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LiveSicilia.it / Cronaca / Covid, muore professore a Petrosino: paese sotto choc, scuole chiuse

Covid, muore professore a Petrosino: paese sotto choc, scuole chiuse

Il professore Natale Pulizzi
Natale Pulizzi era vice preside dell'istituto 'Nosengo'. Il sindaco: "Ci ha insegnato garbo e amore". Lutto cittadino
NEL TRAPANESE
di Monica Panzica
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PETROSINO (TRAPANI) – “Ci svegliamo con una notizia tristissima per Petrosino, con immenso dolore apprendiamo che Natale Pulizzi, vice preside dell’istituto comprensivo “Nosengo”, è salito al cielo”. Sono le parole di Gaspare Giacalone, sindaco di Petrosino, cittadina del Trapanese, per comunicare a tutti i cittadini che il coronavirus ha fatto un’altra vittima. Pulizzi era conosciuto da tutti e aveva raccontato in prima persona la sua terribile esperienza.

Proclamato il lutto cittadino

“Per oltre un mese ha combattuto contro il Covid – spiega Giacalone -. Lo ha fatto insegnandoci la sua ultima lezione di garbo e amore per la nostra comunità, dichiarando pubblicamente il suo contagio e chiedendo a tutti coloro che erano stati in contatto con lui di sottoporsi ai test. Facendoci capire chiaramente che con questo maledetto virus non si scherza affatto e che dobbiamo prendere sempre tutte le precauzioni. Ai familiari va il nostro cordoglio, vicinanza alla comunità scolastica. Dichiaro il lutto cittadino e dispongo bandiere a mezz’asta per tutto il territorio comunale. Tutte le scuole, di ogni ordine e grado, saranno chiuse per oggi. Che la terra ti sia lieve caro amico di tutti noi, ciao Natale”, conclude il primo cittadino.

“Sono positivo al Covid”

Pulizzi aveva 61 anni. E’ deceduto all’ospedale Abele Ajello di Mazara dopo il trasferimento d’urgenza: le sue condizioni negli ultimi giorni erano peggiorate. Aveva raccontato il 16 settembre, tramite un post sui social, di aver scoperto di essere positivo al Covid: “Carissimi amici e conoscenti aveva scritto con grande rammarico e preoccupazione – dovevo fare questa comunicazione già ieri sera, appena saputo, poi ho desistito e adesso cerco di rifarmi. Non mi sono mai nascosto dietro un dito, tantomeno potevo farlo in questo frangente. Mi dispiace comunicarvi che parte di ciò che sta accadendo nel nostro paese, la sto arrecando io. Fino a venerdì scorso sono stato a scuola a lavorare con il ds e con tutto il personale, per poter garantire la riapertura della scuola giorno 24 settembre, rispettando tutte le regole che prevede la normativa AntiCovid”.

“Vorrei fosse solo un brutto sogno”

“Sabato ho vendemmiato con mio figlio, senza accusare malori. Soltanto domenica pomeriggio ho iniziato ad accusare qualche problema di stomaco con qualche linea di febbre. Da quel momento i dubbi hanno cominciato ad affiorare e lunedì, insieme a tutta la famiglia, ho prenotato il tampone che, purtroppo, ci hanno rimandato all’indomani (ieri). Ieri sera ci è arrivato l’esito: Positivo. Adesso sono veramente dispiaciuto, non tanto per me , ma per tutti quelli con cui io sono stato in contatto in questi giorni. Chi mi conosce sa realmente che quello che scrivo viene dal profondo del mio cuore. Farei qualsiasi cosa perché tutto ciò fosse un brutto sogno, un incubo dal quale presto vorrei svegliarmi. Se non rispondo al telefono e ai vostri messaggi, non è segno di scortesia, ma non saprei cosa dire più di quello che ho fin qui comunicato, senza tener conto delle mie condizioni psicologiche, che, credetemi, sono veramente precarie. Mi sento colpevole di un qualcosa che, sinceramente, non saprei come avrei potuto evitare”.

Il dolore di due comunità

Il professore Pulizzi invitava poi, tutti coloro che avevano avuto contatti con lui, a contattare l’Asp o il medico curante. Era molto amato e conosciuto nelle comunità di Petrosino e Marsala, centinaia i messaggi che in queste ore sono dedicate a Pulizzi sui social: il paese di Petrosino è sotto choc. “Non era l’ora di andare in paradiso, caro Natale Pulizzi – scrive Rosalba – ma questo maledetto virus ti ha fregato. Non ci sono parole neanche a dire le mie sentite condoglianze alla famiglia perché ancora non era l’ora per morire, rip”. “Non posso crederci. Non ho parole. Ciao mio caro maestro. Sono addoloratissima”, scrive Giusi. E ancora: “Maledetto mostro invisibile hai distrutto una famiglia, condoglianze a tutta la famiglia e un abbraccio particolare a Giorgio, ancora continuiamo a fare assembramenti come se nulla fosse, boh!” Giacoma: “Non ci sono parole… E ancora ce chi non ci crede, condoglianze alla famiglia. Rip prof Natale”. “Perché se ne vanno troppo presto i migliori? Siamo distrutti, un abbraccio con affetto alla famiglia”, scrive un’altra amica di Pulizzi, incredula.

Pubblicato il 19 Ottobre 2020, 10:0319 Ottobre 2020, 10:51
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Commenti
  1. Giovanni 3 mesi fa

    questo virus maledetto puo’ ammazzare le persone. Dobbiamo essere risoluti nell’adottare le misure di protezione anche con l’uso di nuove tecnologie sopratutto nei locali ad alta frequentazione umana.
    Ci associamo al dolore dei familiari del Preside Prof. Pulizzi

    Rispondi
  2. Gaspare Barraco 3 mesi fa

    IL PRIMO DEL CORONAVIRUS MORTALE A PETROSINO.Ci conoscevamo.Un Rip a Natale Pulizzi e condoglianze alla famiglia.I negazionisti e quanti vedo ogni giorno parlare a distanza di 30 cm con la mascherina abbassata andranno al suo funerale?Io ho attivato l’ App Immuni e voi?Rendere obbligatoria APP Immuni.Ing.Gaspare Barraco.Marsala.

    Rispondi
    • Francesco 3 mesi fa

      Capisco l’utilità dell’app Immuni ma caro Ing. Barraco lei consideri che non tutti in Italia hanno lo smartphone così come sere fa segnalava pure il direttore del Tg La7 Enrico Mentana. Comunque concordo con lei, anche se sarebbe una imposizione da dittatura militare, in merito all’arresto ed alla detenzione in carcere di coloro che non dovessero acquistare questo apparecchio rinunciando per acquistarlo ai soldi destinati alla spesa alimentare. Del resto, converrà con me, prima del cibo vengono gli interessi delle società di informatica e telecomunicazione…..

      Rispondi
  3. Giulio 3 mesi fa

    Purtroppo stavolta in Sicilia conteremo i morti. R i p

    Rispondi
  4. Pingback: questa è la nostra Spoon River - cataniah24.it

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