Il centro storico e i posteggiatori| "Paghiamo perché abbiamo paura" - Live Sicilia

Il centro storico e i posteggiatori| “Paghiamo perché abbiamo paura”

L'esercito degli abusivi. In azione pure un'intera famiglia. I cittadini: "Siamo esasperati"

Palermo, il fenomeno
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PALERMO – Hanno appena lasciato la propria auto in piazza Marina, a pochi metri da Villa Garibaldi. Camminano a passo svelto, la loro sembra più una fuga che una passeggiata. “Abbiamo detto al posteggiatore che gli daremo dopo qualche spicciolo, ma lui insiste. E’ un tormento, non c’è strada a Palermo in cui non venga chiesto questo ‘pizzo’. E la maggior parte delle volte paghiamo per evitare che l’auto venga danneggiata, abbiamo paura”.

C’è chi scappa dagli abusivi, chi finge addirittura di essere straniero: “Quando mi chiedono i soldi – racconta un altro automobilista nei pressi del porticciolo della Cala – fingo di essere turista e di non capire la loro lingua. Insistono un po’, ma poi mi lasciano in pace ed io evito qualunque problema”. In piazza Fonderia, nei pressi dei numerosi pub che la sera rappresentano una tappa fissa della movida palermitana, c’è anche chi è arrivato dopo aver percorso a piedi il tragitto dal posteggio: “Abito a Mondello, una volta arrivato in città preferisco lasciare la macchina dove posso, anche in zona rimozione o distante dal luogo in cui trascorrerò la serata. L’importante è non dare un centesimo ai parcheggiatori. Ho avuto brutte esperienze, una volta mi hanno anche bucato le ruote. E da allora guido l’auto vecchia di mia madre”.

Proprio in quella piazza, tra il porticciolo e la zona della Vucciria, è presente un esercito di abusivi. Tra loro anche un intero nucleo familiare già denunciato e arrestato dalle forze dell’ordine, ma di nuovo in azione ormai da tempo. Nel 2013 fu accertato che lì gli abusivi pretendevano almeno tre euro dagli automobilisti, ai quali proponevano una sorta di “fidelity card” per parcheggiare più volte nel corso di ogni settimana. Anche in piazza Marina non mancano gli interventi delle forze delle forze, l’ultimo risale soltanto a pochi giorni fa, con l’arresto di padre e figlio, kosovari, che hanno addirittura sferrato un pugno ad un ventottenne palermitano.

“Dopo poco tempo queste persone tornano sul piede di guerra – dice il dipendente di un locale in via Bottai – e anche per noi lavoratori è complicato, ormai, lasciare l’auto nei dintorni senza dove rimetterci lo stipendio”. L’obolo dei posteggiatori, infatti, si aggiunge la maggior parte delle volte alla tariffa per parcheggiare nella zona blu e i palermitani si ritrovano a sborsare i soldi per il biglietto e quelli per l’abusivo di turno. “Ciò dimostra che i palermitani si adeguano ad ogni tipo di sopruso – dice una donna sulla cinquantina, a bordo della sua Fiat Panda in corso Vittorio Emanuele -. Io non pago, dico loro chiaramente che chiamerò la polizia. Non mi spaventano le loro minacce, sono loro che devono avere paura delle nostre reazioni”.

Un comportamento che invitano ad adottare i ragazzi del progetto #Lalapa, orientato alla rivalorizzazione del territorio e alla sensibilizzazione del cittadino. Proprio a partire dal contrasto ad ogni forma di abusivismo. Per questo è stata promossa una campagna contro i posteggiatori, attraverso la diffusione di alcuni adesivi che riportano la scritta #eioNONpago.

 

 


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