Bellolampo, rischio diossina |In 7 comuni divieto carni e latte - Live Sicilia

Bellolampo, rischio diossina |In 7 comuni divieto carni e latte

In virtù di un decreto dell'attuale dirigente generale del dipartimento regionale Attività sanitarie e futuro assessore, Lucia Borsellino, si allarga la zona di protezione da sospetta contaminazione, che già dopo l'incendio dello scorso agosto comprendeva Palermo, Capaci e Torretta. Coinvolti altri sette comuni per cui scattano divieti e restrizioni.

PALERMO – Dopo il rogo dello scorso agosto, l’emergenza diossina a Bellolampo non è ancora stata archiviata. Un nuovo decreto emanato dal dirigente generale del dipartimento regionale Attività sanitaria e Osservatorio epidemiologico, il prossimo assessore Lucia Borsellino, ha stabilito nuove misure sanitarie per la sicurezza alimentare. I provvedimenti  allargano ulteriormente i confini della zona di protezione da sospetta contaminazione da diossina, già delimitata in agosto: l’area comprendeva territori dei comuni di Palermo, Capaci e Torretta, ai quali, in virtù della nuova normativa, si vanno ad aggiungere quelli di Borgetto, Carini, Giardinello e Montelepre.

Nei comuni interessati dall’ordinanza, dunque, scatta il divieto di consumare alimenti prodotti in loco, come carni, latte e derivati, con deroga soltanto per frutta e ortaggi, che potranno essere consumati dopo un accurato lavaggio. Una stangata, non solo per gli abitanti, ma soprattutto per le tante aziende agricole presenti sul territorio in virtù delle restrizioni imposte dalla Regione. Vietato categoricamente il pascolo, l’utilizzo e la vendita dei formaggi e lo spostamento di animali da allevamento destinati alla produzione alimentare, se non sotto vincolo sanitario. Introdotto, inoltre, l’obbligo di detenzione in struttura chiusa degli animali da cortile, che vanno alimentati soltanto con prodotti provenienti da oltre i confini della zona di protezione. Problemi anche per i cercatori di funghi: vietata infatti la raccolta e consumo di funghi epigei spontanei. Pesanti sanzioni aspettano chi trasgredirà l’ordinanza, i cui garanti sono i sindaci dei Comuni interessati e l’Asp provinciale.


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