C'è chi denuncia e chi subisce| Il commerciante prese bastonate - Live Sicilia

C’è chi denuncia e chi subisce| Il commerciante prese bastonate

C'è chi trova la forza di ribellarsi al racket e chi non ce la fa. Perché ha paura.

PALERMO – C’è chi denuncia e chi prende “bastonate”. Chi trova la forza di ribellarsi al racket e chi subisce in silenzio le angherie mafiose. Perché? Perché ha paura.

La paura è sentimento di cui bisogna tenere conto. La valanga di arresti, per ultimi quelli che hanno colpito i mafiosi di Tommaso Natale e San Lorenzo, dovrebbero incoraggiare imprenditori e commercianti. È vero, i mafiosi e gli esattori finiscono in carcere. È altrettanto vero, però, che chi resta in libertà continua a fare paura.

“Ha preso bastonate”

Nel maggio 2017 i carabinieri del Nucleo investigativo di Palermo hanno intercettato Vincenzo Taormina e Francesco Liga, due dei dieci arrestati dei giorni scorsi. Mentre percorrevano viale Cavarretta in macchina Liga diceva: “… vai vai non ti fermare qua davanti… quello mi deve dare soldi… ha preso bastonate… questo di qua .. questo che ha attraversato la strada… mio figlioccio questo… doveva andare per farseli dare”. Parlava dei soldi del pizzo.

Il coraggio della ribellione

Per convincerlo a pagare il commerciante o imprenditore era stato picchiato. Ha scelto di subire in silenzio, visto che l’episodio non è stato denunciato. Nell’ultima inchiesta della Dda al contrario si registrano le voci di due imprenditori edili che si sono presentati spontaneamente in caserma. Come ha fatto Arnaldo Maria Tancredi Giambertone. Casi rari, di solito la stragrande maggioranza delle vittime si limita a confermare l’evidenza investigativa solo dopo essere stati convocati dai carabinieri. Alcuni la stessa evidenza continuano a negarla e vengono incriminati per favoreggiamento.

Silenzi e connivenza

Ci sono i silenzi conniventi dei commercianti, molti dei quali sono imparentati con gli esattori del racket e dunque pagano la protezione dei boss come atto dovuto a cui nessuno può sfuggire. Conniventi sono pure coloro che pagano perché hanno un tornaconto personale. Vengono introdotti in un sistema di protezione che porta lavoro. E poi ci sono i silenzi dettati dalla paura. E la paura è un sentimento umano difficile da giudicare nonostante i continui arresti dovrebbero incoraggiare le denunce. Specie se i tempi ingolfati della giustizia rallentano la risposta. Gli arresti dell’ultimo blitz riguardano fatti del 2017.


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