"Mio marito è un medico generoso| Mi ha ridato la vita, lo ringrazio" - Live Sicilia

“Mio marito è un medico generoso| Mi ha ridato la vita, lo ringrazio”

La moglie di un medico, recentemente finito alla ribalta per un fatto di cronaca all'ospedale Cervello, ha scritto una lettera a cuore aperto per il marito. Noi la pubblichiamo, ringraziandola comunque per il suo grande gesto d'amore.

La lettera
di
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PALERMO – “Sono la moglie di Giuseppe. Ho conosciuto mio marito quando, innamoratami della pneumologia e di colui che me l’ha insegnata, entrai in specializzazione. Io una semplice specializzanda, lui un invidiato (me ne resi conto già allora) dirigente medico di successo. Facile innamorarsene, potreste pensare, considerati anche i 14 anni che ci separano.

E invece io avevo appena perso mia sorella alla tenera età di 16 anni di un male bastardo e incurabile, e da medico, nonostante avessi fatto un giuramento, non mi importava più nulla della mia professione, di tutti quei malati che in quel momento mi apparivano lamentarsi invano, dal momento che avevano avuto la ‘fortuna’ di vivere e realizzarsi, sposarsi, avere dei figli, studiare e sembravano invece non apprezzare tutto ciò.

Il ‘dottore Arcoleo’ (perché per me in quel momento lui era solo quello) mi ha ridato la gioia di esercitare la mia professione, mi ha insegnato che tutti i malati nelle loro piccole e grandi sofferenze sono degli esseri fragili che vanno difesi e ‘curati’ non solo dal male che li affligge, ma anche dalle nere ombre che divorano le loro anime. Lo vedevo indaffararsi senza differenza alcuna per amici parenti e sconosciuti e non nego di aver più volte pensato ‘ma chi glielo fa fare?’

La risposta seppur ovvia per alcuni, non lo è per i più, e soprattutto per me, in quel particolare momento della mia vita, fu una scoperta illuminante: l’amore per il prossimo, il rispetto, la coerenza, la fiducia, ciò che per lui fa di una promessa non scritta un contratto inscindibile. Perché anche la ‘flagranza di reato’ non è che una verità interpretabile e non tutto è come appare. Perché mio marito era tale anche quando nessun prete, nessuna firma e nessuna canonica cerimonia lo avevano sancito.

Grazie amore per la vita che mi hai ridato, per i nuovi occhi e la nuova luce con cui guardare ad essa e alla professione che ho scelto e di cui ho dubitato. Io ti amo e ti starò accanto sempre.

Grazie a tutti coloro che sanno che ciò che ho scritto non è una faziosa e enfatica presa di posizione e che continuano a dimostrargli il loro affetto. Per lui è come l’aria che respira e lo ripaga da tutte le sofferenze che sta subendo”.

Serena


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