PALERMO- C’è un nuovo, al momento contenuto, mini-focolaio Covid alla Medicina d’urgenza all’ospedale Civico di Palermo. Un’area, quella del pronto soccorso, che è stata sottoposta in passato a focolai di grande dimensione, con rischi gravissimi. “Al momento – spiega il primario, il dottore Massimo Geraci – risultano positivi un infermiere che ha già ricevuto la seconda dose del vaccino e quattro pazienti. Stiamo monitorando la situazione”.
Vaccinato e positivo
Cosa può essere successo? Una delle ipotesi che si fa in corsia è questa: il virus ha approfittato di una ‘finestra’ anticorpale tra la prima e la seconda dose, cioè di un periodo con una bassa risposta degli anticorpi, insinuandosi nell’intervallo. Oppure, si è verificato lo stesso il contagio, nonostante le somministrazioni, e il vaccino ha protetto l’operatore da gravi sintomi, visto che sta bene. Dunque – stando a questa ricostruzione da confermare – ha comunque fornito un riparo. C’è poi la vicenda dei test rapidi e la querelle sulla maggiore precisione dei tamponi molecolari, di cui abbiamo scritto QUI. Bastano per individuare con precisione il virus, visto che – secondo quanto raccogliamo – l’infermiere, negativo al rapido, sarebbe risultato positivo al molecolare?
L’indagine e il monitoraggio
La direzione sanitaria ha già avviato una scrupolosa indagine epidemiologica per capire cosa sia successo. I pazienti positivi sono stati trasportati nell’area grigia e protetta del pronto soccorso, come da protocollo. Nessuno si sbilancia, perché è presto per azzardare conclusioni. Il reparto è chiuso. Seguiremo gli sviluppi.