E’ rischio estinzione per l’orso marsicano. Sottospecie dell’orso bruno, l’ursus arctos marsicanus viveva un tempo a est degli Appennini, tra Marche e Puglia ma è attualmente confinato nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Secondo gli esperti, infatti, dalla metà degli anni ’80 non ci sarebbero in Italia più di 30-40 esemplari e si fa sempre più vivo il rischio di dover dire addio a questa meravigliosa risorsa faunistica degli Appennini. Corporatura tozza, orecchie e coda piccole, occhi nocciola, pelo fulvo-bruno, muso cilindrico con un grosso e simpatico tartufo nerastro sono le sue caratteristiche principali.
Quasi totalmente vegetariano, il marsicano è al vertice della catena alimentare e senza predatori naturali. Proprio per questo il plantigrado marsicano presenta un tasso di riproduzione bassissimo: la femmina, che diviene matura dopo il terzo anno d’età, dopo una gestazione di sei mesi partorisce due gemelli che accudisce per 2-3 anni. Considerando che tra un parto e l’altro passano circa quatto anni e che la mortalità infantile è del 50%, il rischio estinzione è senza dubbio elevato.
E quando si parla di estinzione tra le prime ipotesi prese in considerazione vi è quella della riproduzione in cattività. La Società di Storia della Fauna "Giuseppe Altobello" di Campobasso ha così lanciato un appello per salvare la specie.
Insieme all’appello è arrivata la Chiara risposta di Giuseppe Rossi ,del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. “La riproduzione in cattività – ha rilanciato il Commissario del Pnalm - implicherebbe la cattura di un maschio e di una femmina, da sottrarre quindi alla attuale esigua popolazione, con le conseguenze negative che si possono immaginare, non essendo peraltro certa la capacità della femmina di riprodursi in cattività. Meglio lasciare il maschio e la femmina liberi di accoppiarsi e riprodursi nelle foreste del Parco, considerato che ad oggi la popolazione ha femmine fertili in grado di riprodursi in natura e che il tasso riproduttivo rimane costante”.
Rossi ha spiegato inoltre che in casi come questo andrebbero, invece, potenziate alcune misure di tutela, quali il controllo delle reserve integrali per assicurare tranquillità alla specie e migliorare il reperimento delle risorse alimentari. Alternativa valida potrebbe anche essere, a detta del Commissario del Parco, qualche intervento di allevamento e coltivazione tradizionali.
LiveSicilia vi propone alcune immagini dell'orso marsicano.