Scontro su 300 incarichi Covid: "Illegittimi"; "Attacchi falsi"

Scontro su 300 incarichi Covid: “Illegittimi”; “Attacchi falsi”

Il botta e risposta fra quattro deputati del Pd e il commissario D'Urso finisce in Procura

PALERMO – “Gli incarichi sono illegittimi”; “Attacchi falsi e tendenziosi”. Che lo scontro sia durissimo è chiaro già dalle parole utilizzate dai protagonisti. Il botta e riposta è finito sul tavolo delle Procure della Repubblica di Palermo e Ragusa, della Corte dei Conti e dell’Autorità anti corruzione. E si è arricchito di un nuovo capitolo.

Da una parte quattro deputati del Partito democratico, dall’altra Tuccio D’Urso, scelto dal presidente della Regione Nello Musumeci per attuare il piano voluto dal governo nazionale per potenziare la rete ospedaliera siciliana e affrontare al meglio la pandemia Covid.

In ballo ci sono 120 milioni di euro per realizzare posti letto Covid, potenziare i pronto soccorso degli ospedali siciliani, creare laboratori e strutture il cui utilizzo vada oltre la stagione della pandemia che si spera finisca al più presto. Ai soldi statali vanno aggiunti altri 130 milioni di risorse regionali. Una grossa torta di fondi pubblici che genera appetiti legittimi ma su cui vanno accesi i riflettori.

Secondo una prima stima, circa sei milioni di euro sono riservati al pagamento di consulenze assegnate a liberi professionisti senza gara. Si tratta di circa 300 incarichi per la progettazione esecutiva, la direzione dei lavori, l’applicazione delle direttive sulla sicurezza, collaudi e indagini geologiche. Per fare presto il decreto semplificazione ha dato il via libera agli affidamenti diretti. I nomi li sceglie il commissario D’Urso, mentre le imprese sono state scelte con una gara centralizzata a livello nazionale.

I deputati del Pd all’Ars Nello Dipasquale, Giuseppe Lupo, Antonello Cracolici e Giuseppe Arancio ritengono che gli incarichi presentino dei profili di illegittimità. E così nei giorni scorsi prima hanno chiesto chiarimenti con un’interrogazione parlamentare, poi la revoca degli incarichi al presidente della Regione Nello Musumeci, e infine hanno presentato un esposto.

Per spiegare che qualcosa non va hanno Dipasquale ha preso ad esempio i tre incarichi affidati lo scorso febbraio nel giro di pochi giorni al presidente dell’ordine degli ingegneri di Ragusa, Vincenzo Di Martino.

Gli incarichi sono quelli di coordinatore della sicurezza nel cantiere per l’ampliamento dei posti letto di Rianimazione all’Ospedale Guzzardi di Vittoria, all’Ospedale Maggiore di Modica e al Giovanni Paolo II di Ragusa. Sul punto D’Urso parla di svista e taglia corto: “Due incarichi sono stati revocati il 10 e il 20 febbraio 2021 (dunque prima dell’esposto degli onorevoli) e attualmente il professionista è titolare di un solo incarico attribuito ai sensi del decreto semplificazioni”.

Altre sviste analoghe sarebbe state corrette in corsa a Siracusa ed Enna. “Può capitare di fronte a una mole di incarichi”, dice D’Urso.

Secondo gli onorevoli del Pd, però, il quadro delle irregolarità sarebbe molto pià ampio. Molti incarichi supererebbero la soglia dei 75 mila euro, oltre la quale va celebrata una gara. Ed ancora negli affidamenti non viene indicato l’importo e si prevede “una riduzione del 15 per cento”, mentre con una gara si sarebbe potuto risparmiare molto di più. Non solo, nelle delibera di affidamento degli incarichi manca il corrispettivo dell’incarico e l’impegno di spesa che presterebbero il fianco a contestazioni di danno erariale.

Tuccio D’Urso aveva annunciato una querela contro Dipasquale, ma alla fine ha deciso di “limitarsi”a scrivere alla Procura di Palermo, a quelle di Ragusa e della Corte dei Conti, all’Anac e agli stessi deputati. Tra pagine pungenti di chiarimenti

Intanto definisce “falsi e tendenziosi” i fatti raccontati negli esposti degli onorevoli in un momento in cui “la struttura commissariale è impegnata nella realizzazione in emergenza di 571 posti fissi di terapia intensiva e subintensiva e di 26 percorsi all’interno del pronto soccorso di altrettanti ospedali siciliani”.

D’Urso rivendica i risultati della Regione siciliana che ha già avviato i lavori nel 50% dei cantieri previsti e assicura che “entro giugno apriranno tutti i cantieri residui”. E il risparmio sugli incarichi ditetti, rispetto alle cifre preventivate, sarà del 30 per cento e non del 15. Numeri riscontrabili nel giro di pochi giorni visto che i primi incarichi stanno per essere pagati.

Il commissario attuatore rivendica la scelta dei professionisti, allontanando i sospetti di favoritismi o di privilegi dettati dall’appartenenza politica: “All’interno di questa attività abbiamo impegnato 300 professionisti, individuati dall’apposito albo regionale in particolare giovani professionisti e con attività professionali ferme da anni, per la grave crisi che una certa politica ha inferto al settore”. Ricorda che ci sono al lavoro “500 operai e tecnici specializzati, mentre le imprese occupano 50 fra tecnici diplomati e laureati”.

D’Urso non ha dubbi: “Da dirigente regionale e da tecnico da sempre prestato alla pubblica amministrazione ritengo quanto finora fatto e quello che sarà realizzato nel prossimo futuro una medaglia di merito. Mi stupisce che quattro esponenti del Pd regionale, unici del gruppo parlamentare all’Ars ad avere voluto firmare il documento, lo ritengono invece una grave lesione e non si sa bene a quale normativa”. Ma la scontro sui 300 incarichi ha tutta l’aria di essere appena iniziato.


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