La polemica sui posti letto, l'assessore Razza replica e chiama i Nas

Bufera sui posti letto: Razza replica, scintille Boccia-Musumeci

L'assessore Razza snocciola i dati dei posti letto: "Ecco i numeri". Il ministro contro il dirigente.
LA CONFERENZA STAMPA
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CATANIA – “Se il direttore generale del mio assessorato, in maniera un po’ forte, ha chiamato tutti alle proprie responsabilità, penso che abbia fatto soltanto il suo dovere”. Ruggero Razza convoca la stampa e fa quadrato attorno al dirigente Mario La Rocca. Gli audio pubblicati stamani dal quotidiano La Sicilia circa la richiesta ai vertici delle aziende ospedaliere di inviare per tempo i dati sui posti letto e le terapie intensive nell’Isola, hanno scatenato un putiferio. Tant’è che dai Cinquestelle è arrivata la richiesta di dimissioni. L’assessore regionale fa sapere intanto di aver contattato in mattinata il ministro Roberto Speranza e chiesto con celerità che siano addirittura i Nas a verificare se i numeri siciliani sono veritieri. 

I numeri dell’emergenza

“Rispetto agli indici dei posti letto, abbiamo dati certificati dal ministero, dalle nostre direzioni generali, dall’Agenas”, dice Razza. E ancora: “Mi è sufficiente – ha aggiunto – che la Società italiana anestesia e rianimazione abbia detto che siamo noi dalla parte della realtà, a loro si aggiungeranno i Nas”. 

Snocciola i numeri dell’emergenza, Ruggero Razza, e intanto afferma: “Io ho la responsabilità di guidare oggi, nel corso di una emergenza, il comparto più difficile dall’amministrazione regionale,  ho quindi il dovere – continua – di non alimentare polemiche con nessuno. I cittadini siciliani alla fine dell’emergenza giudicheranno. Ho la consapevolezza che noi abbiamo fatto con onore tutto quello che dovevamo fare”.

Le parole dell’assessore

Ruggero Razza parla a nome dei vertici della Regione e sottolinea: “Ciò che ha fatto il governo Musumeci quando si è insediato, trovando un numero esiguo di posti letto in terapia intensiva, è un lavoro molto impegnativo. Capisco la polemica politica e sindacale ma abbiamo il dovere di testimoniare la verità. Trasmettere la sensazione che forse potrebbe essere come non detto, non rende un buon servizio all’ unica emergenza esistente”.
“Con la cultura del sospetto la verità ci perde tantissimo”, ha detto ancora Razza. E scatta anche il confronto storico: “Nella pandemia del 1918, la Sicilia è stata la seconda regione italiana per numero di morti. Oltre cento anni dopo, viviamo la stessa trepidazione, la stessa paura. Rispetto ai dieci mesi fa, ognuno di noi conosce una persona malata o che non c’è più, per questo chiedo maggior senso di responsabilità”. 

I dubbi del Pd sui numeri

Si fa sentire anche il Partito Democratico, chiedendo che le procure facciano la loro parte. “I dati comunicati dalla Regione a Roma sul numero di terapie intensive realmente disponibili ed operative in Sicilia rispondono al vero? L’Assessore Razza si assuma le sue responsabilità e risponda con chiarezza. Dopo le notizie di stampa riportate oggi è doveroso presentare un esposto alle Procure dei nove capoluoghi siciliani”. Lo dicono i deputati regionali del Pd all’Ars. “E’ necessario – aggiungono – accertare la verità e verificare la correttezza dei dati e dei numeri relativi alla gestione dell’emergenza Covid in Sicilia ed in particolare del numero di posti letto di terapia intensiva realmente disponibili ed operativi comunicati dalla Regione a Roma”. 

Db difende La Rocca

“Siamo in Sicilia e tutti conosciamo i tempi della macchina burocratica, che se non stimolata con regolarità e determinazione, si muove con estrema lentezza”, interviene la deputata regionale di Diventerà Bellissima Giusi Savarino. “Questo ha fatto il direttore generale La Rocca, peraltro via chat essendo obbligato a casa col covid, ha rintuzzato e redarguito affinché si rispettassero le tempistiche sui posti letto programmati d’intesa, evitando di fare pagare un alto prezzo ai siciliani per la negligenza di qualche burocrate”. E ancora: “Comprendo che si chieda chiarezza e trasparenza sui dati, ed il primo è l’assessore Razza e dirsi disponibile a qualsiasi confronto, ma fermiamoci li, sulla gestione del covid i siciliani debbono sentirsi garantiti dalle istituzioni, tutte, da Palermo a Roma”.

Interviene Boccia: “Inaccettabile”

“I cittadini devono poter aver fiducia totale nelle istituzioni, in particolare durante una pandemia che ha messo in crisi il mondo intero. L’audio del dirigente generale del dipartimento pianificazione strategica della Regione siciliana, Mario La Rocca è grave e inaccettabile; non è possibile che ci sia qualcuno che rischia di vanificare gli sforzi fatti in questi mesi. Serve immediata chiarezza. È intollerabile provare ad aggirare i parametri sul monitoraggio dei dati covid”. Così il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, citato dall’Ansa, annunciando “accertamenti immediati” sulla vicenda.

“La differenziazione in zone – continua il ministro – non è una punizione o una pagella, ma un’assunzione comune di responsabilità; e il virus non deve essere considerato una colpa né per i territori né per i contagiati. Se ci sono criticità si interviene insieme, come è sempre avvenuto in questi mesi difficili, se mancano i medici lo si comunica e lo Stato attraverso la Protezione civile si attiva in tempo reale, come fatto per altre Regioni, se mancano materiali o attrezzature si invia immediatamente tutto il necessario. Non si alterano i posti letto di terapia intensiva perché si fa un danno ai cittadini”.
Boccia conclude: “Il Governo attraverso il Ministro Speranza si è già attivato per l’invio immediato a Palermo degli ispettori, non possiamo perdere neanche un momento e sono convinto che ci sarà la piena collaborazione della Regione. Il meccanismo messo in pratica in queste settimane e condiviso da governo, Regioni e scienziati, sta producendo i primi effetti positivi. Non possiamo vanificare tutto per l’inadeguatezza di qualcuno”. 

La replica di Musumeci

“La Sicilia è governata da persone perbene. E questo dovrebbe averlo già capito il ministro Boccia. Abbiamo chiesto noi a Roma, ormai una settimana addietro, che si mandino dieci-cento ispettori per fare chiarezza sulla gestione dei numeri nella gestione dell’epidemia in Sicilia: non temiamo alcun controllo e mettiamo così fine a ogni tentativo di speculazione. Per noi leale collaborazione istituzionale significa questo”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, citato dall’Ansa, replicando al ministro per i Rapporti con le Regioni Francesco Boccia. 
“E come sa Boccia non ci siamo mai sottratti al rispetto di questo principio. Stiamo vivendo una terribile pandemia, un’emergenza sanitaria mondiale senza precedenti, nella quale salvaguardare vite umane dovrebbe essere in politica il primo impegno di tutti, anche in Sicilia, al di là delle appartenenze. L’appello all’unità d’intenti del capo dello Stato per noi è molto chiaro. Spero lo sia per tutti”, ha aggiunto.

Il manager: “Ero incavolato”

“Ero incavolato: dicevo ai manager di ospedali e Asp che dovevano applicare il piano della Regione destinando posti letto ai malati Covid ma non lo facevano, non avevano gli attributi per imporsi su alcuni medici: perché la verità è che ci sono medici che si stanno sacrificando dando l’anima in questa emergenza e ci sono quelli che invece non vogliono occuparsi di questi malati per potere continuare a gestire pazienti in intramoenia”. Così all’ANSA il dirigente Mario La Rocca, finito nel ciclone delle polemiche per alcuni audio su una chat, pubblicati da La Sicilia.


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