Le tangenti, Nicastri e il politico: così si è arrivati al funzionario - Live Sicilia

Le tangenti, Nicastri e il politico: così si è arrivati al funzionario

I retroscena dell'arresto di Marcello Asciutto

PALERMO – Per mesi è stato un mister X, infine gli agenti della Dia di Trapani sono riusciti a identificare Marcello Asciutto. E così stamani il funzionario dell’assessorato regionale all’Energia è finito agli arresti domiciliari.

Le accuse di Nicastri

Vito Nicastri, il suo principale accusatore, di lui ricordava che era un architetto in contatto con Giacomo Causarano, e che lo aveva aiutato per l’impianto da realizzare a Francofonte con Paolo Arata, professore genovese e per un periodo consulente della Lega di Salvini sui temi energetici.

Il giudice per l’udienza preliminare Guglilemo Nicastro ha accolto la richiesta di misura cautelare del procuratore aggiunto Poalo Guido e del sostituto Gianluca De Leo.

Il parere favorevole

Fu Asciutto a predisporre e firmare il parere favorevole con cui si dava il via libera, il 12 ottobre 2017, all’impianto di biomassa della Solgesta, salvo voi bloccarlo quando in assessorato fecero notare che, vista la grandezza dell’impianto, serviva l’Aia, l’autorizzazione integrata ambientale. E il parere favorevole fu revocato in autotutela.

Nicastri, che dopo la confessione ha patteggiato la pena, disse che “30.000 circa sono andati ad un funzionario, che io non ho mai visto, non ho conosciuto, se ne occupava lui dell’Aia”. E aggiunse che c’era pure la firma di questo architetto nel parere favorevole. Dichiarazioni sovrapponibili, secondo l’accusa, a ciò che diceva Giacomo Causarano, considerato il collettore delle tangenti: “… quello dell’Aia per fare questo vuole… è uno certo, e uno sicuro è uno che sa il fatto suo, uno che se dice sì l’operazione si può fare”.

I rapporti con l’ex deputato

Sempre Nicastri ha raccontato dei suoi rapporti con fra Francesco Regina, ex parlamentare regionale dell’Udc con “entrature in assessorato” che l’imprenditore intendeva sfruttare per spingere la sua pratica. Regina si era detto disponibile ad aiutarlo e sperava in cambio che Nicastri lo sponsorizzasse, tramite Arata, per una candidatura alle elezioni Politiche del 2018.

E così Regina è stato convocato dai pm e ha spiegato che Nicastri gli aveva indicato Asciutto come suo referente all’interno dell’assessorato regionale ai rifiuti.

Il resto lo hanno fatto le intercettazioni e le indagini bancarie. Causarano diceva ad Asciutto (“in tono ironico”, annotano gli agenti della Dia): “Ma lei non guadagna lo stipendio, mi scusi lei guadagna uno stipendio, a lei la pagano anche per fare questo”. E Asciutto rispondeva con una risata.

Gli sms

Ci sono poi i messaggi che Francesco Arata, figlio di Paolo, entrambi già sotto processo, mandava alla segretaria: “… ho parlato solo con Giacomo (Causarano ndr); “Ora sono con Marcello (Asciutto ndr) ti faccio sapere lui dice che non ci sono problemi”.

Per concludere dagli accertamenti bancari è emerso che nel periodo in cui sarebbe stata pagata la tangente Asciutto ha fatto dei bonifici in contanti che non trovano giustificazione nel suo lavoro, né in attività professionali svolte in nero.


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