sciolgono l’AMIA?
Mercatino della domenica (ormai comunque attivo tutti i giorni) pressi Ballarò. E’ da mesi che cerco di attirare l’attenzione su questo indegno ed illegale mercato. Immondizia ovunque e che giace lì per mesi e mesi. Oltre alla minnizza si può assistere la domenica alla vendita di uccelli di specie protetta (cardellini e altro, catturati illegalmente) presso piazza del Carmine (penso che durante gli altri giorni ci si possa procuare il raro uccello anche presso qualche magazzino proprio nei pressi della piazza; inoltre spesso gli indegni venditori si spostano ma lì c’è una postazione fissa. E si può assistere anche alla vendita di altri animali in condizioni disumane. Omuncoli con motoapi vendono galline stipate in casse di plastica, esposte ad ogni intemperia e al sole cocente di inverno. Coniglietti, pesci rossi, criceti, perfino cuccioli di cane rubati chissà dove. Altre galline nei bagagliai delle auto legate o dentro gabbie schiacciate. Nessun intervento. Legalità totalmente assente. Nessuno entra in questo mercato illegale e arresta i responsabili di tale schifo. evidentemente comandano persone troppo potenti qui, a Ballarò, me ne sono fatta ormai una ragione
inviterei tutti i cittadini di palermo a lasciare un sacchetto d’immondizia davanti all comune ,fissando una data, tutti insieme davanti al comune con il sacchetto, intitolando “la giornata del sacchetto”Non possiamo tollerare che la nostra bella città è diventata una pattumiera , i politici quelli che si sono insediati non hanno ancora delineato un piano strategico per risolvere questo increscioso problema che ci affligge da sempre, ormai sembra una silente convivenza culturale, sembrerebbe effettivamente che tale dissesto sia diventato un elemento di caratterizzazione del nostro essere palermitani quasi paradossalmente essere un icona culturale del nostro modo di essere e di esistere.E’ da ieri assistere a turisti che filmano e fotografano la nostra immondizia , quasi diventando un simbolo di una città che nelle sue contraddizioni conferma il nostro essere siciliani . Camminando per lle strade un’amico collega di Pavia gli chiesi se lo indignava vedere una così bella città ridotta in questo stato? a tale domanda mi rispose ; io non sono indignato dall’immondizia , la mia indignazione è vostra indifferenza. Meditiamo palermitani meditiamo.
Seguo questo giornale in relazione ad un impegno professionale in sicilia. Ho letto per caso il suo pezzo. Da giovane, a inizio anni ’90, feci un progetto molto dettagliato sul ciclo dei rifiuti urbani in provincia di Palermo. Vedo che purtroppo non è cambiato molto. Ho ricordi di un’enorme discarica a cielo aperto a Bellolampo, penso ci sia ancora. Sono certo che la Sicilia cambierà, in meglio. Ma tutto dipenderà dalla volontà e dalle azioni, quotidiane, di ogni singolo cittadino. Ognuno, ogni giorno, a casa sua, di fronte a casa sua, faccia la sua parte, col sorriso sulle labbra. Confido molto nei giovani, in bocca al lupo.
Luciano