“Da Giotto a Morandi"| La mostra curata da Vittorio Sgarbi - Live Sicilia

“Da Giotto a Morandi”| La mostra curata da Vittorio Sgarbi

I catanesi potranno ammirare i capolavori a partire dal 25 ottobre.

CASTELLO URSINO
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CATANIA – “La caccia ai quadri non ha regole, non ha obiettivi, non ha approdi, è imprevedibile”. Sono queste le parole di Vittorio Sgarbi curatore della mostra che aprirà i battenti il 25 ottobre fino al 25 giugno prossimo al Castello Ursino, dal titolo “da Giotto a Morandi, i Tesori nascosti”. E alcune di queste opere d’arte sono già a Catania custodite in un caveau, in attesa dell’allestimento al museo Civico di piazza Federico di Svevia, nel centro storico del capoluogo etneo. La “Maddalena penitente” di Caravaggio, quadro assicurato per un valore di 100.000.000 di euro, la “Madonna” di Giotto, “il Marinaio” di Antonello da Messina e ancora Tiziano, il Guercino, Morandi e De Chirico, solo alcuni dei quadri e degli artisti che dal 25 ottobre si potranno ammirare nelle sale del Castello Ursino. Gianni Filippini è l’art manager della mostra e l’organizzatore delle esposizioni d’arte che dal 2015 hanno animato le sale dell’antico maniero e quelle, con Escher, del Palazzo della Cultura. “E’ stata una scommessa e quando abbiamo iniziato nel gennaio del 2015, con Artisti di Sicilia, la strada era in salita, i numeri del museo civico catanese erano di appena 20.000 ingressi l’anno – racconta Filippini – con quella mostra siamo riusciti a fare 23.000 ingressi in un mese e mezzo, un successo”. “Poi Picasso e i biglietti staccati sono stati oltre 45.000 e da quel momento, insieme a sindaco e assessore abbiamo pensato di coinvolgere uno dei più grossi “player” in Italia, Arthemisia. E via con Chagall con oltre 63.000 ingressi e la nostra forza è stata quella di non considerare il comune come un Bancomat, anzi al contrario, abbiamo coinvolto l’amministrazione con una percentuale sui biglietti d’ingresso: le cifre e il successo delle mostre ci hanno dato ragione”, spiega.

La cifra incassata dal 2015 ad oggi si avvicina al milione e mezzo di euro, al comune sono stati versati più di 400.000 euro. Il movimento dei visitatori e gli eventi creati intorno alle mostre, ad esempio “la notte della follia” in piazza Federico di Svevia crea un indotto sul territorio di circa +1,8%. “Certo non sono numeri che raggiungono le grandi aree museali, anche italiane, ma mancano i tre elementi fondamentali: una programmazione adeguata e parliamo di triennale, un adeguato piano di divulgazione e promozione del prodotto mostra a livello regionale e un coinvolgimento di tour operator e strutture ricettive  e una macchina vera e propria che cammina e lavora sulla promozione del territorio, sugli eventi e sul prodotto culturale”, argomenta Filippini. “Adesso chiudiamo il 15 ottobre con Escher al Palazzo della Cultura con i suoi 45.000 ingressi e portiamo I Tesori nascosti con 130 opere, in tre anni abbatteremo il muro dei 450.000 visitatori e non è stato semplice, ma il mio sogno è fare arrivare a Catania Van Gogh e chissà”.

 


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