Battiati, no a "casa dell'acqua"| in area di protezione civile - Live Sicilia

Battiati, no a “casa dell’acqua”| in area di protezione civile

Dovrebbe sorgere in piazza Marconi.

La petizione dei residenti
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Il cartello che indica l'area di protezione civile

CATANIA – Sembra aver dato già i primi risultati la petizione avviata dai residenti della zona di piazza Marconi a Sant’Agata Li Battiati che si oppongono alla realizzazione nell’area di una “casa dell’acqua”. Il prossimo 20 aprile si riunirà il consiglio comunale per discutere della vicenda, anche se è stata la stessa assemblea cittadina ad aver approvato nel 2014 la delibera con cui si “autorizzava” la costruzione dell’erogatore idrico in un’area di protezione civile. Al momento i lavori sono sospesi, ma la battaglia dei residenti si placherà solo quando sapranno e vedranno scritto nero su bianco che il progetto è stato revocato.

Facciamo un passo indietro. Il consiglio comunale con la delibera numero 128 ha approvato il 18 dicembre del 2014 la mozione presentata da alcuni consiglieri per la realizzazione di una “casa dell’acqua” nel territorio comunale e invitava il capo settore a predisporre gli atti necessari per la costruzione. Questa estate, precisamente il 21.06.2016, l’ingegnere Santi Domina, Capo ufficio Settore IV Lavori Pubblici e Servizi Manutentivi ha redatto un progetto, pubblicato sull’albo pretorio del Comune di Sant’Agata Li Battiati, con il quale disponeva l’affidamento in concessione (per sei anni) del servizio per la realizzazione e la gestione di un erogatore pubblico di acqua potabile da collocarsi in piazza Marconi. La concessione del servizio è stimata – si legge nei documenti – in oltre 23 mila euro.

La zona dove dovrebbe sorgere la casa dell'acqua

Non appena è apparsa tra gli stalli di piazza Marconi la sagoma in legno che delimita l’area di circa 10 metri quadri su cui dovrebbe sorgere l’erogatore di acqua potabile i residenti hanno iniziato a battere i pugni e hanno redatto una petizione che intendono presentare al sindaco Carmelo Galati.Già sono state raccolte diverse firme. “E’ stato ignorato dall’ingegnere che ha predisposto il progetto – si legge nella petizione – in spregio alla sicurezza dei cittadini, che la piazza Marconi è un’area di protezione civile (punto di raccolta in caso di terremoto) dunque adibita alle emergenze e destinata alla prima accoglienza delle persone che devono ricevere generi di conforto e assistenza. La “casa dell’acqua” certamente pregiudica il raduno e la raccolta degli abitanti nell’area che, già di per se di ridotte dimensioni, sarebbe occupata da una piattaforma inamovibile avente una superficie non indifferente” I residenti inoltre evidenziano gli aspetti relativi alla viabilità della zona che sarebbe compromessa dalla realizzazione dell’erogatore. Piazza Marconi infatti “è adiacente – scrivono nella petizione – all’arteria principale del Comune, la via Umberto, trafficatissima a tutte le ore in quanto è percorsa quotidianamente da migliaia di veicoli che dai paesi etnei si recano nel capoluogo. Tra le linee guida dettate per la predisposizione della “casa dell’acqua” è fondamentale – sottolineano gli abitanti della zona – che le apparecchiature debbano essere collocate lontane da fonti di calore e con la possibilità di scaricare acque di rifiuto; nonché assicurare la presenza di scarichi liberi per le acque di rigetto o di rigenerazione prodotte dalle predette apparecchiature durante il normale esercizio o la loro manutenzione. Tutto questo appare incompatibile – concludono – con le dimensioni e la collocazione della piazza Marconi”. Inoltre “l’area è stata individuata a pochi centimetri di distanza da un immobile privato e occupa una superficie non inferiore a dieci metri quadri, impedendo così ai relativi proprietari del fabbricato di poter fruire liberamente dello stesso ed eventualmente intervenire per compiere le ordinarie opere di manutenzione, visto che il predetto erogatore è a contatto con la facciata dell’edificio ove vi è pure una finestra che si affaccia sulla pubblica via”. Per i firmatari della petizione “il Comune di Sant’Agata Li Battiati dispone di luoghi più ampi e consoni per ospitare la struttura”.

 


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