PALERMO– “Non ho progetti particolari dopo il 31 ottobre. Leggo che ogni tanto il mio nome viene evocato nelle pagine dei giornali e vedo che c’è chi si diverte a pensare di stoppare delle cose che in realtà non esistono. Devo dire che questa, secondo me, è stata una malizia giornalistica”. Lo ha dichiarato Roberto Lagalla, uscente rettore dell’Università di Palermo, commentando subito le voci che ipotizzano una sua candidatura a Palazzo d’Orleans. E’ sereno e soddisfatto del lavoro svolto negli ultimi sette anni il rettore dell’Ateneo palermitano, che stamattina ha convocato una conferenza stampa all’interno delle sontuose stanze di Palazzo Steri.
Lagalla ha immediatamente commentato i dati pubblicati dal Censis, che ha assegnato all’Università di Palermo il quinto posto tra i mega atenei italiani. “Non era mai successo prima d’ora. Essere quinti non è motivo di soddisfazione ma è motivo di riflessione sull’opportunità delle scelte che sono state adottate e sul lavoro che è stato fatto”. Una reale conquista per l’Ateneo del capoluogo siciliano, che ha fatto un salto di qualità grazie al rinnovamento dei servizi web, dell’internazionalizzazione e delle strutture. Uno dei dati più confortanti riguarda proprio l’internazionalizzazione, che in questi ultimi anni ha favorito l’ingresso di studenti stranieri all’interno dell’Ateneo di Palermo. “Parlando di internazionalizzazione, Unipa è tra i migliori 15 atenei italiani. Durante il 30° ciclo di dottorato sono state assegnate 38 borse a studenti stranieri. Ciò vuol dire che il nostro dottorato attrae chi arriva da lontano”.
Se da una parte esistono i buoni propositi, dall’altra le carte e i dati del Rapporto Svimez parlano di “rischio di desertificazione industriale e sottosviluppo permanente “ del Meridione. “Il recupero del Mezzogiorno sta diventando uno dei temi centrali per la crescita di questo paese. Sono convinto che il nostro sistema universitario abbia le carte in regola per poter rappresentare il fulcro del ripensamento virtuoso del sud Italia”. Rimane invariato il divario tra atenei del nord e del sud Italia, confermato dalla classifica del Sole 24 ore, all’interno della quale l’Ateneo palermitano si posiziona al 55esimo posto. “Le università del Sud hanno perso mediamente il 18.8 % del fondo di finanziamento, le università del Nord hanno perso il 7%. Eppure a fronte di questo abbiamo addirittura risanato il bilancio facendo modifiche di ordine strutturale. Questo ci conforta tantissimo”. Se da una parte oggi si assiste a una massiccia emigrazione di studenti del sud Italia verso il Nord e verso i paesi esteri, dall’altra l’immigrazione residenziale potrebbe rappresentare un elemento positivo sia per la società che per l’Università. “La perdita del capitale umano è un dato drammatico sul futuro di questa regione. Sono convinto che un grande apporto di qualità potrà avvenire dall’integrazione anche culturale degli immigrati di seconda e terza generazione. Se sapremo sfruttare anche le opportunità dell’immigrazione residenziale, la nostra società potrà divenire più ricca e integrata”.
E riguardo all’attuale condizione politica della Sicilia lancia subito un messaggio ottimistico: “Osservo con particolare attenzione l’evolversi della situazione, auspicando che il futuro della Sicilia possa essere quello che ho cercato di rappresentare in relazione al ruolo potenziale dell’Università. Una Sicilia che possa essere capace di proposta politica e di innovazione”.
Spero sia il nostro prossimo Presidente della Regione, più che un augurio una speranza.
No per favore. Lagalla no. Non possiamo alzare la media. Non ce lo possiamo permettere
Ma perchè Lagalla alzerebbe il livello della politica siciliana? Scusate ma l’avete mai vista com’è ridotta l’università di Palermo, che perde iscritti a favore delle università del centro nord Italia? Secondo voi questa involuzione è dovuta a fattori astratti? O anche e sopratutto alla politica dell’ex Rettore, il quale ha fatto più danni che benefici.
I buoni risultati dell’università? Certamente con l’ironia non ci batte nessuno!
Caro Professore penso che l’onorevole Raciti e i suoi dante causa abbiano proprio sbagliato con quell’uscita che poneva una sorta di veto sulla Sua Persona. In un commento gli ho ricordato i veti che ha posto l’onorevole Fava nel 2000 che hanno causato poi il 61 a 0 del 2001 e credo propri che la vicenda si potrebbe ripetere anche alle prossime elezioni se continuano a commettere errori così marchiani. Qualora lei fosse disponibile ad una candidatura a Presidente, sono certo che sarebbe un’ottima scelta per come ha dimostrato di essere un ottimo amministratore sia da Assessore alla Sanità che da Rettore di Palermo ( per me il migliore degli ultimi decenni in ambedue gli incarichi ).
È una vita che si candida a tutto e con tutti i colori ed ora si tratta di una malizia giornalistica…
Anche io sono contro LAGALLA. e’ un professore universitario. Vuoi mettere? Crocetta non è laureato, la scilabra nemmeno. No No. Farebbe sfigurare. Evitiamo.
un uomo del passati è ora di cambiare
Non conosco il rapporto Censis a cui si riferisce Lagalla, ma le classifiche che compaiono periodicamente sui quotidiani pongono nelle ultime posizioni l’università di Palermo in compagnia con gli altri atenei meridionali. Non penso che i giovani siciliani siano più stupidi di quelli del nord Italia, per cui ritengo che la colpa sia stata del rettore, dei docenti e degli addetti. Non me ne voglia Lagalla, ma se applichiamo la meritocrazia, spero che le voci di una sua candidatura siano false.
a mio modesto parere, Massimo Russo è stato il miglior Assessore alla Sanità….merita la candidatura a Governatore, ha ridato credibilità alla sicilia agli occhi dello Stato e della Comunità europea….
La meritocrazia questa sconosciuta….
Malizia giornalistica?? Alla prima proposta mezza seria comincerebbe la campagna elettorale….solo che i voti li dovrebbero portare gli altri. Penso faccia parte del passato è stato pure assessore alla sanità del governo cuffaro con i risultati che conosciamo…puntiamo su menti fresche e nuove x tenere la fiammella della speranza ancora accesa!!!
Intanto qualcosa deve pur fare. Non può starsene a pettinar bambole dal prossimo Ottobre.
Leggo fra le righe la sfiducia totale nella politica e non si riesce più a distinguere chi anche se del passato potrebbe fare la differenza, ricordo a me stesso la legge 5 di Massimo Russo in sanità e la grande forza di Gaetano Armao nel cambiare il rapporto con Roma e attuare veramente questo benedetto statuto autonomista ma abbiamo scelto Crocetta che con un colpo di spugna ha buttato tutto a mare e adesso! vogliamo mettere in mano le nostre vite in mano al M5S solo perchè hanno riparato la trazzera e i nostri figli li mandiamo in africa dado che adesso la popolazione scarseggia?
E’ SERENO E SODDISFATTO……….chiedtelo e si faccia giudicare dagli studenti e vedrete l’università in che stato sia……….guardate le statistiche e vedrete quanti ragazzi siano emigrati verso le università del nord dove le “baronie” non sanno cosa sono e per non parlare degli assistenti che hanno più potere degli stessi professori……….FATE UN SOINDAGGIO IN MANIERA ANONIMA E NE SENTIRETE DELLE BELLE SPECIE NELLA FACOLTA’ DI GIURISPRUDENZA. Ditegli a Lagalla che si riposi
Potrebbe tornare a fare quello per cui si fregia del titolo, ovvero il docente universitario. Ma chissà perché non ci pensa nemmeno lui…
Più che una speranza, una sventura!
Non sai cogliere le battute!
Unipa è quinta nella classifica degli Atenei italiani ??? Lagalla ma che ti fumi?…ma se l’Università di Palermo non è neanche in grado di gestire una piattaforma digitale quale quella detta “surplus”, che fa acqua da tutte le parti, incomprensibile, inutilizzabile, con assistenti tecnici all’oscuro di come funzioni, che si blocca ogni due per tre…e certo che l’università di Palermo verrà ripopolata dagli stranieri…i Siciliani hanno capito tutto e stanno scappando…
Caro Rettore speriamo bene………..