Palermo tra strade e cimiteri|Neanche i morti trovano pace - Live Sicilia

Palermo tra strade e cimiteri|Neanche i morti trovano pace

La vergogna di quelle bare accatastate ai 'Rotoli'. E la politica?
PALERMO-LA VERGOGNA
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Povera la nostra Palermo, vittima del sovraffollamento funebre al cimitero dei Rotoli. Forse si può dirlo, ancora una volta, anche nella presente occasione, ripescando il monito del cardinale Pappalardo, per una diversa fattispecie del disastro.

Povera la nostra Palermo. Un grido non più in forma di anatema. Ma per condensare la mestizia davanti al disfacimento che ci vede rassegnati, abituati come siamo ai disservizi, alla sporcizia, alle strade diroccate, alla mancanza di quasi tutto ciò che servirebbe. Tutto, tranne la vanità politica.

Eppure, con i morti si va talmente oltre che perfino una città assonnata e inerte trova la forza di indignarsi e di tracimare sui social, o nei commenti agli articoli dei giornali che stanno raccontando la vergogna delle bare in attesa di sepoltura.

‘Vergogna’ è una parola per difetto, che non rende l’idea dello spettacolo di quelle casse impilate nei depositi che emanano un odore, purtroppo, terribile. Siamo nella piena devastazione della pietà, alla negazione di un diritto fondamentale: le lacrime della perdita che vorrebbero scorrere in un contesto, se non appropriato, almeno non offensivo per il lutto.

Sarebbe comunque un esercizio inutile imbracciare la polemica e impallinare l’assessore pro tempore ai cimiteri, che almeno ha la freschezza del neofita.

Il sovraffollamento funebre è un dramma antico. La sua mancata risoluzione, il vagheggiamento di panacee che ancora non ci sono chiamano in causa la visione collettiva della città. Sì, la visione, il mantra, la suggestione e il carisma dell’attuale amministrazione, talmente proiettata nel futuro da restare impigliata spesso nel presente.

Tutto è forse tollerabile, nella pazienza dei vivi, ma non questi morti che non trovano pace, che non possono ricevere l’addio in modo dignitoso, con le famiglie costrette a dribbling penosi tra una salma e l’altra.

E’ una questione centrale, non emendabile su cui si misurerà non il successo di un governo; si tratta semplicemente di decenza.
Nel frattempo, non ci resta che mormorare la nostra desolazione. Povera la nostra Palermo.


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