“Bene Parisi, alla Sicilia penso io | Alfano? Aspettiamo il referendum” - Live Sicilia

“Bene Parisi, alla Sicilia penso io | Alfano? Aspettiamo il referendum”

Micciché: “Ok l'investitura di Berlusconi. Musumeci abbia un po' di pazienza. Mai senza la Lega”.

PALERMO- “Ho incontrato Stefano Parisi. Gli ho detto che se vuole un consiglio, io ci sono”. Berlusconi lo ha lanciato, qualche giorno fa, come nuovo possibile “rifondatore” del centrodestra italiano. E oggi il commissario siciliano di Forza Italia ha subito fatto una lunga chiacchierata con quello che potrebbe essere anche il prossimo candidato premier: “Ma è stato un incontro casuale, ci conosciamo da tanti anni”.

Eppure lo ha incontrato proprio in questi giorni. I giorni dell’“investitura” ufficiale da parte del Cavaliere e delle conseguenti tensioni nel partito…

“Mi creda, l’incontro non ha molto a che vedere con queste questioni. Io ero a Milano per questioni di natura personale. Ci siamo sentiti, e visti per un aperitivo, niente di anomalo. Voleva ringraziarmi”.

Per quale motivo?

“Mi sono schierato a favore della sua leadership in Forza Italia. E lo ha apprezzato”.

Al di là delle questioni nazionali, avete parlato anche di Sicilia?

“Molto brevemente, a dire il vero. Mi sono limitato a dirgli che della Sicilia me ne occupo io”.

E a che punto siamo allora? Ha sentito Musumeci? Vi chiede di far presto per la scelta del candidato.

“Musumeci ha ragione a mettere fretta, a spingerci a far presto. Ma deve anche concederci il tempo per compiere tutti i passi necessari. In vista della corsa a Palazzo d’Orleans il suo nome è sul tavolo e si discuterà. Così come verranno discusse le altre proposte”.

Il suo compito di ricostruzione non è facile. Mentre Musumeci dice “facciamo presto”, Saverio Romano ammonisce: “E’ troppo di destra”. Come pensa di uscire da questo caos?

“Il compito di ricostruire il centrodestra non me l’ha prescritto il medico. Vedremo come andrà nei prossimi giorni. Mi sono sentito anche con Romano, ovviamente. Ma finché non chiariamo il perimetro della nostra coalizione ha poco senso parlare di candidati”.

A proposito di Parisi, le sue prime mosse sembrano andare verso un dialogo con i moderati e un allontanamento dalla Lega. Era un po’ quello che vi chiedeva Alfano, no?

“Una cosa deve essere chiara: Alfano sbaglia se prova a mettere paletti e condizioni. Noi al momento a livello nazionale siamo alleati con la Lega e ci restiamo. Poi, ovviamente siamo interessati alla ricostruzione di un’area moderata e centrista. Ma se il presupposto è la rottura con la Lega, possiamo anche chiudere qui ogni discussione”.

Stando alle dichiarazioni dei giorni scorsi, non era la Lega l’unico problema. Ma anche il fatto che Ncd continui a sostenere il Pd a Roma come in Sicilia.

“Questo è un momento nel quale ciascuna forza politica tira acqua al proprio mulino. Ma considerato che non si vota tra due giorni, l’alleanza di Ncd col Pd al momento non mi pare un grosso problema. Del resto, tutto potrebbe cambiare repentinamente nei prossimi mesi”.

Il referendum? Tutto gira attorno a quello?

“Ovviamente sì. Dopo il referendum cambierà comunque tutto, a prescindere dall’esito. Se, come noi speriamo, vincerà il ‘no’, Renzi non potrà che andare a casa. Ma a quel punto servirà un governo che lavori a una legge elettorale prima delle nuove elezioni. E di quel governo noi saremo protagonisti”.

Eccola allora la “santa alleanza”: tutti insieme, col pretesto della legge elettorale?

“Nessun pretesto. E ogni discorso è ancora prematuro. Ma certamente, le ripeto, il referendum cambierà tutto. E noi, comunque vada, ci faremo trovare pronti”.


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