Trappola ballottaggi per il Pd |Lezione siciliana per Renzi - Live Sicilia

Trappola ballottaggi per il Pd |Lezione siciliana per Renzi

A Enna e Gela al secondo turno i voti di 5 Stelle e centrodestra confluiscono sul candidato anti-Pd, determinandone la sconfitta. Una dinamica che con l'Italicum sarebbe fatale al premier.

PALERMO – Il Pd si risveglia più debole dopo questa secondo turno di amministrative. E se per Matteo Renzi bruciano le sconfitte di Venezia e Arezzo, è dalla Sicilia, e in particolare da Enna e Gela, che suona per il premier un campanello d’allarme da non sottovalutare in vista del prossimo voto politico e dell’avvento dell’Italicum.

Il premier avrà di che riflettere dopo questa tornata elettorale. Soprattutto sulla trappola del ballottaggio. La nuova legge elettorale fortemente voluta da Renzi, infatti, prevede che nel caso in cui nessuna lista raggiunga il 40 per cento al primo turno, si proceda a un secondo turno tra le liste più votate. E qui entra in scena il copione che si è visto proprio a Enna e Gela. Dove le due opposizioni, quella di centrodestra e quella a 5 Stelle, che prese da sole non avrebbero i numeri per impensierire il Pd, convergono a secondo turno sul candidato che sfida l’uomo dei democratici. Così è stato a Gela, dove gli elettori di centrodestra sono confluiti sul pentastellato Messinese in chiave anti-Crocetta. Così è accaduto anche a Enna, dove i voti che nel primo turno erano stati appannaggio dei grillini si sono spostati con ogni probabilità su Dipietro per battere Mirello Crisafulli. Una dinamica, quella di Gela ed Enna, che forse dovrebbe suonare come un campanello d’allarme per Matteo Renzi, pensando allo schema che viene introdotto dall’Italicum.

Non è un caso che in questa tornata di amministrative i grillini abbiano vinto in tutti e cinque i comuni italiani (tra cui Gela e Augusta) in cui erano arrivati al ballottaggio. L’elettorato forzista o leghista messo alle strette e dovendo scegliere tra Pd e Grillo si sposta più facilmente su quest’ultimo in nome di quella che osservatori forse un po’ superficiali continuano a bollare come “antipolitica”. E che invece è un fenomeno politico che il Pd ha sottovalutato. Silvio Berlusconi sembra aver chiaro la portata dell’arma a doppio taglio del secondo turno dell’Italicum: “In un eventuale testa a testa alle Politiche tra il Partito democratico e i moderati – dice il Cavaliere in una ricostruzione del Corriere della Sera -, sono sicuro che gran parte dell’elettorato che al primo turno vota Grillo, pur di voltare le spalle al presidente del Consiglio, farebbe vincere noi”. Enna e Gela sembrerebbero dargli ragione.

 


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