Migranti, donna incinta positiva, altri due casi a Pozzallo - Live Sicilia

Sbarchi e Covid, tre casi positivi| A Caltanissetta migranti in fuga

Una donna incinta trasferita da Lampedusa a Palermo. Due casi a Pozzallo. Viminale: "Nuovo bando per nave quarantena"
L'EMERGENZA
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AGRIGENTO – Tredici tunisini bloccati, dai carabinieri, sugli scogli di Linosa (Agrigento) e altri 15 intercettati su un barchino, dalla Guardia costiera, nelle acque antistanti a Lampedusa (Agrigento). Sono due gli sbarchi, con un totale di 28 migranti, avvenuti durante la notte nelle Pelagie. All’hotspot di Lampedusa, che fino a 24 ore fa ospitava 1.027 persone e da dove ieri sera sono stati trasferiti col traghetto di linea per Porto Empedocle 80 immigrati, ci sono al momento 962 immigrati, dieci volte la capienza massima prevista per la struttura.

Dal molo Favarolo, già in nottata, sono stati portati nell’hotspot di contrada Imbriacola anche i 15 che erano stati soccorsi dalla Guardia costiera. Nelle prossime ore verranno trasferiti, con una motovedetta, da Linosa a Lampedusa pure i 13 tunisini bloccati sulla terraferma. Nella tarda mattinata, lasceranno la struttura di primissima accoglienza altri 200 migranti circa che verranno imbarcati sul traghetto di linea che giungerà in serata a Porto Empedocle (Ag). Sempre per oggi è previsto, con il pattugliatore della Guardia di finanza che è giunto a Lampedusa nel tardo pomeriggio di ieri, il trasferimento di altri 170 migranti.

I tamponi rino-faringei ai quali sono stati sottoposti i 25 migranti che erano risultati positivi – con test sierologico – al Covid-19 hanno dato esito negativo. Dopo che già ieri sera erano arrivati i risultati, sempre negativi, dei primi 10 tamponi, stamani, a Lampedusa (Agrigento), è giunto l’esito anche degli altri 15. Nessuno dei migranti che si trova all’hotspot è affetto dal Coronavirus. A rendere noto l’esito dei test sierologici per 25 migranti che si trovano a Lampedusa, ieri, era stata la federazione sindacale di polizia (Fsp). Il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, aveva subito parlato di “fake news” ed annunciato la presentazione di una denuncia in Procura.

“Se da un lato tiriamo un sospiro di sollievo avendo saputo che le 25 persone non sono positive al virus, dall’altro mi aspetto che le autorità e gli organismi competenti valutino gli estremi di ‘procurato allarme’ per la notizia diffusa dal rappresentante della sigla sindacale di Polizia che, nella migliore delle ipotesi, ha agito con grave superficialità provocando paura fra la popolazione residente e fra i turisti, nonché un danno all’economia della nostra isola”. Lo dice Totò Martello, sindaco di Lampedusa e Linosa, in merito all’allarme diffuso sulla positività al Covid di alcuni profughi arrivati sull’isola.

“Da sindaco sono stato il primo ad aver richiesto al governo nazionale, ed in particolare al Ministero degli Interni, l’attivazione di tutte le misure necessarie a monitorare costantemente la situazione sanitaria a Lampedusa in relazione agli sbarchi di migranti, ed a tutelare la salute pubblica sulla nostra isola. Proprio per questo – conclude Martello – sono rimasto sorpreso e amareggiato nel leggere il comunicato stampa diffuso dalla sigla sindacale di Polizia, che oltretutto rischia di offuscare l’impegno, la serietà e la correttezza del lavoro che gli operatori delle Forze dell’Ordine compiono quotidianamente sull’isola, insieme con il personale sanitario e delle associazioni di soccorso”.

Un tampone positivo però ci sarebbe: secondo quanto riporta l’Ansa, un’africana incinta, sbarcata a Lampedusa, è stata portata per un controllo al reparto di Ginecologia e Ostetricia del Civico di Palermo. Sottoposta a tampone è risultata positiva al Coronavirus. La donna, che ha 30 anni e sarebbe asintomatica, sarebbe stata trasferita all’ospedale Cervello, centro di riferimento Covid anche per la gestanti. Si sta valutando di fare eseguire i tamponi a medici, infermieri e pazienti che sono venuti a contatto con la paziente. Due migranti sono inoltre risultati positivi a Pozzallo: sono tra i 108 migranti sbarcati ieri sera dalla nave mercantile ‘Cosmo’ nel porto della cittadina in provincia di Ragusa.

Nel frattempo, arriva la replica del sindacato di polizia al sindaco Totò Martello: “Seguiamo con spirito di umana comprensione il vaniloquio del sindaco di Lampedusa che, evidentemente obnubilato dalle preoccupazioni per la stagione turistica, ha problemi a leggere il semplice testo delle nostre dichiarazioni e invoca nientemeno che azioni penali nei nostri confronti per ‘procurato allarme’. Sarebbe da ridere se non si trattasse di circostanze terribilmente serie”. Lo dice Valter Mazzetti, segretario generale dell’Fsp Polizia di Stato. “Ribattere sul piano tecnico giuridico è addirittura inutile, dal momento che Fsp Polizia e Mp si sono limitati a segnalare i 25 casi di positività ai ‘test sierologici’, confermati dall’Asp e dalla Regione, e il collega Antonio Alletto ha spiegato a chiare lettere che quei soggetti sarebbero stati in seguito sottoposti a esami ulteriori come da normale procedura, e cioè il tampone che, fortunatamente, ha poi dato esito negativo”, spiega. “Ma sul piano sostanziale – conclude – nulla cambia in ciò che abbiamo voluto dire ieri e che ribadiamo oggi: i rischi connessi all’emergenza sanitaria uniti all’ormai sistematico susseguirsi di sbarchi, che tengono Lampedusa e altre zone del paese in una situazione di costante pressione, richiedono che lo Stato si attivi per predisporre procedure, protocolli e sistemi organizzativi stabili, rapidi, immediati ed efficienti, senza lasciare cittadini, enti locali, e operatori della sicurezza impegnati in questi luoghi, sotto stress un minuto più del dovuto”.

“Il caso della donna in stato di gravidanza ricoverata all’ostetricia dell’azienda Arnas dell’ospedale Civico dimostra l’inaffidabilità dei test sierologici. Sono stati commessi errori a catena. Il 23 luglio non doveva entrare in reparto se non dopo pretriage e tampone. Solo dopo due giorni si è praticato casualmente un tampone. Il personale dell’Arnas attende da 24 ore direttive dall’azienda sul comportamento da tenere. Assordante il silenzio dell’azienda nei confronti del personale sanitario e dei ricoverati che per 2 giorni sono rimasti a contatto con la paziente. Domani gli operatori dell’Asp di Lampedusa entrati in contatto con la donna faranno i tamponi”, commenta Angelo Collodoro vice segretario regionale del sindacato Cimo.

Dichiarazioni a cui risponde la direzione sanitaria del Civico, l’ospedale in cui la donna è stata trasferita: “Si precisa che sin dalle prime ore della serata di ieri la Direzione sanitaria di presidio è stata allertata dal Direttore della UOC coinvolta. Di concerto con la direzione strategica sono state immediatamente impartite le direttive operative volte al controllo del caso: trasferimento immediato della degente positiva, isolamento della donna poi dimessa, sanificazione degli ambienti che sono stati nuovamente e più approfonditamente ripetuti stamane da parte della ditta incaricata”. Si legge nella nota dell’ospedale Civico intervenuto dopo le dichiarazioni del vicesegretario regionale del sindacato Cimo Angelo Collodoro, che aveva detto che erano stati commessi degli errori da parte della direzione dell’azienda sanitaria nella gestione del caso dell’africana incinta trovata positiva al Covid a Lampedusa e trasferita a Palermo. “Le attività sono proseguite in sicurezza (4 parti portati a buon fine nella notte). – prosegue – Gli operatori hanno intrapreso il percorso di sorveglianza previsto e sono stati effettuati i primi 25 tamponi sul personale montante in servizio nella previsione di una copertura di verifica a tappeto per tutto il reparto da ripetere anche nei prossimi giorni tenendo conto dei tempi di incubazione previsti. Lo stesso valga per le degenti ricoverate. Indicazioni precise in merito sono state inviate dalla Direzione Medica di Presidio, sentita la Direzione aziendale, oltre al titolare di reparto, al Responsabile della Sicurezza aziendale e al servizio di Sorveglianza Sanitaria”.

Intanto nel pomeriggio sono partite le operazioni di trasferimento sul pattugliatore della Guardia di finanza e su quello della Guardia costiera di 320 migranti ospiti dell’hotspot di Lampedusa. Stasera nella struttura resteranno in 455. Un numero sempre elevato visto che l’unico padiglione rimasto operativo può ospitare un massimo di 95 persone, ma di gran lunga inferiore rispetto ai 962 di stamani e ai 1.027 di ieri mattina. Soltanto nella giornata di oggi, visto che stamani col traghetto erano stati trasferite altre 200 persone, hanno lasciato la struttura in 520. Hanno raggiunto intanto Lampedusa e l’hotspot anche i 13 tunisini che erano stati intercettati e bloccati, direttamente sulla terraferma di Linosa, dai carabinieri.

Ed è di poche ore fa l’annuncio del Viminale che ha indetto una nuova gara per trovare una nave dove far trascorrere la quarantena ai migranti che sbarcano sulle coste italiane. L’ avviso per la presentazione di “manifestazioni di interesse per il servizio di noleggio di una unità navale battente bandiera italiana e/o comunitaria” è stato pubblicato sul sito del Mit e le offerte dovranno pervenire entro le 12 di mercoledì 29 luglio. La necessità di una nuova gara si è resa necessaria dopo che le precedenti sono andate deserte e perché non è possibile requisire un’imbarcazione, in quando non si può procedere allo stesso modo nei confronti dell’equipaggio.

Un centinaio di migranti ospiti del Cara di Pian del Lago, a Caltanissetta, sono fuggiti dal centro. I carabinieri ne avrebbero intercettati tre. Decine di militari dell’Arma e agenti della polizia sono impegnati nelle ricerche dei profughi. In tutto nel centro c’erano 350 persone.


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