Gli assalti ai carichi di pesce| Cinque arresti a Palermo - Live Sicilia

Gli assalti ai carichi di pesce| Cinque arresti a Palermo

L'uscita di uno degli arrestati dalla squadra mobile

Rapine agli autotrasportatori per duecentomila euro.

IL BLITZ DELLA SQUADRA MOBILE
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PALERMO – Due maxi rapine da duecentomila euro, entrambe avvenute nella notte ai danni degli autotrasportatori. Sono accusati di essere i componenti di una banda specializzata nei colpi ai carichi di pesce cinque persone finite in manette oggi all’alba.

Si tratta di Giovanni Cerrito, 39 anni; Domenico Amari, 44 anni; Francesco Paolo Amari, 25 anni; Giuseppe Celauro, 24 anni e Emilio Marchese, 36 anni tutti di Villabate, in provincia di Palermo. E’ il risultato delle indagini della squadra mobile che ha individuato i presunti responsabili grazie ad intercettazioni, analisi su tabulati telefonici e telecamere collocate lungo le autostrade. Celauro, Cerrito e Francesco Paolo Amari dovranno rispondere anche di associazione a delinquere. Due gli assalti messi a segno e ricostruiti dalla squadra mobile, coordinata dalla procura. Uno risale al 14 giugno dello scorso anno, quando la banda riuscì a scappare con un container contenente 24 tonnellate di totani surgelati, del valore di circa 70 mila euro, a Carini. Uno degli autotrasportatori fu colpito e ferito.

Il successivo 22 agosto, un altro colpo nella stazione di servizio di Caracoli: i cinque presero di mira un container che trasportava 138 quintali di gamberi surgelati, del valore di circa 170 mila euro. In entrambi i casi, la banda ha approfittato della sosta degli autotrasportatori, nel primo caso davanti alla ditta, nel secondo, in un’area di servizio. Analoghe le modalità delle aggressioni: i cinque sono accusati di rapina aggravata, lesioni personali e sequestro di persona. 

Gli autotrasportatori, colti di sorpresa nell’abitacolo dei loro rimorchi, sono stati tirati giù dai mezzi e costretti, faccia a terra, per svariati minuti, tempo necessario a sostituire la motrice con un secondo vettore che avrebbe trasportato il prezioso carico in zona “sicura”. Le vittime sarebbero state, inoltre, condotte lontano dal luogo della rapina ed abbandonate su strada.  Indagini sono in corso per verificare la destinazione finale del grosso rifornimento di molluschi e crostacei. 


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