Fondi Ue, a rischio 800 milioni? | La Regione: "Nessun pericolo" - Live Sicilia

Fondi Ue, a rischio 800 milioni? | La Regione: “Nessun pericolo”

Un prospetto inviato dall'Ue allo Stato e alle Regioni italiane conterrebbe dati sconfortanti: a causa del "disimpegno automatico" 800 milioni rischiano di tornare in Europa. Ma il dirigente generale Felice Bonanno precisa: "Le somme che dobbiamo spendere sono di gran lunga inferiori. E riusciremo a stanziarle entro la fine dell'anno".

Le somme del Fesr
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PALERMO – E adesso la Regione siciliana rischia di perdere qualcosa come 800 milioni di Fondi europei. Questa l’indiscrezione che trapela da un prospetto inviato in questi giorni allo Stato e alle Regioni italiane dalla direzione “Dg Regio”. Per intenderci, si tratta dell’omologo europeo del dipartimento regionale della Programmazione. Il testo, secondo quanto si è appreso, disegna un quadro sconfortante sul tema della spesa dei Fondi europei. Una sofferenza, a dire il vero, estesa a tutta la Penisola. Ma che nel Mezzogiorno assume accenti preoccupanti. In Sicilia, in particolare, dove il meccanismo del “disimpegno automatico” rischia di far tornare in Europa circa 800 milioni di euro del Fesr, il più “corposo” dei quattro Fondi europei. Anche se dalla Regione rassicurano: “Le cifre non sono quelle. E anzi, siamo molto ottimisti sulla possibilità di spendere tutti i fondi”.

Sarà. Ma dal prospetto inviato dall’Ue, ecco che emergono dati sconfortanti. Intanto, va chiarito il meccanismo della spesa di queste somme, fondato sul meccanismo dell’”n+2”. In pratica, non possono trascorrere più di due anni tra l’impegno e l’effettiva spesa. Tra la programmazione, quindi, e la conclusione dell’opera o dell’azione finanziata. Trascorsi i due anni, i soldi tornano nella disponibilità dell’Unione europea, che può destinarli ad altri fini. Secondo quanto trapela dal prospetto inviato dall’Europa, la sicilia avrebbe speso appena il 45% dei Fondi messi a disposizione del Fesr. Il 55%, quindi, sarebbe ormai vicino al disimpegno. Per entrare nel dettaglio delle cifre: l’impegno due anni fa era di 1,6 milioni, dei quali sarebbero stati spesi circa 750 milioni. Il resto, più di 800 milioni, quindi, rischia di essere “disimpegnato”. Una somma enorme, che rappresenterebbe circa “un quarto” dell’intero monte di somme disimpegnate in Italia (circa 3,5 miliardi di euro). Un dato sconfortante, che la Sicilia condivide con altre regioni del meridione come la Campania e la Calabria (quest’ultima solo un po’ più virtuosa). Mentre altre Regioni del Sud, come la Puglia, avrebbero speso tutti i fondi a propria disposizione.

Ma le cifre non convincono il dipartimento regionale della Programmazione: “Su quella somma – precisa il dirigente generale Felice Bonanno – incide il peso dei cosiddetti ‘grandi progetti’. Si tratta di azioni per le quali non vale la regola dell’”n+2”. Possono essere completati, insomma, anche dopo i due anni dalla programmazione”. Così, “tolte” quelle cifre, ecco che le dimensioni delle somme “a rischio disimpegno” si riducono di molto. “Il nostro target per il 2012 – spiega Bonanno – è di 253 milioni. Noi abbiamo speso, e certificato circa il 48% di quella somma. Quindi da qui alla fine dell’anno resta da spendere qualcosa come 170 milioni di euro. Soldi destinati a progetti per i quali i beneficiari hanno già sostenuto la spesa. Ma ovviamente, adesso, tutto va certificato e controllato”. Insomma, nessun allarme: “Se oggi il dipartimento si fermasse, e non facesse più nulla, a rischio sarebbero 170 milioni, non certo 800 milioni. E comunque – conclude Bonanno – siamo fiduciosi: riusciremo a spendere anche quelli”. Prima che tornino in Europa.


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