AGGIORNAMENTO “Ho chiesto a Rap di verificare cosa e come e’ possibile dare risposta all’appello della vedova dell’operaio Paolo Messina”. Così il sindaco Leoluca Orlando su Twitter, rispondendo alla sollecitazione di Giulio Verro che ha postato sul social network l’articolo di Livesicilia.
PALERMO – “Ora che non c’è più mio marito, io e i miei due figli non sappiamo come sopravvivere. Chiediamo al Comune di aiutarci”. Quartiere Sperone, periferia sud di Palermo. Al primo piano di una palazzina, a pochi metri da via Messina Marine, abita Caterina, 30 anni, e i suoi due figli di 10 e 14. Una famiglia come tante, ma segnata dalla scomparsa improvvisa di Paolo Messina.
Era il 16 novembre quando, alle quattro e mezza del mattino, Messina, che stava andando al lavoro, si è schiantato col motore e senza casco contro una delle ringhiere del tram di corso dei Mille. Un impatto violentissimo che non gli ha lasciato scampo e che ha lasciato moglie e figli, oltre che nel dolore, anche nell’indigenza economica. “Lavorava alla Rap, dove era entrato nel 2005 come lsu stabilizzato – spiega la moglie Caterina – non abbiamo soldi da parte, io non lavoro, dobbiamo pagare l’affitto e non sappiamo come fare: siamo disperati”. A casa, insieme ad amici e parenti, Caterina trova a fatica le parole per descrivere il dramma in cui si è ritrovata nel giro di pochi giorni: sola, con due figli e con tante incertezze per un futuro che sembra sempre più incerto.
Da qui l’appello al sindaco Orlando e al consiglio comunale perché intervengano: “Sappiamo che il Comune vive una situazione economica complicata – continua Caterina – però chiediamo alle istituzioni di prendere a cuore il nostro problema, dandoci una mano. La mia famiglia mi è vicina, ma non può sostenerci economicamente: vi prego, aiutateci”.