"Isolare gli anziani è inutile, nessuno può dirsi al sicuro"

“Isolare gli anziani è inutile, nessuno può dirsi al sicuro”

Come proteggere le persone avanti con l'età nel tempo della pandemia? Ecco tutte le risposte del geriatra.

PALERMO- “Nessuno è immune dal Coronavirus. Ci sono categorie fragili che possono correre dei rischi in più. Ma anche i più giovani stanno male. E, come gli anziani, purtroppo, muoiono”. Roberto Garofalo, che i lettori di LiveSicilia conoscono per le sue delicate incursioni di penna, è un medico, nello specifico un geriatra.

Dottore, c’è questo grande dibattito sugli anziani: se vadano isolati, per proteggerli meglio, oppure… Lei che ne dice?
“Bisogna capire cosa si intende. Se parliamo di isolamento sanitario, cioè di non baciarli, di non toccarli e di metterli in sicurezza, siamo d’accordo. Ma l’isolamento, nel senso di chiuderli in casa e limitare la mobilità, sarebbe assolutamente inutile. Anzi, controproducente perché aumenterebbe i disagi fisici e psicologici senza raggiungere alcuno scopo”.

Perché?
“Distinguiamo. Le persone anziane autosufficienti, che vivono nella società, sanno proteggersi benissimo da sole. Indossano la mascherina, mantengono il distanziamento, etc etc… Sono semmai gli altri a dovere usare gli accorgimenti opportuni: quelli che abitano con loro o che li vanno a trovare”.

Come?
“Evitando il contatto fisico e avendo la massima cautela. Non si possono abbracciare i nonni in questo frangente, non è facile, ma è un modo per salvaguardarli. Poi ci sono gli altri…”.

Chi sono gli altri?
“Quelli che stanno nelle Rsa, che non sono autosufficienti, che hanno mille patologie e hanno bisogno di assistenza. Lì, la prudenza è affidata totalmente a chi se ne prende cura. Un punto vorrei sottolineare…”.

Sottolinei pure.
“Lasciamo perdere criteri come la produttività per classificare le persone. Chi è più avanti con l’età, oltretutto, rappresenta la vera ricchezza inestimabile di una comunità, per esperienza e saggezza”.

Siamo d’accordo. Come ha trovato il dibattito politico sul tema?
“Mi è sembrato un tentativo, anche sincero, di affrontare la realtà, in un momento molto complicato, ma, al tempo stesso, invece, poco aderente alla realtà”.

Perché?
“Perché, come ho cercato di spiegare, certe forme di tutela non servono e perché è sbagliato mandare anche involontariamente il messaggio per cui il Coronavirus sarebbe esclusiva di alcuni e non di altri. Le reazioni individuali sono certamente influenzate dagli anni e dallo stato di salute. Ma stanno male pure i più giovani e muoiono allo stesso modo. Nessuno può dirsi al sicuro”.


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