La Finanziaria-bis è pronta | Tutti i tagli della manovra - Live Sicilia

La Finanziaria-bis è pronta | Tutti i tagli della manovra

Il testo è stato presentato ieri dall'assessore Bianchi alle parti sociali. Prevede interventi per circa 300 milioni. Ridotti del 20% i contributi agli enti che danno lavoro a 26 mila siciliani. Dimezzate molte voci di bilancio. Azzerati un centinaio di capitoli. Intatti i fondi per l'Antimafia. Crescono quelli per il buono scuola.

Le scelte di Bianchi
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PALERMO – Trecento milioni. A tanto ammonta la Finanziaria-bis preparata dal governo regionale che è stata illustrata, ma non ancora approvata, ieri in tarda serata, in occasione di una giunta di governo a Palazzo dei Normanni. Una manovra con la quale l’esecutivo ha provato a mettere una pezza su una falla più ampia, più vasta: circa mezzo miliardo di euro cancellato dall’impugnativa del Commissario dello Stato e precipitato dentro un Fondo vincolato per gli equilibri di bilancio.

Di quei soldi, come detto, il governo ha potuto sbloccare circa 300 milioni, lasciandone più di 180 nel Fondo, grazie all’approvazione di un decreto legislativo nazionale che consente di compiere in dieci anni (undici per la Sicilia) il risanamento del buco di bilancio legato alla presenza di residui attivi inesigibili (somme poste in bilancio, ma ormai impossibili da riscuotere).

Così, ecco che la Finanziaria-bis ha dovuto mettere le mani profondamente su ciò che restava della Finanziaria mutilata da Aronica. E per farlo, ha scelto di privilegiare stipendi e lavoratori. Una decisione accolta con freddezza dalle parti sociali: “Mancano le norme per lo sviluppo”, la critica maggiore. “Quelle saranno previste in distinti disegni di legge”, ha assicurato l’assessore all’Economia Luca Bianchi.

Così, la manovrina è dovuta intervenire in maniera assai netta sul cosiddetto “allegato 1”. Si tratta, per intenderci, di una tabella che conteneva oltre 140 leggi di spesa per circa 270 milioni di euro. E che è stata ridotta fino a 160 milioni. Capitoli di bilancio, insomma, riferibili a enti, associazioni, organismi regionali. Un allegato bocciato interamente dal Commissario dello Stato. E che il governo ha dovuto “ricomporre” nel miglior modo possibile. E applicando, di fatto, un criterio-standard: assicurare l’80% dello stanziamento originario per tutte quelle voci che si traducono, di fatto, in stipendi. Metà delle vecchie somme, invece, a enti e organismi dove la “quota” riferibile al personale era inferiore.

“Prima di prevedere lo stanziamento – spiega sempre Luca Bianchi – abbiamo richiesto l’elenco nominale e il relativo stipendio dei lavoratori degli enti collegati alla Regione”. Nessuna “goccia”, andava sprecata. Anche perché molti rubinetti sono stati chiusi. Dell’allegato, infatti, non faranno più parte un centinaio di voci. Azzerate. Tra le altre, quelle riguardanti l’Arma dei carabinieri (erano 2,5 milioni), quelle per i lavoratori emigrati e le loro famiglie, per il Fondo per l’occupazione dei disabili, per gli stipendi degli esperti esterni dell’Ufficio di Bruxelles, per le somme per la prevenzione e la sicurezza nella realizzazione di opere pubbliche, per gli stanziamenti per l’Università Kore di Enna, per le spese di funzionamento Istituto incremento Ippico (non quelle per il personale). E ancora, azzerati i Fondi per il sostegno delle attività legate alla pesca, quelli per le spese di gestione degli Enti Parco e quelli per le attività dei Teatri svolte all’estero o rivolte ai giovani. Infine, zero euro per medaglie commemorative, premi e onorificenze varie, per gli interventi di “tutela della maternità” nelle famiglie povere, e a scuole e oratori per il sostegno alle relazioni familiari.

Taglio del 20% agli enti che danno lavoro a 26 mila siciliani
Per il resto, come detto, ecco i tagli. Taglio del 20% per tutti quegli enti che assicurano stipendi a circa 26 mila siciliani. Si tratta del Fondo dell’Ente minerario (da 7,1 milioni a 5,67 milioni), della somma destinata alle società liquidate Azasi, Espi, Ems (da 8,168 a 6,522 milioni), di quella riferita alla Resais (da 5,4 milioni a 4,3). Stessa decurtazione per l’Irsap (da 12 milioni a 9,6 milioni), per il Ciapi (da 2 milioni a 1,6 milioni) per gli Ersu (da 15 a 12 milioni), per i Consorzi di bonifica (da 29 a quasi 23 milioni), per l’Istituto Vite e Vino (1,7 milioni complessivamente la somma prevista in due distinte voci di bilancio), Istituto zootecnico (da 1,8 a 1,4 milioni), Esa (da 12,2 a 9,7 milioni per il personale, ma scompaiono altri 569 mila euro per gli investimenti), per il sostegno ai malati di Talassemia (scendono a 7,5 milioni), per gli Enti Parco (da 11,3 a 9 milioni).

Taglio del 20% anche per i Teatri: il Bellini di Catania scende da 14,8 a 11,8 milioni di euro, il Teatro di Messina (da 5,1 a 4 milioni), il Biondo di Palermo (da 3,1 milioni a 2,5 milioni). E uguale riduzione anche per l’Orchestra sinfonica siciliana (da 9,2 milioni a 7,3), per la Fondazione Teatro Massimo di Palermo (da 7,9 a 6,3 milioni) e per l’Inda (da 700 a 550 mila euro circa). Scompaiono invece i finanziamenti destinati ad associazioni teatrali e compagnie private.

I Fondi dimezzati
Come detto, però, tagli ancora più massicci (il 50%) riguardano altre voci di bilancio. Dimezzate le spese (da 600 a 300 mila euro) e gli investimenti (da 1,1 milione a 549 mila euro) per la prima assistenza e il pronto intervento in occasione di pubbliche calamità; per gli interventi di prima assistenza in caso di eventi calamitosi (da 2,5 milioni a 1,25 milioni); le spese per interventi urgenti di protezione civile e per quelli connessi a “emergenze infrastrutturali” relative ad acque e rifiuti (da 900 a 449 mila euro); quelli per le cooperative (complessivamente, per due voci, da 1,45 milioni a 724 mila euro); quelle per la manutenzione nei porti (da 500 mila a 249 mila euro). E ancora, dimezzati i contributi per Corfilac (da 1,6 milioni a 800 mila euro), Istituto incremento ippico (da 1,8 milioni a 900 mila euro), per i gestori delle riserve naturali (da 2,9 a 1,45 milioni). Metà dei contributi inizialmente previsti anche per il Fondo finalizzato a incrementare il “movimento turistico interno” (da 1,5 milioni a 750 mila euro) e per le manifestazioni “Taormina Arte” (a 350 mila) e “Orestiadi” di Gibellina (200 mila ). Taglio pesante invece (da 14 a 4 milioni dei fondi per le borse di studio destinati ai medici per la frequenza delle scuole di specializzazione). Scende da 8,5 milioni a 6,5 milioni il finanziamento destinato all’Arpa. Quasi dimezzati (da 4,4 milioni a 2,4 milioni di euro) quelli destinati ai Consorzi universitari.

Intatti gli stanziamenti per l’antimafia
Intatti invece gli stanziamenti per la lotta alla mafia. Tra gli altri, i Fondi per le vittime del racket (134 mila euro), per le associazioni antiracket riconosciute (519 mila euro), per le vittime del dovere (40 mila euro), per gli orfani delle vittime di mafia (124 mila euro), per le assunzioni delle vittime di mafia (300 mila euro), il Fondo regionale per le parti civili nei processi contro la mafia (180 mila euro), gli incentivi fiscali per gli imprenditori che denunciano il pizzo (509 mila euro).

A sorpresa, qualche capitolo “cresce”
Crescono addirittura, di 37 mila euro, i Fondi per l’Istituto per ciechi “Florio e Salamone” (inizialmente di 1,8 milioni) e raddoppiato il buono scuola (da 1,5 a 3 milioni),

I Forestali
Nel ddl presentato oggi dal governo in giunta, l’articolo riferito ai Forestali è molto “dimagrito” rispetto alla forma iniziale. Dei 180 milioni di euro, infatti, al momento ne restano soltanto 58 milioni in tutto. “Questo – ammette Bianchi – è uno dei capitoli su cui dovremo sciogliere qualche dubbio. Pensiamo, infatti, che una parte di questo stanziamento possa valere sui Fondi Pac. Adesso vedremo in che quantità – ha aggiunto Bianchi – ma credo che alla fine, anche per questi lavoratori potremo garantire l’80% dello stanziamento impugnato dal Commissario dello Stato”. La Finanziaria bis, insomma, è quasi pronta. Adesso la palla passa all’Aula. Dove il testo potrebbe arrivare già entro la fine di questa settimana.


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