Crocetta attacca Lupo: | "È questione di poltrone" - Live Sicilia

Crocetta attacca Lupo: | “È questione di poltrone”

Il governatore sceglie Gela per la conferenza stampa che segna il rientro ufficiale sulla scena politica dopo le ferie estive. Presentati i lavori di ristrutturazione del porto, con il coinvolgimento dell'Eni, ma è la politica a tenere banco: "Nessuna aria di crisi, non sono io che devo valutare il rimpasto".

il governatore a gela
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GELA (CALTANISSETTA) – Dribbla un gruppo di pacifici manifestanti No Muos, una ventina in tutto, il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta che arrivato a Gela, di ritorno dalle ferie, entra dal retro del Palazzo di Città, insieme con l’assessore al Territorio ed Ambiente Mariella Lo Bello che lo precede di qualche minuto. Il governatore viene accolto dal sindaco Angelo Fasulo con la fascia tricolore. E’ proprio dalla città, in cui è stato sindaco per sette anni, Crocetta torna a difendere il suo Governo, dal rientro dalle vacanze estive in polemica con il segretario del Pd Giuseppe Lupo.

“Vogliono che esprima una valutazione sui miei assessori – ha esordito dicendo Crocetta -, ma non mi pronuncerò negativamente perché la giunta lavora bene. Quindi perché dovrei sfiduciare chi finora ha lavorato nell’interesse dei siciliani? L’assessore Bianchi è stato indicato dal Pd, è andato male? Piuttosto ci sono degli assessori su cui loro non esprimono un giudizio negativo, però li vogliono cambiare. La verità è piuttosto un problema legato alle poltrone.  Ma Lupo cerca lo scontro e non può giocare allo sfascio. Dice di appartenere al Pd ma dimostra di volerlo distruggere così facendo. Al Pd non ho mai negato la legittima partecipazione alla giunta”.

Presidente, si va verso la crisi? “Assolutamente no. – prosegue il governatore – Chiedermi un atto di sfiducia alla giunta è una posizione che va corretta. Perché dovrei sfiduciare i miei assessori mentre loro fanno proposte che io non dovrei neppure valutare? Sono un uomo del Pd, aperto al dialogo ed al confronto. E’ inutile quindi che tentino di associarmi esclusivamente al Megafono che resta comunque un movimento di ampio respiro che ha appoggiato il Presidente in campagna elettorale”.

Su Renzi e la sua corsa alla segreteria dei democratici replica con un secco: “E’ un problema suo”. E scansa i giornalisti con la sua rumorosa risata. La conferenza stampa, reale motivo del passaggio a Gela, inizia con un ritardo di mezz’ora o poco più. Insieme con lui i vertici della Raffineria, l’amministratore delegato Bernardo Casa ed il Presidente Claudio Zacchigna, oltre ovviamente al sindaco Fasulo ed il Presidente del Consiglio Comunale Fava. Questa volta il governatore approda in città per annunciare i lavori del porto isola.

L’ex sindaco consegna ai numero uno del colosso industriale il provvedimento che consente l’avvio dei lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza del porto-isola. Si tratta di un investimento di 140 milioni di euro. “Questo progetto rappresenta una possibilità per rendere sicura la mantellata e quindi fruibile la navigazione commerciale da anni sospesa, – spiega e aggiunge – da Gela e per l’intera Isola, parte un progetto di sviluppo legato alle infrastrutture, ecco perché abbiamo sbloccato i soldi del credito d’imposta. Resta necessario comunque il processo di sburocratizzazione della macchina amministrativa per il rilascio delle autorizzazioni”.

“Entro l’anno saranno completati i lavori di ripulitura dei fondali con la rimozione dei massi – gli fa eco l’ad Casa -. I lavori di demolizione delle infrastrutture collocate sopra la diga sono già iniziati da qualche settimana. La pratica era stata depositata in Capitaneria ed è stata approvata recentemente. Questo l’iter che ci vedrà impegnati in tre fasi: la demolizione diga, il ripristino delle infrastrutture edili di cui il progetto ha già ottenuto le relative autorizzazioni dell’ufficio Genio Civile e la fase ultima del ripristino del muro para onde. Gli interventi saranno a mare e in terra. Quindi i primi attracchi saranno possibili entro quattro anni”.

“Punteremo sulle infrastrutture – ritorna a parlare Crocetta – perché la Sicilia non sia più il fanalino di cosa nelle classifiche europee. A breve manderemo in gara i lavori per il ripristino dei porti siciliani, mentre proseguono i progetti sulle energie rinnovabili che consentiranno ai comuni di abbattere il 50% dei costi legati alle bollette. Così ottimizzeremo il ciclo produttivo e ridurremo l’impatto ambientale così come ci chiede l’Europa”.

Crocetta pensa anche alla ristrutturazione dello storico lido La Conchiglia, sul lungomare Federico II, dove Mussolini ballò nel ’40, ormai in disuso da decenni, in parte demolito dopo alcuni crolli avvenuti qualche anno fa. “Potremmo immaginare la zona con un ricco palmeto ed una passeggiata in stile arabo, tra agrumeti e frutteti per restituire alla città un pezzo di storia – dice guardando lo storico stabilimento balneare dalla finestra della stanza del primo cittadino. Intanto su questo territorio abbiamo avviato una serie di microinterventi che miglioreranno la vivibilità di questa città”.

Un incontro questa volta passato quasi in sordina. Poca gente ad attenderlo in Piazza San Francesco, piuttosto una mobilitazione di forze dell’ordine, polizia e carabinieri ed una ventina di manifestanti No Muos, pacificamente seduti sui gradini della Parrocchia San Francesco adiacente all’ingresso del Palazzo di Città, appartenenti ai Comitati No Muos di Niscemi, Gela, Caltagirone, Piazza Armerina. “Non ci hanno fatto assistere alla conferenza – denuncia Elvira Cusa del comitato di Niscemi -. Gli agenti ci hanno impedito di entrare in aula consiliare, dicono, per motivi di ordine pubblico. Ma noi volevamo solo esporre le bandiere No Muos contro l’installazione delle antenne. Per questo divieto che ci è stato imposto faremo un esposto alla Procura”.

Più tardi, due rappresentanti  riescono pacificamente ad entrare in aula consiliare e a sedere tra le postazioni riservate al pubblico. Ma fanno arrabbiare Crocetta interrotto due volte nel suo discorso ufficiale. “Questa è un aula istituzionale, non un centro sociale. Bisogna rispettare questi luoghi”, s’infuria l’ex sindaco di Gela che ribadisce la volontà di volerli incontrare. I due rappresentanti a quel punto ammainano la bandiera e lasciano l’aula. Mentre l’episodio è l’occasione giusta per tornare sulla vicenda Muos: “Dura lex sed lex – afferma Crocetta – .Fino a quando ho avuto la possibilità di bloccare la costruzione delle antenne l’ho fatto, successivamente ho applicato da presidente della Regione la legge. Per la revoca sono stato insultato, beffeggiato e attaccato con azioni che ritengo strumentali. Niscemi resta comunque una città massacrata, ecco perché ritengo che la zona Franca urbana dovrà essere estesa anche su quel territorio per risollevare l’area artigianale”.

LA NOSTRA DIRETTA

13.48 Il governatore è stato interrotto da due rappresentanti dei comitati No Muos, entrati in Aula: “Questo è un luogo istituzionale, dopo questo incontro vi riceverò”, ha rassicurato Crocetta. Un episodio che ha dato al presidente della Regione lo spunto per tornare sulla vicenda Muos: “Dura l’ex sed lex”, ha esclamato. “Fino a quando ho avuto la possibilità di bloccare la costruzione delle antenne l’ho fatto, successivamente ho applicato da presidente della Regione la legge. Per la revoca sono stato insultato, beffeggiato e attaccato con azioni che ritengo strumentali. Niscemi resta comunque una città massacrata, ecco perché ritengo che la zona Franca urbana dovrà essere estesa anche su quel territorio per risollevare l’area artigianale”.

13.43 Secca la replica del presidente della Regione alla domanda su Renzi e la sua corsa alla segreteria del Partito democratico: “E’ un problema suo”.

13.39 “Sono un uomo del Pd, abituato al confronto ed al dialogo”, dice Crocetta rispondendo alle domande della stampa che gli chiede se si senta ancora appartenente al Pd. “Ho la tessera del partito, è inutile che tentano di associarmi esclusivamente al Megafono che resta comunque un movimento di ampio respiro che ha appoggiato il presidente”.

13.33 Crocetta sottolinea che a suo avviso “è piuttosto un problema di poltrone, con Lupo che cerca lo scontro. Non può giocare allo sfascio se dice di appartenere al Pd – prosegue , così dimostra di volere distruggere il partito”. Quindi “chiedermi un atto di sfiducia alla giunta – conclude – è una posizione che va corretta”.

13.21 “Perché dovrei sfiduciare chi finora ha lavorato nell’interesse dei siciliani? L’assessore Bianchi è stato indicato dal Pd, è andato male? Non sono io che devo valutare il rimpasto. Quindi ribadisco che non c’è assolutamente aria di crisi”.

13.12 Il Governatore, rispondendo alle domande dei giornalisti, interviene sui temi politici relativi al rimpasto in giunta e sulla polemica con il segretario del Pd, Giuseppe Lupo: “Vogliono che esprima una valutazione sui miei assessori, ma non mi pronuncerò negativamente. La giunta lavora bene”.

12.38 Parla Bernardo Casa, che descrive l’iter dei lavori: “Entro l’anno saranno completati i lavori di ripulitura dei fondali con la rimozione dei massi – dice -. I lavori di demolizione delle infrastrutture sopra alla diga sono già iniziati da qualche settimana. La pratica era in Capitaneria ed è stata approvata. Gli interventi saranno a mare e in terra. I primi attracchi saranno possibili entro quattro anni”.

12.25 Il Governatore consegna all’ingegnere Bernardo Casa, ad della raffineria Eni di Gela, il provvedimento che consente l’avvio dei lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza del porto-isola. Si tratta di un investimento di 140 milioni di euro. “Questo progetto rappresenta una possibilità per rendere sicura la mantellata e quindi fruibile la navigazione commerciale da anni sospesa”, ha spiegato Crocetta.

12.04 Crocetta è arrivato. Il governatore è entrato dal retro del Palazzo di Città.

11.50 Il presidente della Regione è atteso a Gela. Ha già una mezz’ora di ritardo. Davanti al Palazzo di Città, oltre ai rappresentanti delle istituzioni locali, ci sono i giornalisti ed una ventina di manifestanti appartenenti ai Comitati No Muos di Niscemi, Gela, Caltagirone, Piazza Armerina. “Non potremo assistere alla conferenza – dice Cusa Elvira del comitato di Niscemi -. All’ingresso del Municipio le forze dell’ordine ci hanno già anticipato che non potremo entrare in aula consiliare dove si terrà la conferenza stampa per motivi di ordine pubblico. Ma noi vorremmo solo esporre gli striscioni di protesta contro le antenne. Faremo un esposto alla Procura”.


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