Scuole chiuse a Palermo, bimbi in nero alla campanella: "Siamo a lutto"

Chiusura delle scuole, bimbi in nero alla campanella: “Siamo a lutto”

Alla 'Collodi' l'iniziativa contro la decisione del sindaco. I genitori: "Tutto è partito dai piccoli"

PALERMO – Stamattina, all’ingresso della scuola Carlo Collodi di Palermo, una piccola grande ‘macchia di non colore’ si è avviata verso quello che di fatto è l’ultimo giorno di scuola fino a data da destinarsi. Così ha deciso il sindaco Leoluca Orlando, reclamando l’assenza di dati regionali certi sui contagi, ma diversi bambini dell’istituto in via Briuccia non ci stanno e nemmeno i loro genitori. Ecco perché oggi si sono presentati alla campanella vestiti di nero, “perché oggi – dicono – siamo tutti a lutto”. Mamme e papà raccontano che la manifestazione è partita proprio dai piccoli protagonisti.

Hanno deciso loro le modalità – spiega Nadia Orlando in rappresentanza dei genitori – e sempre loro ci hanno spiegato cosa fare per partecipare. Tutto in una chat fra compagni, ovviamente seguita da noi genitori. Così eccoci qui, tutti insieme, coi nostri indumenti scuri a sottolineare che per noi questa scelta del sindaco non è indolore”. Nadia Orlando parla anche in qualità di madre di tre figli che dovrà affrontare le difficoltà dovute alla chiusura. Le sue domande sono tante: “Perché chiudere proprio le scuole, dove i bambini stanno seduti al proprio posto per sei ore indossando la mascherina? A chi viene in mente un altro posto dove si è così diligenti? E non posso credere che il problema sia legato ai contagi, perché le scuole hanno sempre reagito perfettamente. Anche alla Collodi come in tante altre scuole c’è stato un caso di Covid, in una quinta elementare – racconta – ma tutta la classe ha fatto la quarantena e poi i bambini sono rientrati. Tutto nella norma. Non capisco in questo senso dove stia il problema”.

“Ma questa è solo una parte del problema – prosegue – perché c’è tanto altro che riguarda intere famiglie: mentre noi adulti andremo al lavoro, chi seguirà i bambini? E se durante le lezioni a distanza la connessione di casa andasse e venisse? Per non parlare dell’impatto psicologico: già mia figlia ieri ha pianto. ‘Non ci credo’, mi ha detto, ‘sta succedendo di nuovo'”. Confrontandosi, i genitori coinvolti nella manifestazione alla ‘Collodi’ hanno individuato un problema a cui non trovano rimedio: “La chiusura delle scuole decisa dal sindaco arriva in un momento in cui invece il Dpcm le mantiene aperte – sottolinea Nadia Orlando – quindi ora si presenta un grande ostacolo: da lunedì molti genitori palermitani dovranno cercare una baby sitter, ma attualmente a livello nazionale il bonus per questo servizio è destinato alle sole ‘zone rosse’. In pratica al momento sarebbe tutto a nostre spese. Vorremmo essere smentiti, ma finché non succederà, la direzione è questa”. LEGGI ANCHE: SE PURE LA SCUOLA FINISCE OSTAGGIO DEL “TUTTI CONTRO TUTTI”


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