PALERMO- “Non condivido per niente la nuova iniziativa del comune di Palermo. Mettere una persona al pubblico ludibrio per un errore commesso è la negazione della cultura dei diritti che Palermo ha abbracciato da anni. È la negazione di ogni forma di garanzia, chi di noi non ha mai sbagliato? Ma soprattutto è l’ammissione che l’amministrazione non sa più cosa fare per risolvere i problemi della città né come migliorare i servizi. I trasgressori vanno puniti con le sanzioni e le condanne non con il linciaggio mediatico. Io mi auguro che qualcuno in giunta fermi questo scempio, mi auguro che qualcuno si alzi come mi alzavo io e dica che non è d’accordo! Non possiamo essere la città della gogna ne perseguire metodi populisti che puzzano di fascismo”. Non le manda a dire Adham Darawsha, già assessore alle Culture del comune di Palermo, al centro, poi, di burrascose dimissioni.
Il post, pubblicato su Facebook, risponde a una iniziativa pubblicizzata sulla pagina social del sindaco, Leoluca Orlando. Ecco il post del primo cittadino: “C’è a Palermo una minoranza palermitana di incivili e criminali. A volte isolati e a volte organizzati. Certamente sono pochi, agiscono nell’ombra della notte e a volte in pieno giorno. Certamente e soprattutto sono ben visibili i danni che arrecano alla nostra città. Da oggi ho deciso dar loro un po’ di notorietà. E alla maggioranza palermitana che si indigna e vuole aiutare le istituzioni e le forze dell’ordine rivolgo l’invito a denunciare. Chi vuole, può inviare i suoi video e le sue foto a minoranzapalermitana@gmail.com”. A corredo, i primi video. Molti commenti positivi, soprattutto. Ma, adesso, una voce del dissenso: “No alla gogna”.
