Pogliese: "Leale a Musumeci, maxi-investimento in città" - Live Sicilia

Pogliese: “Leale a Musumeci, maxi-investimento in città”

Intervista al sindaco: "La condanna? Una ferita sanguinante".

Sindaco Salvo Pogliese, com’è stato tornare a Palazzo degli Elefanti dopo che la sua sospensione conseguente alla condanna di primo grado è stata a sua volta sospesa per fare pronunciare la Corte costituzionale?

“È stato molto emozionante , più di quello che avrei  immaginato. La prima volta che ho messo piede nella mia stanza da sindaco, io ero certo della vittoria alle elezioni, anche se non mi sarei immaginato una vittoria di quelle dimensioni. Questa volta invece non ero certo, seppure ero convinto delle mie ragioni per le anomalie della legge Severino. Quando il sabato mattina ho sentito la telefonata di Felice Giuffrè ho gioito, poi sono andato in municipio, dopo avere deposto un mazzo di fiori in cattedrale a Sant’Agata. Sono stato un leone in gabbia in questi mesi, ho vissuto la più grande amarezza della mia vita quel 23 luglio ma ho sentito manifestazioni di affetto trasversali in quella circostanza. Se non avessi percepito questa stima e questa solidarietà dai miei concittadini avrei fatto una scelta diversa”.

Che aspettative ha per la sua vicenda processuale che in primo grado si è chiusa con una pesante condanna?

“Mi auguro che ci possa essere un giudice a Berlino. Nella mia vita ho messo in conto tutto, mai avrei  potuto pensare di subire una condanna per peculato. Chi mi conosce bene lo sa. Non accetto lezioni da nessuno sul tema etico e morale. Per me è stata una ferita sanguinante e che mi auguro possa rimarginarsi a breve. Il 10 giugno 2018 sono stato eletto sindaco ereditando un miliardo e 580 milioni di debiti. E per fare il sindaco della mia città mi sono dimesso dal Parlamento europeo rinunciando a 12mila euro di differenza retributiva al mese e rinunciando all’immunità parlamentare che quel ruolo di mi avrebbe garantito. O io sono da trattamento sanitario obbligatorio e meriterei il ricovero in ospedale psichiatrico o sono certo del mio comportamento corretto e coerente con le norme”.

Su di lei comunque grava il peso di una condanna a quattro anni in primo grado per peculato, cioè per essersi appropriato di soldi pubblici per usi non consoni. Questo le permette di avere la serenità per affrontare l’onere del suo mandato?

“Quando una persona è in pace con la propria coscienza trova la forza per affrontare questa grande amarezza. A me interessa guardare negli occhi i miei concittadini. Mi sono comportato nella mia vita in maniera adamantina. Ho spiegato come mi ero comportato in questa vicenda e i catanesi mi hanno creduto premiandomi col 52 per cento dei voti. Sono stato l’unico nella storia del parlamento regionale che ha anticipato decine di migliaia di euro al suo gruppo. Poi correttamente ho compensato delle spese”.

Abbiamo commentato qualche giorno fa di una Catania che sembra Gomorra, con gli spari dei kalashnikov per strada. Ma come sta questa città?

“Catania è chiaramente una città dalle mille contraddizioni e sfumature. Sta conoscendo un cambiamento del suo modello di sviluppo con le sue periferie che vivono da sempre problemi devastanti. E noi catanesi dobbiamo fare molto sul nostro dna. Ma è diversa dalla città di trent’anni fa. Questa era una città da cento morti ammazzati l’anno. La magistratura e le forze dell’ordine hanno fatto fare un salto avanti a Catania”.

E cosa ha lei in programma per farle fare un altro salto in avanti?

“Da qui a breve ci sarà grazie a quello che abbiamo fatto nel 2019 ci sarà un investimento di una grande multinazionale da un miliardo di dollari con 700 assunzioni”.

Lei sa che il suo nome era stato fatto come possibile prossimo candidato a presidente ella Regione. Ci pensa ancora se ci ha mai pensato?

“Non è una novità di adesso, se ne parlò anche nel 2017. Io ho ringraziato per la stima e l’affetto. Ma sono una persona educata alla lealtà. In una realtà in cui io e Nello Musumeci siamo stati dirigenti. Lo conosco da 34 anni e non farei mai una scelta in contrasto al suo percorso politico. Se lui decide di ricandidarsi per me è un capitolo chiuso. E lo dicevo già prima del 23 luglio. Fare il sindaco della propria città, di cui sei innamorato, è l’esperienza più bella”.

E di Nello Musumeci e del suo governo che ne pensa?

“Credo che abbia affrontato duemila emergenza dopo i disastri del governo Crocetta e ritengo che stia andando bene. Deve in questi due anni raccogliere i frutti dell’impegno e sono convinto che potrà andare ancora meglio”.

Come guarda all’occasione del Recovery Fund?

“E’ giusto dire che da segretario regionale di Fratelli d’Italia io mi sarei aspettato, dopo il confronto che abbiamo avuto, pur non riponendo grande fiducia nel governo nazionale, pochi ma qualificanti progetti, come chiesto da Musumeci. Noi avevamo chiesto un grande centro fieristico a Catania e un centro di formazione cinematografica a Termini Imerese. Era meglio seguire quell’impostazione”.

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