Donne, giovani e con l'insonnia: i traumi dopo il Covid

Donne, giovani e con l’insonnia: i traumi dopo il Covid

Cresce il bisogno di assistenza psicologica. Cosa raccontano i dati dello sportello di ascolto

PALERMO La buona notizia è che c’è chi ascolta, chi è pronto a soccorrere, chi può dare aiuto. Ma il panorama mostra le cicatrici, non soltanto fisiche, di una pandemia. C’è anche un’emergenza psicologica, oltre quella sanitaria, per la paura di contrarre la malattia, per quello che ha lasciato dopo la sua partenza.

A Palermo lo sportello d’ascolto

Avevamo già raccontato di ‘Spoc’, lo sportello gratuito di ascolto e cura del disagio psichico post Covid. E’ nato nel cuore dell’unità di psichiatria del Policlinico ‘Paolo Giaccone’, grazie a un’intuizione del professore Daniele La Barbera ed è diventato il centro regionale di riferimento, sperando che molti sostegni continuino a sbocciare. Lo sportello è principalmente rivolto a chi si è confrontato con il Coronavirus: è guarito nel corpo, ma, nello spirito, continua a stare male, come è spesso normale che sia. La linea è attiva da lunedì a venerdì, dalle 8 alle 14, si può comunicare, chiamando il numero telefonico 091.6555654 o utilizzando il canale Skype dedicato (spoc.unipa@gmail.com).

Chi ha chiesto aiuto

“Abbiamo assistito circa quaranta persone, venti sono rimaste in trattamento – spiega il professore La Barbera -, siamo ancora in fase di promozione, perché sappiamo che la richiesta è enorme. Coinvolgeremo le strutture, a cominciare dai reparti Covid. Siamo intervenuti con le terapie farmacologiche, in qualche caso, e con la psicoterapia. I nostri pazienti hanno un’età compresa tra i quaranta e i quarantacinque anni, sono soprattutto donne, la maggior parte di loro è stata ricoverata. Anche quando la malattia si risolve e, per fortuna, non prende una direzione grave o gravissima, il carico psicologico può permanere a lungo”.

I sintomi del post Covid

“I segnali a cui prestare attenzione sono sempre quelli – dice il professore -: problemi a livello cognitivo, la difficoltà della concentrazione, l’ansia, l’insonnia. C’è bisogno di potenziare i servizi psichiatrici e piscologici. La tutela della salute mentale diventerà sempre più importante. I fattori da considerare sono tanti. Il virus può colpire il sistema nervoso, provocando alterazioni importanti e poi c’è un peso emotivo molto stressante. Di Covid si parla ogni giorno”.

La pandemia e il suo racconto

Da qui la raccomandazione, sottintesa, a chi informa e comunica: “Gli operatori dell’informazione hanno ragioni oggettive nel rivolgere la loro attenzione prevalente a quello che sta capitando: è l’argomento di gran lunga più rilevante. Viviamo una condizione che non abbiamo mai sperimentato, quasi un universo parallelo. Dall’altra parte c’è, di riflesso, un sovraccarico psicoemotivo”. Come dire: la cronaca di una catastrofe venga condotta con il necessario senso delle cose e nel rispetto della sensibilità di tutti.

L’allarme salute mentale

Il professore La Barbera ha, dunque, ragione a lanciare l’appello per la moltiplicazione dei servizi psicologici e psichiatrici sul territorio. A tutti i livelli. “Il virus SarsCov2, in alcune persone, può arrivare a scompaginare le connessioni nervose e far degenerare i neuroni, causando la comparsa o il peggioramento di malattie mentali, come depressione, psicosi, disturbo bipolare, disturbi cognitivi, disturbo ossessivo-compulsivo, post-traumatico da stress, epilessia – scriveva l’agenzia Ansa appena due settimane fa -. E’ la conclusione di uno studio italiano, pubblicato sulla rivista Translational Psychiatry”. Nessuno sottovaluti le ferite dell’anima.

Il professore Daniele La Barbera

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