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LiveSicilia.it / Province / Palermo / Monumenti allo spreco ed edifici fatiscenti Viaggio fra gli impianti sportivi di Palermo

Monumenti allo spreco ed edifici fatiscenti
Viaggio fra gli impianti sportivi di Palermo

Nel nuovo numero del mensile "S", in edicola, un'inchiesta sugli impianti sportivi di Palermo, costruiti negli anni Novanta, costati miliardi di lire e oggi completamente abbandonati.

IL REPORTAGE
di Roberto Immesi e Martina Miliani
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PALERMO – Dal palazzetto dello Sport, abbandonato da anni e ormai fatiscente, al Diamante, il campo da baseball su cui hanno messo gli occhi perfino alcune società statunitensi ma che oggi non ha nemmeno un impianto di illuminazione funzionante, passando per la piscina olimpica, lo stadio delle Palme e il Velodromo che scontano l’assenza della Gesip e risultano in parte inagibili. Eccoli i più grandi impianti sportivi di Palermo, costati miliardi di lire e finanziati grazie ad alcuni grandi eventi come i Mondiali di calcio del 1990, quelli di ciclismo o le Universiadi del 1997.

Un fiume di soldi arrivato in Sicilia e in particolare a Palermo, i cui frutti però oggi sono sotto gli occhi di tutti e che il mensile “S”, nel nuovo numero in edicola, racconta con foto e video in un viaggio fra monumenti allo spreco divenuti cattedrali nel deserto. E mentre Palazzo delle Aquile prova a correre ai ripari stanziando piccole somme per le opere più urgenti di manutenzione e approvando un progetto milionario per la ristrutturazione del Palasport, nel frattempo la città candidata a capitale europea dello sport nel 2017 fa i conti con sprechi, inefficienze, disservizi e incredibili paradossi. Come quello delle scalinate degli spalti del Velodromo e del Diamante, che oggi risultano inagibili perché troppo strette e quindi pericolose.

“Al Diamante non funziona niente – dice il consigliere comunale Udc Giovanni Lo Cascio – hanno rubato perfino il rame, così che l’impianto di illuminazione è fuori uso. C’è un tosaerba che gli impiegati non possono utilizzare perché è della Gesip, che però è ferma, e così il macchinario resta all’aria aperta a rovinarsi. Palermo costruisce gli impianti e poi li abbandona, come per il Palazzetto dello sport che è divenuto prima un rifugio per i senzatetto e oggi è terra di nessuno. E i soldi stanziati non basteranno a rimetterlo a nuovo”.

 

Pubblicato il 3 Febbraio 2013, 07:30
8 Commenti Condividi
Commenti
  1. Ciccio72 8 anni fa

    Ancora oggi a Palermo si vede lo spreco dei soldi.
    Non andiamo tanto lontano a Bonagia quartiere di Palermo precisamente tra la via della Giraffa e via Guido Rossa e’ stata realizzata una struttura sportiva composta da campo da campo di calcetto in erba sintetica, pista di pattinaggio annessa ad un piccolo parco, la stessa lasciata in asso come sempre e’ alla mercee di vandali che già’ hanno distrutto quasi tutto, ad oggi non è’ ancora pronta e lasciata ancora alla mercee di tutto dopo aver speso dei soldi per la ristrutturazione.

    Vergogna, vergogna , vergogna e come ci diceva Totò'” e io pagoooooo”

    Ma io dico ci vuole tanta intelligenza per pensare di assegnarla come struttura ricreativa alle scuole del circondario visto che nel raggio di 100 metri c’è ne sono due?

    Rispondi
  2. Andrea 8 anni fa

    Grazie di cuore Cammarata!

    Rispondi
  3. cittadino sconfortato 8 anni fa

    cattedrali nel deserto, grandi impianti con costi di gestione impossibili da sostenere, per cosa poi, per squadre che non hanno dove allenarsi e crescere durante la settimana e che pertanto militano in categorie di infima serie. Se non fosse per le palestre scolastiche, che sono solo parzialmente disponibili, come numero e come orario, lo sport non esisterebbe. Che costruiscano tanti piccoli impianti a misura di piccole società, questa è e rimarrà la nostra realtà. Lascino i grandi impianti e il grande sport alle grandi città cosa che noi non siamo e mai saremo. Tante piccole piscine e tante piccole palestre polifunzionali da assegnare a piccole società perchè possano programmare nel territorio con più certezza il loro futuro. Per fare nuoto a palermo devi spostarti da una parte all’altra della città per raggiungere un impianto congestionato da decine di squadre che si contendono piccoli spazi acqua. Provate a vedere CATANIA tanti piccoli impianti per tante piccole società. Basta alla politica dell’immagine alle manifestazioni anche sportive inutili e roboanti. Vogliamo chele nostre amministrazioni si occupino del nostro ordinario insomma della vita vera. Buona fortuna

    Rispondi
  4. Marco Ingrassia 8 anni fa

    Si vergogni il consigliere UDC!
    Per anni hanno sostenuto Cammarata e permesso l’abbandono di strutture fondamentali per la città. Ci ricordiamo di Felice Bruscia & Co. ?
    Impari a tacere, impari a provare vergogna.

    Rispondi
  5. Andrea 8 anni fa

    La cosa più disarmante è che a i palermitani ben poco interessa del fatto che lo sport sia praticamente morto in città, se non il calcio guardato (e ahimè per come è messo il Palermo chissà il prossimo anno).
    E’ assurdo vedere come articoli di due righe che parlano della Gesip vengano presi d’assalto e qui invece sono pochi a commentare…..spero solo che su Live Sicilia scrivano le persone sbagliate, perchè altrimenti siamo alla frutta….

    Rispondi
  6. ppp 8 anni fa

    nei giorni scorsi ho giocato un’amichevole di calcio al velodromo, MI VENIVA DA PIANGERE PER IL DEGRADO.

    Rispondi
  7. Karlos 8 anni fa

    L’unico impianto funzionante é gestito da un privato… Che per fortuna non é palermitano!!! Speriamo che rimanga altri 10 anni…

    Rispondi
  8. io so 8 anni fa

    Sono d’accordo con quanto dici..ma questo non lo salvaguarda dagli incivili e vandali!!!!

    Rispondi

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