Rifondazione moderata, passi avanti per la "cosa di centro" - Live Sicilia

Rifondazione moderata, passi avanti per la “cosa di centro”

Prosegue sotto traccia la tessitura di una nuova casa moderata in vista delle Regionali.

“Andiamo avanti, senza fretta, a piccoli passi”, racconta un notabile centrista a taccuini chiusi. La rifondazione moderata di Sicilia si è messa in cammino. Non è pratica da evadere in un paio di settimane, serve tempo, e da qui al voto i mesi per attrezzarsi sono sufficienti. Di certo c’è che in quel pezzo di politica isolana schiacciata tra Forza Italia e Pd cresce la consapevolezza  di doversi mettere tutti insieme e al più presto per farsi sentire di più e per non aver lasciato solo briciole dagli alleati. Operazione nostalgia o progetto politico con qualche chance? Lo si comprenderà da qui a due anni.

Nicola D’Agostino di Sicilia Futura-Iv ha lanciato l’appello su Livesicilia: riunire i moderati. Un tema caro anche a Saverio Romano e al suo Cantiere popolare. Sensibili anche quelli dell’Udc, che non hanno affatto gradito la campagna acquisti di Forza Italia all’Ars, con tanto di benvenuto a Margherita La Rocca Ruvolo da parte di Gianfranco Micciché. Una circostanza sui cui da Roma il partito di Lorenzo Cesa ha tuonato parole al veleno all’indirizzo del presidente dell’Ars. E che ha convinto ulteriormente i centristi dello scudocrociato della necessità di accelerare per fare massa critica insieme agli altri postdemocristiani (si legga al riguardo l’intervista a Mimmo Turano), prima che il duo di nemici-alleati Mucumeci e Micciché riduca la compagnia centrista a una comparsa o poco più. Col presidente della Regione sempre più rafforzato a Catania e in Sicilia orientale e con il presidente dell’Ars che presidia con i suoi quella occidentale, i centristi, che all’Ars hanno ancora un loro peso, rischiano di restare ai margini. E non ci stanno.

I conciliaboli sono ormai quasi quotidiani, la parola d’ordine è ricompattare. I siciliafuturisti sono molto decisi: c’è il già menzionato D’Agostino, in primissima linea, c’è Beppe Picciolo a Messina, Edy Tamajo a Palermo. I renziani doc con Davide Faraone guardano al progetto con interesse, la mission del partito d’altronde è quella, ma non nella prospettiva di un bis di Musumeci. Romano è iper-attivo sul progetto e si muove tra Palermo e Roma (e non solo) per parlarne, cercando al contempo di strutturare una rete sui territori. Roberto Lagalla può essere un altro punto di riferimento della nuova cosa con la sua Idea Sicilia.

E poi c’è l’Udc, che nel Trapanese alle amministrative ha dimostrato di essere ancora viva e vegeta e che ha battuto colpi anche altrove. Il gruppo di Sala d’Ercole ha ancora cinque deputati, ben distribuiti sul territorio: Lo Curto, Turano, Figuccia (che però si distingue per un profilo movimentista e ben poco moderato), Bulla e Lo Giudice,vicino a Cateno De Luca, non esattamente un’icona del moderatismo, l’uomo che potrebbe cercare di sparigliare alle prossime elezioni guastando al festa al centrodestra con una candidatura alternativa a Musumeci. Anche se di certo il profilo politico del populista De Luca poco e male si concilia con l’idea di una “rifondazione moderata”.

Resta ovviamente l’incognita Forza Italia. Bisognerà capire se e quanto reggerà l’armistizio che al momento Micciché sembra aver raggiunto con Musumeci. E come si assesteranno gli equilibri interni al partito (i due ingressi freschi in Forza Italia hanno ristabilito i rapporti di forze interni in favore del presidente dell’Ars). E soprattutto cosa succederà a Roma se dovesse tornare il proporzionale. In prospettiva Gianfranco Micciché potrebbe essere un punto di riferimento del nuovo centro, ma al momento i tempi non sono maturi.

Poi ci sono i lombardiani, più defilati al momento rispetto ai centristi, che vorranno dire la loro. Sia sulle regionali sia sulle amministrative di Catania, su cui i musumeciani avrebbero dei piani non graditi al mondo dell’ex governatore. Ma anche Totò Cuffaro, dicono, non starà a guardare. L’ex governatore ha dato segnali di attivismo sui social, aprendo una nuova pagina, e potrebbe benedire il progetto neocentrista. Che al momento, invece, non vede coinvolti gli autonomisti. Ma chissà: il cammino della vecchia-nuova “cosa” è solo all’inizio.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI